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Vito Salluzzo: la salvaguardia dell'Ape Nera Sicula

lunedì, 19 agosto 2024 03:34

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Foto aerea di Salvatore Casamento: arnie nel Parco archeologico di Selinunte, con il Tempio di Hera (Tempio E) in lontananza
Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
FtNews ha intervistato Vito Salluzzo, produttore di Miele Siciliano da Apis mellifera Siciliana, detta anche Ape nera Sicula. Apicoltore di Castelvetrano (TP), da vent'anni Salluzzo è impegnato nella tutela della biodiversità del suo territorio e nella salvaguardia dell'Ape nera Sicula, un'ape autoctona dalle caratteristiche particolari che produce un miele molto pregiato. Nel corso della nostra conversazione Vito Salluzzo ha ripercorso la storia della sua azienda apistica e si è soffermato sulla collaborazione con alcuni parchi archeologici siciliani. Proprio la produzione di miele nelle aree archeologiche consente di salvaguardare al meglio la purezza dell'Ape nera e ottenere un miele incontaminato e di altissima qualità.

Sig. Salluzzo, quando è nata la sua azienda apistica?
È nata per gioco circa 18 anni fa. Nel mese di agosto mi venne un forte mal di gola che non passava con niente. In rete lessi che il classico rimedio della nonna contro il mal di gola era una tazza di latte caldo con miele, così decisi di comprare il miele e la propoli. Piano piano mi ripresi e iniziai ad occuparmi di apicoltura. Decisi di acquistare un primo sciame da un amico apicoltore. Il mio interesse per il mondo delle api cresceva ogni giorno di più, così acquistai altri cinque sciami. Mi misi d'accordo con i vigili del fuoco per il recupero degli sciami: ogni volta che loro venivano chiamati dai cittadini, si rivolgevano a me per andare a recuperare gli sciami. Per Castelvetrano e dintorni mi adoperavo, e mi adopero tuttora, a recuperare gli sciami.

Quando ha deciso di posizionare le arnie all'interno dei parchi archeologici?
Cercando sempre territori puliti, non inquinati e con molta flora, circa cinque anni fa ho deciso di posizionare le arnie all'interno dei parchi archeologici. Nel 2020 ho proposto all’allora assessore alla cultura del comune di Sambuca di Sicilia (AG) di collocare un apiario di Ape nera Sicula nella zona archeologica di Monte Adranone, a 850 metri s.l.m. Ho fatto formale richiesta al Direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, che ha subito sposato la mia idea, anche perché già nel 2012 un altro apicoltore aveva posizionato gli alveari all'interno della Valle dei Templi. Così ho posizionato le prime arnie sul Monte Adranone e subito ho fatto il miele di timo, un miele aromatico molto ricercato, commercializzato col marchio "Adranon", che è il nome del marchio di tutti i prodotti del Parco ottenuti fuori dalla Valle dei Templi.
L'anno successivo, nel 2021, ho fatto la richiesta al Parco archeologico di Selinunte, ma non ho avuto risposta. Nel 2022, con l’attuale direttore Felice Crescente alla guida del Parco archeologico di Selinunte, ho finalmente ottenuto l'autorizzazione a posizionare le arnie.
Parco archeologico di Selinunte, Vito Salluzzo davanti al Tempio di Hera (foto di Gianni Polizzi).
A Selinunte organizzate laboratori e iniziative dedicate al mondo delle api. Cosa fate di preciso?
Sì, con la Cooperativa "Culture" abbiamo ideato la visita presso le arnie, fornendo ai partecipanti tutto l'occorrente per stare in sicurezza in mezzo alle api. Organizziamo anche laboratori per bambini, proponendo loro dei lavori con la cera d'api. Gli spieghiamo, poi, tutto ciò che riguarda il mondo delle api, facendo presente che un'ape ha una vita di circa 60 giorni e nei primi 20 giorni cambia tipo di lavoro all’interno dell’alveare: ape ceraiola, ape pulitrice, ape guardiana, ape bottinatrice.

Recentemente ha firmato una convenzione con il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento. Come è nata questa ennesima collaborazione con un parco archeologico?
Dopo l'esperienza di Adranone e Selinunte, il collega apicoltore che nel 2012 ha posizionato le api nei terreni della Valle dei Templi, circa sei mesi fa mi ha chiamato per propormi l'acquisto delle sue arnie. L'idea mi è subito piaciuta, così ho acquistato le arnie del collega. Il mese scorso ho firmato una convenzione con il Parco della Valle dei Templi che consentirà di produrre altro miele tramite ulteriori arnie che saranno sistemate nell’area del Parco. La firma è avvenuta tra me e il direttore Roberto Sciarratta. Tutto è finalizzato alla valorizzazione delle risorse del territorio e alla promozione della biodiversità locale. Il miele prodotto dagli apiari posizionati nei terreni del Parco della Valle dei Templi sarà commercializzato col marchio "Diodoros", che è il nome del marchio di tutti i prodotti del Parco.

