Redazione     Informativa     Link  

Sebastiano Brocchi: alchimia, esoterismo, simbologia sacra e mistero

domenica, 18 settembre 2016 08:55

condividi su facebook
Francesca Bianchi
Pochi giorni fa Sebastiano Brocchi è tornato nelle librerie con Pirin - Hairam Regina, secondo volume della saga fantasy di Pirin.
FtNews ha intervistato il giovane e talentuoso studioso elvetico, che in terza liceo ha lasciato gli studi per diventare scrittore e ricercatore autodidatta nel campo della storia dell'arte, della filosofia ermetica, della simbologia sacra e dell'alchimia interiore.
Durante la nostra conversazione, Brocchi ha raccontato la lunga e meticolosa ricerca che ha portato alla stesura dei suoi sette libri, il primo dei quali è stato pubblicato quando aveva appena 17 anni. Lo scrittore si è soffermato sull'importanza che la scrittura riveste nella sua vita e sull'interesse che ha sempre nutrito nei confronti del mondo dell'esoterismo e del mistero, un interesse finalizzato al miglioramento di sé e ad una maggiore comprensione delle cose, soprattutto di quelle che si nascondono sotto la superficie e che richiedono uno scrupoloso ed iniziatico lavoro di decifrazione.

A 29 anni hai già scritto sette libri, il primo dei quali è uscito nel 2004, quando ancora non eri maggiorenne. Cosa rappresenta per Te la scrittura?
La scrittura è un modo per lasciare agli altri delle riflessioni che abbiano una vita “indipendente” da me. I discorsi, le parole pronunciate, sono qualcosa di troppo “vincolato”: al luogo, al tempo, alla presenza, all’attenzione, allo stato d’animo, all’interlocutore che scegliamo. Molto spesso, per un motivo o per l’altro, diventano occasioni sprecate. Con la scrittura è diverso. Non sei tu a scegliere il tuo interlocutore, non deve importarti il suo livello di concentrazione, la sua intelligenza, o il tempo che potrà dedicarti. Tu affidi dei concetti al mondo, e sarà il destino, la provvidenza o il caso, secondo le convinzioni di ognuno, a portare le tue parole dove devono arrivare. Che poi non sono mai davvero “tue” parole, perché la scrittura, come ogni forma d’arte, è un’ispirazione venuta da chissà dove, e tu non fai che fissare un’intuizione, nero su bianco.

I primi di settembre è uscito il libro Pirin - Hairam Regina, secondo volume della saga fantasy di Pirin, iniziata con Le memorie di Helewen. Qual è il filo conduttore di questa saga e dove è ambientata?
La trama attraversa varie epoche di un mondo leggendario, tocca vari personaggi, luoghi, oggetti, tutti legati in qualche modo al compimento di un’antica profezia: la ricerca del predestinato a portare la corona del Re del Mondo e a sconfiggere il regno di Belhagard, il Dio della guerra e del chaos. Si tratta di un mondo complesso, dettagliato e strutturato in molteplici aspetti, come usi e costumi delle varie civiltà, lingue e alfabeti, religione, stili, architetture, scacchiera politica. Al contempo, però, si tratta di una saga che cerca costantemente di scavare al di sotto di questi aspetti "superficiali”, facendo emergere allegorie, metafore, parole che cercano di avvicinarsi allo spirito. Una storia molto mistica, quindi, che indaga i principali aspetti dell’animo umano.
La disposizione delle chiese della Collina d'Oro, riflesso terrestre della costellazione del Leone
Come è nato il Tuo progetto e quanto è durato il lavoro che ha portato allo sviluppo della saga dei Pirin?
Ho cominciato ad abbozzare i primi elementi già sui banchi di scuola, al liceo. Abbandonati e ripresi più volte, ogni volta rimaneggiati e ampliati, in più di dieci anni quegli elementi mi hanno portato a questi due primi volumi che, insieme, superano già le mille pagine. Senza contare che, negli ultimi anni, ho lavorato anche ai testi e ai disegni di un videogioco ispirato alla saga, intitolato Eselmir e i cinque doni magici (Stelex Software), che dovrebbe uscire tra alcuni mesi. Inoltre vorrei concludere questa trilogia di “Pirin” con un terzo volume dal titolo Le Gesta di Nhalbar, già in lavorazione, che costituirà il coronamento delle imprese iniziate in questi primi due libri e la rivelazione finale che farà comprendere davvero il senso degli eventi messi in moto.

