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Sebbene la storia principale, che intreccia anche elementi storici relativi all'epoca vittoriana come i delitti di Jack lo Squartatore o la dominante presenza del traffico di oppio, abbia perlopiù un impianto iniziatico e votato all'occulto, le tematiche affrontate vengono stemperate dall'ottimo senso dello humor dell'autrice, la quale non perde occasione per ridicolizzare bonariamente sia il severo Ciel che il sempre compunto Sebastian anche tramite l'ausilio di una vasta gamma di personaggi secondari.
Il rapporto tra i due protagonisti è tuttavia quello che riesce a mandare avanti l'intero impianto narrativo il quale tende a soffrire molto spesso di una mancanza di originalità, avulsa dal contesto generale nel quale s'innesta; la morbosità, fattuale e astratta, che lega i due personaggi strizza l'occhio al genere shonen-ai virando frequentemente nel territorio del sub-testuale, introducendo uno dei tropi più assiduamente riscontrabile all'interno dei fumetti nipponici, aggiungendo uno strato maggiore allo schema dell'intreccio, a volte ripetitivo e ridondante.
Molto amato in patria, Black Butler ha ottenuto un notevole successo anche in altri Paesi e ciò ha permesso la nascita e crescita di un folto gruppo di appassionati nonché la produzione della sua versione animata, di tre musical ed un live action movie che tende però a discostarsi alquanto dall'opera madre.
Nel concludere, ringrazio Lucia Cupido, mio spirito guida nel mondo dei fumetti che sa proporre sempre prodotti interessanti e particolari.
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