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Cristina Roselli
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Cattivik, personaggio dalla strana forma a pera vestito solo di una nera calzamaglia e gargantuesche scarpe rosse, nasce dalla matita del grande Bonvi (Franco Bonvincini) nel lontano 1965.
La genialità inerente questo personaggio sta nell'incarnare la figura dell'anti-eroe nel modo più estremo possibile; in un'epoca in cui i personaggi del fumetto erano descritti immancabilmente come belli, astuti ed invincibili ecco arrivare invece questo buffo ladruncolo con smanie di protagonismo e ricchezza.
Il nero genio del male, sebbene indiscutibilmente una creatura di Bonvi, ha conosciuto il periodo di massimo splendore quando Silver (Guido Silvestri, autore di Lupo Alberto) ne prende in mano le avventure donandogli nuova vitalità e spessore, nonché il tratto grafico che ancora oggi lo contraddistingue.
Negli anni Sessanta, Cattivik, nasce come parodia dei grandi lavori noir che all'epoca spopolavano e che ben presto avrebbero monolpolizzato le tematiche del mondo fumettistico, si pensi a Satanik, Kriminal o Diabolik, del quale il personaggio di Bonvi è più marcatamente la caricatura: tanto affascinante e misterioso il primo quanto goffo ed imbranato il secondo il quale, oltre alla problematica fisicità, presenta altresì un modo tutto suo di esprimersi, tranciando l'ultima lettera di ogni parola e computando frasi in modo francamente illetterato.
Ciò che rende irresistibili le storie di questo divertente personaggio, è il netto contrasto tra la visione che Cattivik ha di sé, grandiosa e senza eguali, e le situazioni al limite dell'assurdo nelle quali si trova ad operare le quali finiscono sempre per vederlo sconfitto ancorché non perdente.
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