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Cristina Roselli
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Nel mondo del fumetto, spesso dominato da scene di azione al cardiopalma, inseguimenti, eroi battaglieri e belligeranti dalle capacità sovrumane, da tempeste d'inchiostro e cuori spezzati, alle volte il lettore si ritrova invece alla ricerca di un momento di quiete e di riflessione.
In uno di questi momenti accompagnati magari da un certo sentimentalismo, in genere si necessitano letture maggiormente ancorate nella realtà e che esplorino delicatamente le varie sfumature dell'esistenza umana ed Arrugas di Paco Roca riesce perfettamente in tale obiettivo.
Paco Roca, conosciuto anche per Le strade di sabbiaa e Memorie di un uomo in pigiama tramite “Arrugas” (letteralmente Rughe) racconta la storia di Ernesto il quale, ormai in pensione da molti anni e manifestando i primi segni di confusione mentale, decide di trasferirsi dietro consiglio dei figli in una casa di riposo.
Inizialmente spaesato e intontito dal grande cambiamento di abitudini e ritmi, Ernesto per abituarsi al nuovo stile di vita tenta di esplorare l'ambiente anche tramite gli altri abitanti della casa di riposo.
In primo piano è sicuramente l'esuberante Emilio il quale non perde mai l'occasione per ravvivare le ore lente e monotone con qualche nuova avventura; accanto ad Ernesto e Emilio si delinea una panoplia di altri protagonisti, tutti accumunati da vite vissute e oramai in disuso, esistenze in controluce e delle quali rimangono solo i ricordi e le sensazioni che vengono illustrate dall'autore tramite flashback dei personaggi in versione giovanile.
Con il progredire della graphic novel, Ernesto perde sempre più la memoria e sebbene siano vari i tentativi messi in opera dall'uomo per ritardare una diagnosi inevitabile,questa purtroppo riesce ad avere la meglio su di lui.
Roca in questa opera mite e potente allo stesso tempo riflette, spesso con una misurata dose di ironia, su tematiche quasi sempre spostate in secondo piano perchè non scintillanti né appassionanti quali la paura di invecchiare e sopratutto di dimenticare il proprio passato, presente ed infine sè stessi.
Ottima lettura che sa coniugare nel migliore dei modi tematiche esistenziali di stampo maturo con una delicata comicità, accompagnata da uno stile grafico semplice e diretto e per questo decisamente apprezzabile.
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