A quali libri o autori Ti sei ispirato per questi due racconti?
Si ritrova sicuramente qualcosa delle due saghe cinematografiche che più hanno segnato la mia adolescenza, Star Wars e Il Signore degli Anelli. Tra i libri il modello che ritengo più straordinario ed inarrivabile è La Storia Infinita di Ende, un vero e proprio compendio della saggezza universale, mascherato da libro per l’infanzia. Ma, più in generale, le mie fonti d’ispirazione sono da rintracciare nell’Antichità e nel Medioevo, con i grandi poemi epici, la mitologia, il ciclo arturiano, le Mille e una Notte…

Prendendo in esame i Tuoi lavori precedenti, in Favole Ermetiche procedi ad un'analisi esoterica di alcune favole tradizionali, nate non come semplici racconti per bambini, ma come narrazioni simboliche per descrivere il percorso iniziatico dell’uomo alla ricerca della Conoscenza. Secondo Te, i grandi favolisti del passato potrebbero essere stati degli Iniziati in possesso di conoscenze segrete che hanno voluto tramandare attraverso il linguaggio della fiaba?
Proprio così. Quel che ho detto prima a proposito di Ende, ma avrei potuto citare anche Baum (Il Mago di Oz) e altri romanzieri del Novecento, vale a maggior ragione per gli autori delle fiabe e dei racconti che hanno attraversato i secoli, iscrivendosi nel nostro immaginario collettivo. Se ancora oggi al cinema continuano a riscuotere un successo inalterato le storie inventate o, meglio, tramandate dai fratelli Grimm, Perrault e La Fontaine, così come alcune celebri fiabe d’Oriente, significa che inconsciamente gran parte delle persone riconosce il richiamo potente di quegli archetipi universali, il loro messaggio sempre vivo. Un messaggio che, come cerco di spiegare nel mio libro, è molto più profondo della semplice “morale” che possiamo trarre da un primo livello di lettura.

In Riflessioni sulla Grande Opera, invece, hai affrontato il tema dell'alchimia e dell'ermetismo. Che definizione daresti dell'Opera Ermetica e qual è lo scopo dell'iniziato a questa filosofia?
Io la intendo come la Scienza della trasformazione interiore, la ricerca della propria condizione di “oro filosofico”, un distillato dei capisaldi della saggezza di ogni epoca e cultura, al di là delle singole forme religiose o scuole di pensiero. Una ricerca che pone l’uomo di fronte a sé stesso e gli impone di scavare la propria miniera, in cerca della sua scintilla divina nascosta.
Sebastiano Brocchi
Quando e come è nato il Tuo interesse verso il mondo dell'esoterismo e del mistero?
Preciso che la mia ricerca esoterica non ha mai perseguito intenti “magici” o “divinatori”. Non mi è mai interessata l’acquisizione di presunti poteri o facoltà paranormali, né leggere il futuro, trasformare materialmente il piombo in oro, diventare immortale o simili aspetti, più o meno realistici, che spingono invece molti aderenti a queste discipline. Non sono un complottista, non ho avuto incontri ravvicinati del terzo tipo e, come mia scelta di vita, ho preferito non affiliarmi ad alcun gruppo, setta o confessione. Mi considero un cercatore indipendente, interessato innanzitutto alla costante pratica del proprio miglioramento e a una maggiore comprensione delle cose. Poi, attraverso la mia scrittura e la mia arte, provo a raccontare degli aspetti che stanno sotto la superficie, a dare delle possibili risposte a domande che molti di noi si portano dentro o, più semplicemente, a individuare nuove domande.

Hai dedicato due saggi alla Collina d'Oro, località svizzera del Canton Ticino, custode di un segreto antichissimo. Quale enigma si cela in questa misteriosa località luganese?
La Collina d’Oro, dove sono cresciuto e risiedo tuttora, è un luogo assolutamente singolare ed è stato al centro degli interessi di numerosi intellettuali, artisti e politici tra l’Otto e il Novecento: basti pensare a Herman Hesse, che ne fece la sua patria d’elezione. Questo fermento culturale, oltre forse alla sua posizione geografica, ne hanno fatto un piccolo, ma prezioso crogiolo di pensatori e di espressioni artistiche. La mia scoperta, invece, affonda le sue radici in tempi ben più remoti: quelli dell’erezione dei luoghi di culto, chiese cristiane, certo, ma in diversi casi edificate sulle spoglie di santuari più antichi. La mia tesi, avvalorata anche da diversi indizi storici, è che i principali edifici sacri della regione formino, in terra, un riflesso della costellazione del Leone. La mia ricerca ha poi cercato di mettere in luce i motivi che potrebbero essere stati alla base di una simile scelta costruttiva, identificando in questi santuari una sorta di percorso o via iniziatica.

Nel romanzo L'Oro di Polia, dove protagonista assoluta è Lucrezia Borgia, la donna più conturbante del Rinascimento, si avverte il Tuo grande amore per l'arte e per la storia. Come è nata l'ispirazione per questo giallo? E' nata da alcune ricerche su uno dei libri più misteriosi della storia, l’Hypnerotomachia Poliphili, e dalla constatazione di come esso abbia profondamente influenzato alcuni eventi, personaggi e opere d’arte del Cinquecento italiano. Per non prendermi meriti che non mi spettano, devo dire che l'idea di collegarlo a Lucrezia Borgia è stata un lampo di genio avuto da mia madre, una persona straordinariamente sensibile ed intuitiva. Solo dopo numerose letture ed approfondimenti mi sono reso conto di quanto questo legame potesse essere fondato e dare adito a risvolti narrativi sorprendenti.