Lei è da sempre impegnato nella salvaguardia dell'Ape nera Sicula. Quali sono le peculiarità di questa specie?
Il miele di questo territorio è miele d'ape nera. Da subito ho cercato di selezionare l'ape nera Sicula: recuperando i vari sciami del territorio, mi accorgevo che nella maggior parte dei casi si trattava di api nere. L'apicoltore Carlo Amodeo di Termini Imerese, per evitare che si ibridassero con altre razze, ha portato queste api nelle isole. Per lo stesso motivo ho scelto di mettere le mie api all'interno dei parchi archeologici: nel mio piccolo ho deciso di selezionare e salvaguardare l'ape nera sicula in purezza nei miei apiari, con tantissime difficoltà, e posso dire con orgoglio di produrre miele di ape nera sicula. A Selinunte ci sono degli alveari storici che sono addirittura all'interno di una cavità nel tempio E; questo è anche visibile ai turisti. Ovviamente non è l’unico: gli alveari naturali presenti da diversi anni si trovano in alcuni vecchi fabbricati rurali; quest’anno uno è stato ritrovato in una tomba.

Quali tipologie di miele produce?
La mia è un'apicoltura di tipo stanziale. A Castelvetrano e nella maggior parte della provincia di Trapani si producono il classico millefiori e molto miele di sulla, poi si possono fare il miele di cardo, l'eucalipto, la zagara d'arancia. In questi ultimi anni sta diventando raro fare il miele di zagara. A Monte Adranone e alla Cave di Cusa produco il timo. Il miele prodotto a Selinunte si chiama "Meilichios", che significa 'dolce come il miele': non poteva essere altrimenti in onore del santuario dedicato a Zeus Meilichios.
Inoltre, produco anche altri prodotti dell'alveare: la propoli, il polline, la cera d'api e poca pappa reale.
Chi sono i suoi clienti?
All'inizio erano coloro che capitavano nel mio punto vendita di Castelvetrano; una volta assaggiato il miele, non l'hanno più lasciato e sono diventati clienti fissi. Adesso ho anche clienti un po' in tutta Italia e mi capita di ricevere ordini anche dall'estero.

Come si distingue un miele di qualità?
Innanzitutto dal profumo, dal sapore, poi dal fatto che il miele puro nei mesi invernali cristallizza. Per garantire qualità alla clientela, presento i miei mieli a diversi concorsi: mettendomi in gioco, negli anni ho raccolto tanti premi e posso affermare che i miei mieli si sono distinti annualmente. Nel 2023 il mio miele di millefiori premiato al concorso "Grandi Mieli d’Italia" è stato selezionato, con la valutazione analitica e delle giurie di esperti in analisi sensoriale, al Concorso Tre Gocce d’Oro 2023 per rappresentare la Sicilia al concorso "I mille mieli, i millefiori". Lì sono stati messi nuovamente a confronto tra loro, in degustazione al pubblico per raccogliere le preferenze e raccontare le diversità dei territori e dei mieli millefiori che ne derivano. Ed ecco la sorpresa: ha ottenuto il terzo posto in Italia.

In effetti il suo miele di millefiori ha ottenuto importanti riconoscimenti...
Dal 2015 partecipo al concorso "Tre Gocce d’Oro-Grandi Mieli d’Italia", a Castel San Pietro Terme (BO). Il millefiori per ben tre volte ha ottenuto due gocce d'oro. Nel 2022 ho partecipato al "BiolMiel", il concorso internazionale riservato ai mieli biologici. A questo concorso hanno partecipato venti nazioni. Con mia grande sorpresa, grazie alle mie api, il mio miele di millefiori è arrivato primo.

Cosa si augura per il futuro della sua azienda? Mi auguro che si possa continuare a produrre miele. Purtroppo, a causa del cambiamento climatico, quest'anno ne ho prodotto un terzo rispetto allo scorso anno, nonostante abbia un numero di arnie superiore: è stata un'annata pessima. Mi auguro di riuscire a fare sempre almeno un po' di miele e che sia sempre apprezzato dai clienti.
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