|
|
Cristina Roselli
|
|
Nel mondo del fumetto giapponese una delle tematiche spesso utilizzate, in genere nell'ambito di commedie romantiche, è quella di curiosi visitatori spaziali che per vari motivi si trovano sul pianeta Terra portando insieme a loro situazioni comiche ed imbarazzanti.
Uno degli esempi classici di tale filone narrativo è sicuramente il celebre Lamù di Rumiko Takahashi nel quale la protagonista aliena vuole conquistare l'affetto del donnaialo Ataru Moroboshi e sulla stessa falsariga, sebbene con le dovute differenze, s'innesta la delicata miniserie Oh my sweet alien! di Kouji Miyata.
La storia ruota intorno alla famiglia di Nobuo Makabe la quale a prima vista non sembra avere nulla fuori dal comune ma ben presto è reso evidente che la moglie del protagonista è in realtà un'aliena dai lunghi tentacoli al posto di capelli la quale, per passare inosservata nella vita quotidiana, indossa una tuta perfettamente replicante l'aspetto di donna umana.
Al centro di questo manga di soli due volumi è la coppia di giovani sposi che sembra affrontare tutte le piccole difficoltà giornaliere in modo positivo e con grande affetto l'una per l'altro, in particolare quando alla coppia si aggiunge la piccola Asora la quale, ereditando i caratteri extra-terrestri della madre rischia di rivelare in più di un'occasione le particolarità della sua famiglia.
|
|