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Lisa Di Giovanni
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Quante storie si possono percorrere non proprie attraverso profumi, odori, umori e sguardi mentre si svolge semplicemente il proprio lavoro. Sono tutti episodi apparentemente invisibili, vicende di persone sconosciute, che in qualche modo lasciano il segno. In questa poesia l’autrice Lucianna Argentino racconta della signora Franca, una cliente del supermercato, dove la poetessa ha lavorato per qualche tempo. La signora parla del figlio: introverso, timido con dei problemi e ingenuamente cerca di giustificare questo disagio, affermando lei lo avevo partorito che stava bene, quasi a esserne fiera. Ma forse è proprio il venire al mondo a guastare le nostre esistenze, oppure semplicemente l’inquietudine che ci porta a idealizzare e cercare l’apparire in ogni situazione, fino a renderci ridicoli nel parlare del nostro malessere a una semplice sconosciuta, alla cassa di un supermercato. La scrittrice ha raccolto tutte queste storie nella sua ultima pubblicazione Le stanze inquiete, ed. La vita felice. La rubrica “Angolo del poeta” di ftNews vi augura una buona lettura!
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