Redazione     Informativa     Link  

Dossier IDOS e Istituto di Studi Politici San Pio V sull'immigrazione

domenica, 15 ottobre 2023 17:16

condividi su facebook
Fabrizio Federici
A dieci anni dal naufragio del 3 ottobre 2013 e a sette mesi circa da quello di Cutro, sembrerebbe che il contrasto all’immigrazione irregolare si stia concentrando non sui trafficanti (da non confondere con gli scafisti alla guida delle imbarcazioni), ma sui migranti, spesso accomunati e confusi nella categoria dell’irregolarità anche quando sono persone in fuga da guerre, crisi climatiche e gravi violazioni dei diritti umani. Questa è la prima impressione ricavabile scorrendo il "Dossier Statistico Immigrazione 2023" realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS (da sempre centrato su ricerche e comunicazione in tema immigrazioni) in collaborazione col Centro Studi e Confronti e Istituto di Studi Politici "San Pio V". ll Dossier analizza, dati alla mano, l’aderenza tra le intenzioni politiche e l’efficacia delle misure adottate dai governi degli ultimi anni: tra le quali spicca il trattenimento amministrativo, rafforzato ed esteso ai richiedenti asilo. In un momento in cui il contrasto all’immigrazione irregolare e le chiusure verso i flussi di richiedenti asilo sono al centro dell’arena pubblica,
I dati del Dossier aiutano a orientarsi nel confuso dibattito in corso attualmente, anche in relazione all’efficacia e alla sostenibilità delle misure introdotte dal governo: a partire dalla detenzione amministrativa, ampiamente estesa – con modalità inedite – anche ai richiedenti asilo. Nel 2022, su oltre 500.000 stranieri stimati in condizione di soggiorno irregolare in Italia (un decimo rispetto ai poco più di 5 milioni regolarmente residenti), soltanto a 36.770 è stata intimata l’espulsione,, circa 1 ogni 14 (inclusi 2.804 afghani e 2.221 siriani, che pure fuggono da Paesi in guerra e da gravi pericoli per la propria persona). Di questi, però, solo 4.304 (11,7%) sono stati effettivamente rimpatriati: una quota estremamente bassa, inferiore a quelle registrate persino negli anni dell’emergenza sanitaria (15,1% nel 2021 e 13,7% nel 2020), caratterizzati da forti restrizioni nella mobilità internazionale.
Per l’identificazione e l’effettivo rimpatrio dei migranti irregolari. l’Italia, ormai dal 1998, ha istituito la detenzione amministrativa in appositi centri, oggi denominati CPR. Ma dal Dossier emerge vistosamente l’inefficacia del modello detentivo: i Cpr esistono già da 25 anni, non funzionano (appena la metà dei trattenuti viene rimpatriata), ma costano enormemente, in termini economici (56 milioni di euro solo per la gestione dell’ultimo triennio) e di rispetto dei diritti umani. Si direbbero, insomma, luoghi di diritti negati, come da anni illustrano i rapporti del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale; ma anche poco utili allo scopo che si prefiggono. Nel 2022 vi sono transitati 6.383 migranti, il 68,7% in più rispetto al 2021 (4.387), ma, come già accennavamo, solo la metà dei trattenuti (49,4%) ne è uscita per rientrare nel Paese d’origine (3.154): un’incidenza in linea con quella degli anni precedenti (50,9% nel 2022 e 49,0% nel 2021), ad evidenziare che la scarsa efficacia non è contingente, ma intrinseca al sistema.
È anche dimostrato -prosegue il Dossier "IDOS - S.Pio V" che il tasso di efficacia non migliora prolungando i tempi del trattenimento, periodicamente oscillati, dal 1998 ad oggi, tra i 30 giorni e i 18 mesi. Tra il 2019 (48,5%) e il 2020 (50,8%), per esempio, quando il tetto era di 6 mesi (a fronte degli attuali 3, che il governo ha recentemente prolungato a 18), i livelli restano analoghi. Lo stesso vale per la moltiplicazione delle strutture: nel 2016-2017 si era arrivati ad averne 14 (1.400 posti), senza per questo ridurre le sacche di irregolarità. Il prolungamento del trattenimento e l’aumento dei Cpr (o di strutture analoghe) comportano, invece, maggiori costi economici, oltreché umani. La finanziaria di fine 2022 aveva previsto una spesa, per il triennio 2023-2025, di 42,5 milioni di euro per rafforzare il sistema dei Cpr con 206 nuovi posti; e ulteriori risorse dovranno essere stanziate per averne uno per regione. Tra il 2021 e il 2023, poi, sono stati spesi 56 milioni di euro per affidare a soggetti privati la gestione dei Cpr (scelta, osserviamo, di discutibile costituzionalità):, cifra che non include, poi, i costi del personale di polizia e di manutenzione delle strutture. L’attuale modifica, la quindicesima in 25 anni, si prospetta come una politica di reclusione generalizzata: nuovi Cpr, tempi di trattenimento più lunghi e, soprattutto, un allargamento delle casistiche e dei luoghi in cui mettere in atto la detenzione amministrativa, estesa su vasta scala perfino ai richiedenti asilo. Insomma, dall’accoglienza diffusa (non interrottasi, osserviamo, neanche durante l'offensiva del COVID) alla detenzione indefinita: la fine del diritto d’asilo?
Il Decreto Cutro, infatti, amplia la platea di quelli sottoposti alla procedura accelerata di frontiera, e quindi al trattenimento, a coloro che richiedono protezione dopo aver eluso (o tentato di eludere) i controlli o che provengono da un Paese designato come “sicuro”, qualora non abbiano passaporto o non versino “idonea” garanzia finanziaria, fissata in 4.938 euro. Il trattenimento, oltre che negli hotspot, potrà avvenire, in caso di arrivi consistenti, in “strutture analoghe” sul territorio nazionale o nei Cpr. Si introduce, inoltre, la possibilità di trattenere nei Cpr i richiedenti asilo “dublinati” (il riferimento è al vecchio Regolamento di Dublino III del 2013,, che oggi però molti ritengono superato). in attesa del trasferimento verso il Paese Ue competente.
In sostanza, la detenzione viene estesa a una gamma estremamente ampia di richiedenti, in contrasto con la normativa europea che ammette il trattenimento solo in casi eccezionali e residuali, escludendo automatismi e generalizzazioni. Preoccupa - sottolinea sempre il Dossier - il passaggio da un modello di accoglienza basato sulla protezione e l’inclusione dei richiedenti asilo a un sistema che ne produce l’isolamento, li considera irregolari e li tratta come un pericolo sociale. Invece di incentivare canali sicuri di ingresso per scongiurare ulteriori tragedie in mare e lungo le rotte terrestri, si sta realizzando uno smantellamento del diritto d’asilo e del relativo sistema di accoglienza. Un’opzione che si scontra con la realtà globale di un mondo in cui i migranti forzati già superano i 108 milioni di persone (per il 40% minori) e continueranno ad aumentare nel medio-lungo periodo.

