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Archeotour, da oltre trent'anni con il patrimonio culturale di Paulilatino

giovedì, 21 ottobre 2021 07:34

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Museo Palazzo Atzori, l'imponente scala in basalto
Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
Durante la mia permanenza a Paulilatino (OR) dello scorso agosto ho visitato il Museo Etnografico, la cui sede è ubicata a Palazzo Atzori. L'elegante edificio, situato nel centro storico del paese, è appartenuto a una nota e ricca famiglia di Paulilatino, il cui ultimo discendente fu il Cavaliere Giovanni Antonio Atzori, notaio del paese, scomparso nel 1900. Il museo è gestito dalla Società Cooperativa Archeotour, che gestisce anche i servizi del sito archeologico di Santa Cristina. Massimo Muscas e Giovanna Mura, rispettivamente Presidente e (socia) Amministratrice della Cooperativa, mi hanno guidato alla scoperta di questo ricco museo, concepito sin dal primo momento come un importante strumento teso alla valorizzazione e alla diffusione della storia e della cultura di Paulilatino. Muscas ha rilasciato un'intervista a FtNews nel corso della quale ha ripercorso la storia di Archeotour; ha parlato dell'impegno ultratrentennale della Cooperativa nell'ambito della valorizzazione del patrimonio storico-archeologico di Paulilatino. Ha spiegato che Palazzo Atzori è nato come museo archeologico e solo in un secondo momento è stata realizzata un'articolata esposizione etnografica. Oggi il Museo custodisce gelosamente momenti e oggetti della vita quotidiana tra la fine del Settecento e gli inizi del Novecento. Percorrendo le sue sale, si può intraprendere un viaggio negli ambienti della vecchia casa sarda, tutti ricostruiti nei minimi dettagli. Palazzo Atzori ospita anche una ricca collezione di pani votivi, pani cerimoniali, pani quotidiani. Tra le tante varietà di pane esposte, troviamo: su ztichi, su crivazzu (o civraxiu), s'imburtoriu, su leppere, su ztichi modde, pane cun gherdas, coccois, pistoccu, painzeddas, prammas, angullas, arzolla.
Ringrazio di cuore il gentilissimo Massimo Muscas, mia preziosa guida, che mi ha consentito di realizzare un reportage a Palazzo Atzori e al Parco archeologico di Santa Cristina. Un sentito ringraziamento alla gentilissima Giovanna Mura, guida della Cooperativa Archeotour, che insieme a Massimo mi ha accompagnato a scoprire questo gioiello paulese.

Sig. Muscas, lei è il Presidente della Società Cooperativa Archeotour. Ci racconti pure la storia di questa bella realtà culturale paulese... Quando e con quali finalità è nata Archeotour?
La Cooperativa Archeotour è nata a Paulilatino l’8 maggio 1987 con l’obiettivo di conservare e valorizzare il patrimonio storico, archeologico, culturale ed etnografico del territorio. Grazie alla passione di tutti noi soci per l’archeologia, è maturata l’idea di rendere produttivo il Parco Archeologico di Santa Cristina. Tenga presente che negli anni immediatamente precedenti avevamo operato e collaborato all’interno di associazioni di volontariato come la Pro Loco e il Gruppo Archeologico. Eravamo tutti studenti di istituti superiori e organizzavamo visite guidate al nostro patrimonio storico-archeologico. Nel 1982 ci fu l'ultima campagna di scavi. Nel biennio 1984-1985 la Pro Loco ha iniziato a prendersi cura dell'area archeologica. Fino al 1990 ci siamo dedicati a questa nostra passione gestendo il sito soprattutto nei mesi estivi, quando eravamo liberi dagli impegni scolastici. Nel 1990 è arrivato il contratto che ha sancito la gestione totale del sito. Quando abbiamo preso in mano la gestione dell'area archeologica, il parco era in balia di se stesso. Noi volevamo valorizzarlo. Avevamo un grande senso di appartenenza; sapevamo di avere qualcosa di prezioso e ne eravamo profondamente orgogliosi.
Il Museo Etnografico Palazzo Atzori di Paulilatino (OR)
Il primo Presidente è stato Mario Floris. Io sono al settimo mandato. Attualmente abbiamo dieci soci e cinque dipendenti distribuiti nel settore bar.
Le attività culturali, grazie anche alle strutture create dalle Amministrazioni Comunali, sono state trasformate in vere e proprie risorse occupazionali, con la consapevole rinuncia, per alcuni di noi, agli studi universitari al fine di costruire un’attività imprenditoriale simile a poche altre realtà isolane. I giovani sognano e noi allora eravamo pieni di sogni. Poi abbiamo trovato la collaborazione dei vari enti: ci hanno supportato tanto, hanno offerto a tutti noi un grande aiuto.
La Società Cooperativa Archeotour oggi costituisce un vero e proprio punto di riferimento per essere stata una delle poche e pionieristiche aziende create per la valorizzazione del patrimonio dei beni culturali della Sardegna.

