|
|
Lisa Di Giovanni
|
|
‘Con Anthony’ è l’ultimo breve romanzo pubblicato dall’autore bresciano, ha scritto il suo romanzo durante il lockdown, racconta di una storia vera. Edito da Liberedizioni, l’autore nel suo libro parla di rapporti familiari, di introspezione, di problemi psicologici, di rapporti di fiducia, di fragilità e di resilienza. La vita può cambiare all’improvviso, quando meno te lo aspetti, ma la vita continua e chi sopravvive deve mettercela tutta. Scopriamo di più sullo scrittore attraverso questa esclusiva intervista.
Diego si presenti ai lettori di ftNews, oltre a scrivere cosa fa nella vita?
Mi chiamo Diego Cigolini e vivo a Pontevico in provincia di Brescia. Ho lavorato per più di 20 anni nel mondo della cooperazione dove ho ricoperto varie mansioni anche come dirigente. Ho partecipato a un progetto di reinserimento sociale lavorando accanto a detenuti, ex detenuti, profughi e disabili. Oggi mi occupo di attrezzaggio e programmazione macchine a controllo numerico per la produzione di raccorderia idraulica presso un’azienda leader nel settore. Gioco a tennis in campo agonistico. Adoro la musica, l’arte in tutte le sue forme e gli animali. Mi piace molto il mondo Dark e Goth. Ho iniziato a scrivere libri nel 2012 e, a oggi, ne ho pubblicati tre. Ho partecipato anche a vari concorsi letterari vincendone due. Di recente ho partecipato, insieme ad altri scrittori emergenti, alla realizzazione e successiva pubblicazione di tre antologie.
Ci parli della sua famiglia, appoggiano la sua passione per la scrittura?
Direi che i miei familiari sono la mia colonna portante! Sia la mia compagna Mara che i miei genitori Rosa e Giuseppe appoggiano in toto quello che faccio dandomi la forza di continuare in questa mia bella avventura.
Che strumenti usa per scrivere e qual è il suo posto preferito per creare?
Utilizzo principalmente il computer, ma quando sono fuori casa, qualche spunto importante mi arriva improvvisamente, allora estraggo il telefono e mi auto invio una mail con scritto ciò che in quel preciso istante mi è passato in testa. Di solito scrivo in cucina vicino alla finestra che dà sul mio cortile. Quando fuori piove ed il cielo è grigio mi sento a mio agio. La mia stagione preferita è l’inverno, infatti i miei lavori vengono sviluppati con la compagnia del freddo, della pioggia, della neve, di nuvole grigie oltre cha da un buon calice di vino rosso.
Quando ha avuto l’ispirazione per la prima volta e come ha iniziato a scrivere?
Ho sempre avuto la passione per la scrittura fin da piccolo. Ricordo quando a scuola, come verifica di italiano, c’era il tema, riuscivo molto bene a svilupparlo solo quando era libero. Se dovevo scrivere di un argomento già prefissato non riuscivo ad esprimermi in egual modo rispetto al tema libero. Probabilmente è una caratteristica dell’acquario. Come ho detto, la passione per la scrittura c’è sempre stata, ma non ho mai avuto il coraggio di realizzare un libro. Un giorno, durante una delle mie sedute con un mental- coach che mi ha seguito per motivi di lavoro, qualcosa è cambiato e, grazie a lui, sono riuscito a scavalcare quell’ostacolo che prima bloccava il mio cammino.
Ha una musa particolare, da dove nasce la sua ispirazione?
La mia ispirazione nasce nello sviluppare argomenti riguardanti la vita di tutti i giorni, di fatti che ci accadono e che, a volte in modo consapevole ed altre in modo inconsapevole, ci accompagnano lungo il nostro tortuoso cammino.
Qual è il momento della giornata più congeniale per scrivere?
Non ho un momento particolare della giornata. In genere devo far combaciare le ore che non sono al lavoro con il tempo a disposizione per scrivere, quindi non ho molta scelta, scrivo quando il tempo me lo permette e cerco di sfruttarlo al meglio.
Se potesse scegliere, preferirebbe un no sincero o un sì a fin di bene?
Decisamente un no sincero. Credo nella sincerità delle persone, quindi non potrebbe essere diversamente
|
|