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lunedì, 05 gennaio 2015 15:31 |
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Alessandra D'Annibale
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Dopo anni dal lontano Grease, torna al musical Lorella Cuccarini che interpreta in questa favola musicale un ruolo per lei decisamente inconsueto, la cattiva matrigna di Rapunzel, sottratta alla vera madre all’età di un anno, per assicurarsi, grazie al potere dei suoi magici capelli, l’eterna giovinezza e salute. Alla regia Maurizio Colombi che dopo il grande successo del musical campioni di incassi Peter Pan, è pronto a incassare altrettanti trionfi.
Lo stile registico di Colombi, che utilizza rumori e sottofondi per dare un effetto cinematografico ed un ritmo alla recitazione in stile cartoon, crea una vera magia, e per chi ha visto il cartone Disney, sembra davvero di entrare dentro la storia. Tra gli effetti speciali la lunga chioma intrecciata di Rapunzel, lunga sei metri, che si illumina magicamente grazie ad un miriade di piccole magiche luci.
Maurizio Colombi ha raccontato: "È uno spettacolo totalmente nuovo, pertanto si va continuamente alla scoperta pur non sapendo dove si sbarca". "È una fiaba e ci ritroviamo tutti immersi in un’atmosfera fantastica - ha aggiunto -. grazie anche agli effetti illusionistici di Erix Logan”.
Lorella che per anni l’abbiamo sempre vista bella, bionda amabile, “la più amata dagli italiani”, adesso ha lasciato i panni della buona a tutti i costi, per prendere in prestito quelli della malvagia Gothel. Per lei è un ruolo sicuramente inconsueto, ma è una sfida che ha deciso di affrontare:
"Mi sto divertendo come una pazza - ha proseguito la diretta interessata -. È una favola che ha contagiato un po’ tutti. Rapunzel è uno spettacolo familiare, delizioso e piacevole. Io interpreto un ruolo particolare perché Madre Gothel è una cattiva, ma è pur sempre un personaggio delle fiabe. Dunque, lei è anche buffa e tenera. E spero che lasci un buon ricordo, anche nei più piccoli".
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Il musical tratto dalla storia dei fratelli Grimm, prodotto da Alessandro Longobardi, vuole portare sulla scena l’eterna lotta tra il bene e il male, tra la brama delle vanità delle cose fatue e il gusto per le cose semplici a favore di una vita in armonia con il mondo.
Nasce così il confronto tra Rapunzel, l’eroina positiva alla ricerca della sua vera identità, e l’eroina negativa, Madre Gotohell (Go-to-Hell), presa da se stessa, dal desiderio nefasto dell’eterna giovinezza, desiderio che la spingerà ad usare ogni mezzo, anche quello di sottrarre la figlia della regina di appena un anno, pur di fermare lo scorrere ineluttabile del tempo.
Lo spettacolo, che è in scena dal 18 dicembre al Teatro Brancaccio e rimarrà fino al 25 gennaio 2015, vede impegnati artisti di primo livello: il ruolo di Rapunzel è vestito dalla brava Alessandra Ferrari, già interprete di quello di Esmeralda nel Notre Dame de Paris di Cocciante, mentre quello di Phil, il ladro scanzonato della fiaba, è affidato Giulio Corso.
Come precisato da Colombi non è stato facile riuscire a svolgere le selezioni per il cast: i provini, che hanno visto sfilare ben 1200 ragazzi, richiedevano capacità artistiche elevate. Alla fine sono stati scelti venti performers, tutti molto giovani, in grado di cimentarsi con uguale dimestichezza nel canto, nel ballo e nella recitazione. Deliziosi i ruoli di Rosa e Spina, i due fiori parlanti, e del cane segugio che parla tutte le lingue del mondo ma non si capisce mai cosa dice veramente.
Straordinaria in questo musical è la tessitura musicale che ha visto impegnati tre autori caratterizzati da stili differenti: Davide Magnabosco, più classico e sinfonico; Alex Procacci, tendenzialmente moderno e vocalmente all’avanguardia; Paolo Barillari, dedito al pop e al folk. Le diverse cifre linguistiche sono state amalgamate dal direttore musicale Magnabosco che è alle tastiere e cura anche la parte relativa ai rumori ed ai sottofondi, infondendo così una dimensione cinematografica alla rappresentazione.
Meravigliose sono le scene di Alessandro Chiti, che ha ideato per l’occasione sedici quadri in continuo movimento. Il disegno luci è di Alessandro Velletrani, i costumi di Francesca Grossi, il sound design di Maurizio Capitini, i testi delle canzoni di Maurizio Colombi, Giulio Nannini e Federico Del Vecchio.
Uno spettacolo davvero emozionante che non ha nulla da invidiare ai musical londinesi o di Broadway.
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