Il Dossier Statistico Immigrazione 2023 sarà presentato il 26 ottobre, alle ore 10.30, a Roma presso il Nuovo Teatro Orione, e in contemporanea in tutte le Regioni (maggiori informazioni, a breve, sul sito):
http://www.dossierimmigrazione.it
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - FreeTopNews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.
Informativa:

Il Gestore del sito si riserva il diritto di pubblicare solo gli articoli ritenuti meritevoli, a suo insindacabile giudizio. Tutto il materiale inviato non verr restituito.
Limiti di Responsabilit :
Con la spedizione dell articolo l Autore espressamente ne autorizza la pubblicazione su ftnews.it e il Gestore del sito non assume nessuna responsabilit , n civile, n penale, in relazione al contenuto di quanto pubblicato sul sito ed all'uso che terzi ne potranno fare, sia per le eventuali contaminazioni derivanti dall'accesso, dall'interconnessione, dallo scarico di materiale dal Sito. Pertanto il Gestore del sito non sar tenuto per qualsiasi titolo a rispondere in ordine a danni, perdite, pregiudizi di alcun genere che terzi potranno subire a causa del contatto intervenuto con il Sito oppure a seguito dell'uso di quanto nello stesso pubblicato cos come dei software impiegati.
Il Gestore del sito declina ogni responsabilit per l attivit di trattamento dati eseguita dai siti web consultati dall Utente tramite link. L Utente quando accede attraverso un link ad un altro sito web deve sapere e ricordare che esso indipendente dal ftnews.it e che quest'ultimo non ha alcun controllo sul contenuto del sito in questione e quindi non comporta l'approvazione o l'accettazione di responsabilit circa il contenuto o l'utilizzazione di detto sito.
L'utente che decide di visitare un sito internet collegato al Sito ftnews.it lo fa a suo rischio, assumendosi l'onere di prendere tutte le misure necessarie contro virus od altri elementi distruttivi.
Il Gestore del sito non assume alcuna responsabilit per materiali creati o pubblicati da terzi con i quali il Sito abbia un collegamento ipertestuale ("link").
Il Gestore del sito non intende violare alcun Copyright. Le informazioni e le immagini qui raccolte sono, al meglio della nostra conoscenza, di pubblico dominio. Se, involontariamente, stato pubblicato materiale soggetto a copyright o in violazione alla legge si prega di comunicarcelo (info@ftnews.it) per provvedere immediatamente alla rimozione. Il Gestore si riserva il diritto di modificare i contenuti dell'intero sito e delle presenti Informazioni in qualsiasi momento e senza alcun preavviso.
Limiti all utilizzo:
Il materiale contenuto nel Sito protetto da copyright. La documentazione, le immagini, i caratteri, il lavoro artistico, la grafica, il software applicativo e tutti i codici e format scripts utilizzati per implementare il Sito sono di propriet di ftnews.it.
Se non espressamente previsto, i contenuti del Sito non possono, n in tutto n in parte, essere copiati, modificati, riprodotti, trasferiti, caricati, scaricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.
fatta salva la possibilit di immagazzinare tali contenuti nel proprio computer o di stampare estratti delle pagine del Sito ad uso esclusivamente personale.
I marchi e i loghi presenti nel Sito sono di propriet di ftnews.it.
Essi non possono essere utilizzati su alcun altro sito internet diverso dal Sito o su altri mezzi di comunicazione senza il preventivo consenso di ftnews.it.
Il nome " ftnews.it " e qualsiasi marchio che includa il marchio " ftnews.it " non possono essere utilizzati come indirizzi internet di altri siti, o quali parti di tali indirizzi, senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.