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Cristina Roselli
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Chi è appassionato di corse automobilistiche sicuramente, oltre alla bellezza delle auto stesse che sfrecciano e al rombo dei motori su di giri, apprezza l'adrenalina “per procura” che una gara tra due bolidi può procurare o la sensazione quasi catartica dell'aumento graduale di velocità.
Si potrebbe pensare che tali emozioni difficilmente siano trasferibili su un supporto fisso come la pagina di un fumetto eppure grandi autori sono riusciti a trasmettere l'euforia della corsa nelle proprie storie, grazie anche al supporto di apparati grafici dinamici e coinvolgenti.
Il tema delle automobili come punto focale della narrazione è individuabile all'interno del mondo manga in particolare legato al genere spokon che si occupa principalmente di tematiche sportive e nello specifico i manga che si concentrano su gare all'ultima curva rientrano all'interno di cosiddetti “racing manga” nei quali le corse automobilistiche divengono protagoniste indiscusse, quasi che l'auto si tramutasse in un personaggio a sé stante con una propria voce ed una propria identità.
Esempio di questa tendenza narrativa è Initial D di Shuichi Shigeno, pubblicato nell'ormai lontano 1995 dalla casa editrice Kodansha che, nonostante il tempo trascorso rimane ancora uno dei migliori manga sull'argomento.
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