|
|
Cristina Roselli
|
|
Nel variegato mondo del fumetto, pianeta a sé che solo negli ultimi anni sta ottenendo il riconoscimento artistico che merita, si ha sempre la sensazione di attendere un nuovo guru, colui che spezzerà convenzioni grafiche e narrative e darà vita ad una nuova stagione dell'arte sequenziale.
Questo è avvenuto con mostri sacri quali Stan Lee, Alan Moore, Andrea Pazienza ed ora è il turno di Michele Rech, meglio conosciuto come Zerocalcare.
L'autore, già conosciuto per il blog nel quale ha iniziato a pubblicare webcomics, ha raggiunto la meritatissima notorietà nel 2011 con la pubblicazione, inizialmente con tiratura limitata di sole 500 copie, della sua prima graphic novel La Profezia dell'Armadillo.
Inevitabile è rimanere affascinati e deliziati dalla linearità e semplicità espositiva che traspira da ogni tavola di questo ragazzo romano che riesce ad infondere ogni vignetta di un estremo realismo, impresa ancora più apprezzabile se si considera che molti personaggi hanno le fattezze di animali caricaturali (si pensi alla madre del protagonista rappresentata con le sembianze del personaggio Lady Cocca nel disneyano Robin Hood).
Al centro della narrazione c'è proprio lui, l'Armadillo del titolo, rappresentazione fisica della coscienza e delle angosce del protagonista che ci racconta la sua evoluzione interiore ed intima con piccoli racconti inanellati gli uni negli altri, piccoli affreschi nello sfondo di Roma malinconica e quasi familiare, molto lontana dalla capitale violenta o mitizzata in lustri di gloria antica come spesso viene rappresentata.
|
|