Quando avete iniziato a gestire Palazzo Atzori, oggi sede del museo etnografico di Paulilatino? Come è strutturato questo elegante edificio? Cosa è possibile ammirare al suo interno?
Nel 1994 abbiamo iniziato a gestire Palazzo Atzori, che è stato, poi, inaugurato nell'ottobre del 1995. Appartenuto a una nota e ricca famiglia di Paulilatino, il cui ultimo discendente fu il Cavaliere Giovanni Antonio Atzori, notaio del paese, scomparso nel 1900, l'edificio è nato come museo archeologico; solo in un secondo momento è stata realizzata un'articolata esposizione etnografica. Quelli erano anni in cui la gente si disfaceva del vecchio. Lo stabile, il cui primo impianto può risalire al XVIII secolo, è costruito con pietre e mattoni cotti, legati insieme con malta e fango. Si sviluppa su tre livelli e si compone di 14 sale espositive. Un ampio cortile circondato da mura, alte più di 4 metri, ospita un pozzo ancora generosamente ricco d’acqua. Sul cortile si affacciavano le stalle che conservano le mangiatoie a muro realizzate in pietra. Il piano terra ospita una sezione archeologica multimediale in attesa dell'allestimento di alcuni ambienti dove saranno esposti i reperti provenienti dal ricco patrimonio archeologico di Paulilatino. Dal piano terra si giunge al primo piano con un’ampia scala in basalto, la tipica pietra locale. Il primo piano è caratterizzato da vasti ambienti con grandi archi, colonne, capitelli e architravi, tutti finemente realizzati in basalto. Il terzo livello si raggiunge con un’altra scala in basalto molto ripida. Oggi il Museo accoglie oggetti della vita quotidiana tra la fine del Settecento e gli inizi del Novecento. Percorrendo le sale del museo, si può intraprendere un viaggio negli ambienti della vecchia casa sarda.
Sin dall'inizio Archeotour ha concepito il Museo come un importante strumento teso alla valorizzazione e alla diffusione della storia e della cultura di Paulilatino.

Oggi quali servizi fornite ai turisti?
Ci occupiamo di accogliere i turisti, fornendo loro ogni tipo di informazione di carattere turistico-culturale; facciamo servizio di biglietteria, visite guidate; ci occupiamo della pulizia, della custodia e della manutenzione del parco archeologico e del museo archeologico-etnografico di Paulilatino. Su prenotazione organizziamo escursioni archeologiche nel territorio di Paulilatino. Abbiamo, inoltre, una bottega dell’artigianato dove è possibile acquistare souvenir, libri e prodotti tipici. Gestiamo anche il bar, aperto negli anni Novanta, e il punto ristoro adiacente all'area archeologica.

Massimo Muscas, Presidente della Società Cooperativa Archeotour
Tra i molti visitatori che arrivano a Santa Cristina, i più entusiasti e curiosi sono bambine e bambini delle scolaresche. Che tipo di laboratori proponete loro?
Offriamo un'ampia gamma di laboratori didattici, che si propongono come attività ludiche e di apprendimento per scuole primarie e secondarie di primo grado, per i centri estivi, ma anche per i gruppi e per le famiglie. Ne cito qualcuno: laboratorio scrigno nuragico; scavo archeologico, in cui, attraverso la pratica, si vuole illustrare la bellezza del lavoro dell'archeologo e l'importanza dello scavo nella ricerca storica; laboratorio alla ricerca del tesoro di Nur e Sardus; l'erbario di Santa Cristina, che ha come finalità quella di sviluppare il rapporto con la natura tramite la realizzazione di un erbario con cui i partecipanti si cimentano nel riconoscimento, nella raccolta e nella catalogazione delle specie vegetali tipiche e rappresentative della macchia mediterranea. Abbiamo, infine, il laboratorio dedicato alla panificazione, nato con l'intenzione di riscoprire l'antica arte della lavorazione e decorazione del pane, che prevede anche la realizzazione di un piccolo prodotto. Abbiamo organizzato anche percorsi di alternanza scuola-lavoro per studentesse e studenti degli istituti della scuola secondaria di secondo grado. Ci siamo sempre dati da fare. Il 2019 è stato l'anno migliore sia dal punto di vista dei visitatori che per i progetti che siamo riusciti a concretizzare. Ora, dopo lo stop forzato a causa del Covid, ci auguriamo che il 2022 possa rappresentare l'anno della ripresa.

A quali progetti lavorerete?
Vorremmo tornare ad organizzare mostre di pittura, presentazioni di libri, spettacoli. L'obiettivo è quello di incrementare il numero dei visitatori, quindi il fatturato. Per essere un contesto culturale legato al borgo, affermo con orgoglio che la nostra è una piccola industria fondata sulla cultura. Qui abbiamo realizzato un'impresa con personale qualificato.
Anticipo che ci sarà una campagna di restauro del pozzo, finanziata grazie ad un importante progetto realizzato dall'Amministrazione di Paulilatino, che ha reperito appositi finanziamenti, e curata dalla Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano, rappresentata in zona dal Dottor Alessandro Usai. Inoltre, sempre grazie ad ulteriori finanziamenti reperiti dall'Amministrazione Comunale, grazie all'Unione dei Comuni del Guilcer e al GAL Barigadu Guilcer, si attueranno alcune campagne di scavo in collaborazione con le Università di Cagliari e di Sassari, sotto la guida delle Archeologhe e Professoresse Anna Depalmas e Carla Del Vais.

Cosa si augura per il futuro dell'area archeologica di Santa Cristina e del Museo Etnografico Palazzo Atzori?
Mi auguro di poter vedere realizzata quanto prima l'apertura del museo archeologico. Attualmente, infatti, ci sono alcuni lavori in corso per la sezione archeologica del museo. Spero, poi, che tutto il borgo cristiano venga valorizzato come tutti i borghi medievali.
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