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Mikimoz Capuano
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Forse non si può dire che “progetti così non se ne vedevano più”, perché la verità è che in Italia non se ne sono mai visti: un esperimento di crossmedialità che coinvolge un film, il relativo romanzo e persino un fumetto.
Tutti parte dello stesso nucleo, sono raggi di una storia che si espande per essere vista e letta in diverse forme.
Per ultimo è arrivato proprio il film, diretto da Gabriele Salvatores. Una pellicola che ha spaccato la critica e che è stata anche ingiustamente snobbata, da alcuni, a causa di sciocchi pregiudizi. Quali?
Facile: è un film di supereroi, ma italiano. Niente Marvel o DC. Niente budget stratosferici, niente effetti speciali da far girare la testa. E se invece fosse questa la vera forza de Il ragazzo invisibile?
Così è. E’ una storia onesta, per nulla inutilmente roboante. E’ credibile, e i personaggi che la animano fanno tutti delle cose credibili, molto più che i supereroi con (finti) superproblemi visti oltreoceano.
Il protagonista della vicenda è l’adolescente Michele, un ragazzo solare ma intrappolato nella mediocrità a cui l’han relegato le circostanze della vita: a scuola non brilla, è innamorato (ovviamente non corrisposto) di una sua compagna di classe, è vittima dei dispetti di alcuni bulli. E’ un ragazzo invisibile, metaforicamente, fino a che invisibile non ci diventa davvero. E, nel frattempo, dalla sua classe inizia a sparire la gente. La polizia indaga, ma nessuno può immaginare cosa ci sia dietro tutto questo; nessuno può immaginare quale segreto nasconde inconsapevolmente Michele.
Girata con maestria e col solito delicato tocco d’autore, l’opera di Salvatores è quel film capace di piacere a tutti, trasversalmente. Una storia semplice, che non annoia, che regala piccole emozioni e piccoli colpi di scena, e tutto è a misura dei protagonisti. La bravura di Valeria Golino e Fabrizio Bentivoglio regge l’intera struttura, ma da meno non sono i giovanissimi attori presenti nel cast. Ludovico Girardello rende ottimamente il personaggio del ragazzo invisibile, senza mai finire sopra le righe.
Progetti così non se ne vedevano più e film di questo tipo sono spariti dai primi anni ’90, coperti da assordanti frastuoni. Ma ogni tanto, ecco che il genere spunta fuori, e con assoluta semplicità smette finalmente di essere… invisibile.
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