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Cristina Roselli
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Il genere crime è da sempre uno dei più sfruttati ed amati in ambito cinematografico ma soprattutto letterario, in cima alla classifica delle preferenze di un gran numero di lettori.
Non si potrebbe dire altrettanto del mondo del fumetto nel quale le tematiche legate a malavita e crimini in generale non ottengono, tranne alcune eccezioni, lo stesso risalto.
Proprio per questo trovare un fumetto che si approcci a tale argomenti in modo perlopiù innovativo è sempre una bella sorpresa.
Chew di John Layman e Rob Guillory presenta un mondo alternativo in cui il consumo di carne bianca è stato reso illegale a causa di una strana febbre aviaria che ha decimato la popolazione.
Del rendere esecutivo tale divieto si occupa la F.D.A , agenzia governativa la quale vigila affinchè qualsiasi cibo legato al pollame non venga consumato.
Il protagonista Tony Chu fa parte di questa agenzia grazie alle sue peculiari abilità di cibopath grazie alle quali, mangiando anche solo un boccone di qualsiasi cibo, riesce a percepire chiaramente sia la catena di produzione dello stesso sia eventi più cruenti che possono essere traspirati (e per questa situazione lo sfortunato protagonista si accontenta di mangiare solo radici in scatola).
Nonostante la severa legge il consumo di pollame non viene del tutto interrotto ma continua fiorente in una sorta di mercato nero che porta alla creazione di serate apposite durante le quali una clientela selezionata potrà gustare tutta la carne bianca che desidera
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