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Sebbene inizialmente questo genere incontrò una notevole resistenza da parte del pubblico, molto presto venne invece apprezzato per le sue inerenti caratteristiche di ricchezza concettuale, permettendo alle opere di Tatsumi di ottenere il meritato riconoscimento anche grazie alla sua collaborazione con testate specializzate quali Kage e Machi.
Le opere di Tatsumi, in particolare i racconti, sono estremamente empiriche, quasi al limite della spietatezza nel loro indagare gli aspetti più oscuri e nascosti dell'animo umano e come questo possa essere influenzato dalle circostannze, storie rese maggiormente claustrofobiche dagli ambienti pieni e soffocanti nonché dalla caratteristica scarsità di dialoghi, preferendo l'autore cedere la parola all'aspetto visivo e a quanto questo possa incidere emotivamente sul lettore.
Vincitore di numerosi premi, tra cui il Premio Culturale Osamu Tezuka (2009) ed un Eisner Award (2010), sulla vita di questo grande artista è basato anche il film d'animazione Tatsumi.
L'ultima opera Una Vita ai Margini, pubblicata di recente, si presenta come un'intensa autobiografia che imprime su carta ed inchiostro i momenti salienti della complessa vita (anche interiore) di questo autore lasciando ai futuri disegnatori e sceneggiatori di manga e fumetti in tutto il mondo, il complesso compito di mantenere viva un'eredità non solo culturale ma anche intimamente umana.
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