Ambienti misteriosi e suggestivi, simboli da decifrare, atmosfere occulte, colpi di scena, enigmi irrisolti dominano nelle Tue opere, tutte ricche di riferimenti eruditi che spaziano dalla storia alla filosofia, dalla letteratura all'arte e alla mitologia. A quali fonti attingi e Ti ispiri, quando devi procedere alla ricerca di materiale utile per la stesura dei Tuoi libri?
Le più diverse. Da quand’ero adolescente ho cercato di leggere quasi tutti i testi sacri delle maggiori religioni, alcuni dei classici più significativi dell’antichità, buona parte dei libri tradizionali dell’alchimia occidentale, oltre a testi di mistici e filosofi. Com’è naturale, ho dimenticato gran parte di ciò che ho letto, ma spero che l’essenziale mi sia rimasto dentro e mi aiuti ad individuare con più chiarezza la possibile origine o il significato di simboli che sono nascosti nel luogo talvolta più inaccessibile, ovvero sotto gli occhi di tutti.

Quale messaggio Ti auguri possa arrivare ai Tuoi lettori?
Ti rispondo con l’incipit di Pirin – Le memorie di Helewen:
A te, lettore, dico:
in questo labirinto di storie
è facile perdersi
ma è possibile ritrovarsi...
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - FreeTopNews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.
Informativa:

Il Gestore del sito si riserva il diritto di pubblicare solo gli articoli ritenuti meritevoli, a suo insindacabile giudizio. Tutto il materiale inviato non verr restituito.
Limiti di Responsabilit :
Con la spedizione dell articolo l Autore espressamente ne autorizza la pubblicazione su ftnews.it e il Gestore del sito non assume nessuna responsabilit , n civile, n penale, in relazione al contenuto di quanto pubblicato sul sito ed all'uso che terzi ne potranno fare, sia per le eventuali contaminazioni derivanti dall'accesso, dall'interconnessione, dallo scarico di materiale dal Sito. Pertanto il Gestore del sito non sar tenuto per qualsiasi titolo a rispondere in ordine a danni, perdite, pregiudizi di alcun genere che terzi potranno subire a causa del contatto intervenuto con il Sito oppure a seguito dell'uso di quanto nello stesso pubblicato cos come dei software impiegati.
Il Gestore del sito declina ogni responsabilit per l attivit di trattamento dati eseguita dai siti web consultati dall Utente tramite link. L Utente quando accede attraverso un link ad un altro sito web deve sapere e ricordare che esso indipendente dal ftnews.it e che quest'ultimo non ha alcun controllo sul contenuto del sito in questione e quindi non comporta l'approvazione o l'accettazione di responsabilit circa il contenuto o l'utilizzazione di detto sito.
L'utente che decide di visitare un sito internet collegato al Sito ftnews.it lo fa a suo rischio, assumendosi l'onere di prendere tutte le misure necessarie contro virus od altri elementi distruttivi.
Il Gestore del sito non assume alcuna responsabilit per materiali creati o pubblicati da terzi con i quali il Sito abbia un collegamento ipertestuale ("link").
Il Gestore del sito non intende violare alcun Copyright. Le informazioni e le immagini qui raccolte sono, al meglio della nostra conoscenza, di pubblico dominio. Se, involontariamente, stato pubblicato materiale soggetto a copyright o in violazione alla legge si prega di comunicarcelo (info@ftnews.it) per provvedere immediatamente alla rimozione. Il Gestore si riserva il diritto di modificare i contenuti dell'intero sito e delle presenti Informazioni in qualsiasi momento e senza alcun preavviso.
Limiti all utilizzo:
Il materiale contenuto nel Sito protetto da copyright. La documentazione, le immagini, i caratteri, il lavoro artistico, la grafica, il software applicativo e tutti i codici e format scripts utilizzati per implementare il Sito sono di propriet di ftnews.it.
Se non espressamente previsto, i contenuti del Sito non possono, n in tutto n in parte, essere copiati, modificati, riprodotti, trasferiti, caricati, scaricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.
fatta salva la possibilit di immagazzinare tali contenuti nel proprio computer o di stampare estratti delle pagine del Sito ad uso esclusivamente personale.
I marchi e i loghi presenti nel Sito sono di propriet di ftnews.it.
Essi non possono essere utilizzati su alcun altro sito internet diverso dal Sito o su altri mezzi di comunicazione senza il preventivo consenso di ftnews.it.
Il nome " ftnews.it " e qualsiasi marchio che includa il marchio " ftnews.it " non possono essere utilizzati come indirizzi internet di altri siti, o quali parti di tali indirizzi, senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.