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sabato, 04 marzo 2017 17:38 |
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Cristina Roselli
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Nel corso degli ultimi anni il tema della cucina sembra aver assunto un risalto sempre maggiore grazie all'attenzione riservata a quest'arte da produzioni cinematografiche, serie e programmi televisivi incentrati sul buon cibo e sulla sua preparazione.
Il genere in cui questo tema principalmente viene affrontato è certamente quello dei manga in quanto la cultura giapponese è molto legata ai suoi aspetti culinari e questo legame spesso viene sottolineato all'interno di molteplici albi a fumetto.
Forse uno dei manga più conosciuti sull'argomento è Food Wars!Shokugeki no Soma di Yûto Tsukuda e Shun Saeki il quale s'incentra sulle vicende del protagonista Sôma Yukihira quindicenne appassionato di cucina giapponese che per dimostrare al padre (anch'egli cuoco) il proprio valore, decide di tentare l'iscrizione alla scuola di cucina Tôtsuki, ambitissima da tutti gli appassionati di cucina ma dalla fama di rilasciare pochissimi titoli al termine di ogni anno accademico.
Il protagonista però non lascerà che questo lo distolga dal suo obiettivo e riuscirà non solo ad accedere al prestigioso istituto ma ben presto saprà distinguersi per le proprie capacità “dietro ai fornelli”, scatenando la competizione di Erina Nariki, ragazza considerata fino all'arrivo del protagonista come il nuovo genio della cucina moderna.
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Il grande successo del manga (iniziato nel 2012 ed ancora in corso di pubblicazione) ha portato ad una sua trasposizione animata attualmente ferma alla seconda stagione.
Altro esempio molto conosciuto del genere ma decisamente dall'impostazione e dall'esecuzione diretto ad un pubblico più adulto è il manga di Jiro Taniguchi e Masayuki Qusumi Kodoku no Gurume; formato solo da due volumi auto-conclusivi e pubblicati il primo nel 1997 ed il secondo nel 2015, questo particolare fumetto chiede al lettore di rallentare la sua corsa sfrenata all'interno della giornata e di gustare (letteralmente) qualche minuto di calma, proprio come il protagonista Goro Inogashira il quale ad ogni pausa dal lavoro cerca di trovare i migliori locali per assaggiare del buon cibo, descrivendo il tutto con dovizia di particolari e permettendo al lettore quasi di assaporare ogni piatto.
Spostando l'attenzione ai comic americani, anche in questo ambito le tematiche legate al cibo stanno ottenendo un discreto successo anche grazie a produzioni quali il gargantuesco Chew di John Layman e Rob Gullroy, fumetto decisamente originale che si basa sul detective protagonista Tony Chu il quale grazie alle proprie abilità di “cibopath” riesce a risolvere casi anche complessi ricevendo informazioni dal cibo legato al delitto che sta indagando (un'impostazione simile è rintracciabile anche in IZombie di Chris Roberson e Michael Allred sebbene il cibo prescelto dalla protagonista sia tutt'altro che appetitoso..).
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Altro esempio di come il fumetto moderno si sia legato strettamente all'ambito culinario è Seconds di Bryan Lee O'Malley, già conosciuto per quel piccolo fenomeno a fumetti che è stato Scott Pilgrim; in questo sua seconda opera l'autore, sempre con la delicata ironia quasi malinconica che lo contraddistingue segue le vicende della giovane Chef Katie Clay la quale ha la capacità di modificare il proprio passato mangiando un fungo.
Per quanto riguarda l'ambito europeo, molto interessante è la graphic novel del fumettista francese Christophe Blain intitolata “n cuisine avec Alain Passard imperniata proprio sulla figura del celebre Chef Alain Passard il quale in questa opera illustra la realizzazione di molteplici ricette.
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