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Lisa Di Giovanni
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Quando uccidere è una liberazione, il romanzo di Giuliana Guzzon è il perfetto thriller psicologico dove il lettore penetra la mente dell'assassino e si identifica con esso. Il cacciatore (il serial killer), ossessionato dalle libellule, a ogni omicidio aumenterà la sete di sangue, quasi a voler creare la sua opera d’arte e tanto da non poterne fare a meno. Il libro vi catturerà sin dall’inizio in un racconto e intrinseco rebus che andrà risolto piano, piano perché l’autrice svelerà la trama con il contagocce. FtNews vi presenta: Il cacciatore di libellule edizioni Narcissus.me.
Giuliana Guzzon attratta dal genere gotico e dai classici è cresciuta con questa cultura: dal gotico alla poesia per approdare poi al thriller.
L’autrice sin dall'età di nove anni ha sempre scritto poesie e brevi racconti.
Ricorda con tenerezza suo nonno materno, appassionato di letteratura, che le leggeva alla sera, soprattutto d'inverno davanti al camino, i testi di mitologia greca al posto delle comuni fiabe che si raccontano solitamente ad una bimba di sette anni.
Il passaggio dalla letteratura greca ai classici del '200/300, fino all'800, è stato però breve.
Sognava di scrivere liriche e poemi. Schiva ai giochi con gli altri bambini, tendeva all'isolamento in compagnia dei suoi pensieri. La scoperta di Ugo Foscolo, ha innescato un capovolgimento dei suoi sentimenti e desideri, avvicinandosi al neoclassicismo e romanticismo e gettandosi in un conflitto esistenziale con l'opera Dei sepolcri.
In contrapposizione alla sua formazione, inizia però ha sviluppare una passione per i romanzi gialli/thriller e con l’aiuto di un amico viene spronata a pubblicare il suo primo romanzo: il cacciatore di libellule.
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