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Roma: la Rete universitaria mondiale UNETCHAC discute sulla protezione dei bambini dalla guerra

lunedì, 28 novembre 2022 17:40

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Fabrizio Federici
"Nel 2021, le Nazioni Unite hanno verificato quasi 24.000 gravi violazioni commesse contro i bambini. Le violazioni con il numero più elevato di casi verificati sono state l'uccisione e la mutilazione, il reclutamento e l'uso, seguiti dal diniego dell'accesso umanitario e dal rapimento. Il rapimento di ragazze è stato sorprendentemente in aumento del 40% rispetto all'anno precedente. I dati raccolti attraverso il meccanismo di monitoraggio e segnalazione continuano a mostrare che i ragazzi e le ragazze sono colpiti in modo diverso da gravi violazioni”.
Così, citando dati discussi al Terzo Comitato dell'Assemblea Generale dell’ONU nella recente discussione sulla Promozione e Protezione dei Diritti dei Bambini, Virginia Gamba, Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per i Bambini e i Conflitti Armati, ha aperto il dibattito, il 24 novembre, alla Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera. Un dibattito vòlto a gettare le premesse di un’azione internazionale capace di tradurre le varie proposte esistenti in concrete azioni per un’effettiva protezione giuridica dei tanti minori che in gran parte del mondo (Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Yemen, Siria, Afghanistan, Territori occupati della Palestina, ecc…) continuano a trovarsi coinvolti, direttamente o indirettamente, in conflitti armati. Un dibattito organizzato dalla Universities Network For Children in Armed Conflict (UNETCHAC), la Rete internazionale di più di 50 Università, Accademie e Istituti di ricerca da anni in prima linea su questi temi, col supporto, in Italia, del Ministero degli Affari esteri: in collaborazione con l'Istituto di Studi Politici “S. Pio V” (rappresentato, alla Biblioteca della Camera, dal Presidente, prof. Paolo De Nardis).
Hanno partecipato alla discussione, tra gli altri: Laura Guercio, coordinatrice dell’ UNETCHAC, che ha evidenziato l'importanza della presenza, in platea, di un’adeguata rappresentanza di giovani studenti; i deputati Giorgio Fede, già Presidente della Commissione straordinaria del Senato per la Tutela e la promozione dei diritti umani (che ha ribadito l’obbiettivo di fare dell’ UNETCHAC una vera rete mondiale per la difesa di questi diritti), Giorgia Latini, Vicepresidente dal 2018 della VII Commissione della Camera Cultura, scienza e istruzione, e Bruno Tabacci, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel Governo Draghi.
I relatori hanno ricordato che affrontare questi temi, in vista di definire strumenti per aiutare concretamente questa vasta parte della popolazione infantile e adolescenziale mondiale che si trova ad esser protagonista di guerre (non solo come soldati, ma anche come body-guard, cuochi, esploratori, ecc…), significa fare ricerca in campo non solo giuridico, ma, chiaramente, anche sociologico, medico, psicologico, economico, ecc… “Quasi il 50% di tutte queste violenze, ogni anno in tutto il mondo, rimane impunito”, ha detto Virginia Gamba; “e il mio ufficio sin dal 1999 è incaricato di attuare concretamente la Risoluzione 5577 delle Nazioni Unite che raccomanda a tutti gli Stati ,membri di contrastare in tutti i modi e con la massima fermezza il coinvolgimento dei bambini nelle guerre, spesso attuato anche con mezzi ignobili come il rapimento dei bambini da scuole e ospedali (come non pensare a quanto avveniva durante la Seconda guerra mondiale, per mano delle SS, in molti Paesi occupati dai nazisti. N.d.R.?). Il Consiglio di Sicurezza ha incaricato il Segretario Generale ONU, che io qui rappresento, di presentare ogni anno , all’ Assemblea Generale, una dettagliata relazione sull’argomento). Se un fenomeno come il rapimento forzato di fanciulli e adolescenti è aumentato già dal 2020 (per probabile conseguenza anche del caos provocato dalla pandemia, N.d.R.) , ci sono, però, anche segnali di speranza. Anzitutto, molti piani per il reinserimento familiare, scolastico e sociale dei bambini liberati: che iniziano ad essere attuati in Paesi come, ad esempio, Mali, Filippine, Burkina Faso ed altri”.
Il Convegno è proseguito poi con la cerimonia di premiazione dell’Universities Network Award 2022: che ha visto premiate quelle personalità che si sono distinte nei diverse settori nella protezione dei minori in conflitto. Come Paolina Massida, Principal Counsel at the Indipendent Office of Public Cousel for Victims (OPCV) presso la Corte Penale Internazionale; Nicolò Govoni, Presidente e Direttore Esecutivo Associazione “Still I Rose”; il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), nella persona del Vice Presidente Silvia Salis.
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