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Veronica Pieraccini e Carmine Siniscalco
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Fabrizio Federici
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E' scomparso, a Roma, Carmine Siniscalco, critico e collezionista d'arte, profondo conoscitore dell'arte contemporanea (che molti chiamavano, tra l'affettuoso e l'ironico, "Il Re delle gallerie romane"). Da 60 anni circa , Carmine dirigeva - prima in altri luoghi, poi a Via della Penna, nei pressi di Piazza del Popolo - la galleria "Studio S". Con la presentazione di opere legate soprattutto alla metafisica e al surrealismo, e nuove sperimentazioni (vedi le mostre organizzate su De Chirico, Max Ernst, Salvador Dalì, ecc...), nonché di storici artisti italiani (De Pisis, Vespignani, Carrà), e artisti internazionali ancora poco noti in Italia (come Victor Vasarely e Sonia Delaunay), Siniscalco s'è mosso, in seguito, esplorando a 360 gradi il mondo dell'arte, letteratura e teatro. Con particolare attenzione ai giovani talenti (ricordiamo qui la mostra "7 critici x 7 giovani artisti" ), come, per far solo alcuni esempi, la pittrice Veronica Piraccini, esordita appunto allo Studio "S" a soli 19 anni (presentata dallo storico dell'arte Mario Penelope), e la scultrice Alessandra Porfidia (indicata dal critico d'arte Lorenza Trucchi). Innumerevoli i sodalizi intellettuali di Carmine, con personalità come Filiberto Menna, Giuseppe Gatti, Vito Apuleo, Renato Civello, Maria Teresa Benedetti, Mario De Candia, Claudio Strinati, a lungo Sovrintendente ai Beni artistici e storici di Roma.
Nel 1993, con lo storico dell'arte Sandra Giannattasio, Siniscalco allo "Studio S" espose, in prima assoluta in Europa, i disegni d'un gigante della "Beat generation" come Lawrence Ferlinghetti (poeta e pittore), in contemporanea alla mostra di Palazzo delle esposizioni.
Carmine volse lo sguardo anche a valorizzare artisti anziani come Giorgio Pirrotta, inventore d' una tecnica compositiva basata sull'uso dei francobolli, materia di singolari collages, e il veneziano Mario Luzzatto (scomparso recentemente dopo aver tagliato il traguardo dei 100 anni d'età ); e anche giornalisti artisti, come Mario Padovan. Straordinario il sodalizio d'arte col fratello, pittore e scultore, Sinisca. Negli ultimi anni, lo "Studio S" ha organizzato spesso mostre collettive centrate su un determinato argomento ("Roma Parigi Newyork", "In nome della Shoah", "Dalla dolce vita alla vie en rose", ecc...); e mostre di grandi artisti italiani (De Chirico, appunto, e Burri, Clerici, Mastroianni, Ennio Calabria, Rosetta Acerbi, Lina Passalacqua ecc...), nonché dedicate al cinema (su Gian Luigi Rondi, Federico Fellini, ecc...). Continue, le collaborazioni con gli amici galleristi (come quelli delle gallerie "Fidia", "La Tartaruga", la "Lombardi", e Augusto Consorti, dell'omonima galleria di via Margutta).
Uomo di grande cultura e vasti interessi, di profonda fede (come dimostrato, tra l'altro, con la sua ultima mostra collettiva, "Cristo e la Croce", inaugurata a dicembre scorso), e soprattutto lavoratore instancabile, Siniscalco aveva realizzato anche mostre sui temi più vari e più lontani dai terreni tradizionali, concretizzando l'ideale di un'arte sempre stretta compagna della vita quotidiana, mai slegata dai concreti problemi di individui e popoli. Come "Muro contro muro" del 2009, atto d'accusa contro tutti i Muri che continuano a dividere i popoli; e l'altra del 2014, dedicata agli aspetti meno noti della vita nei Paesi arabi teatro, dal 2011 in poi, delle grandi "Primavere" (come, ad esempio, la pericolosa infezione che, in gran parte del Mediterraneo, da tempo sta attaccando le palme). Fitta anche la sua attività internazionale: per un artista egiziano, Farouk Hosny (per molti anni ministro egiziano della Cultura, nel Governo del deposto presidente Moubarak), Carmine aveva curato esposizioni in Francia e negli USA. E proprio al Cairo, a ridosso della complessa fase rivoluzionaria iniziata nel 2011 e tuttora lungi dal concludersi, aveva organizzato - sul tema dei rapporti mass-media, arte e società - una singolare esposizione di antenne paraboliche tv dipinte da artisti italiani (tra cui Danilo Maestosi, a lungo redattore del "Messaggero") ed egiziani, col patrocinio dei ministeri per le Attività Culturali egiziano ed italiano e di Roma Capitale. A lungo presidente dell'ARGAM, Associazione Romana Gallerie d'Arte Moderna, Siniscalco s'era battuto anche per sensibilizzare il Comune di Roma e gli enti locali in genere alla necessità di precise politiche per la crescita delle gallerie d'arte, intese anche come punto d'incontro fra interessi diversi, poli di crescita culturale per tutti i cittadini.
A tutti i familiari di Carmine, e specialmente al fratello Mimmo, in arte noto come Sinisca, scultore di fama internazionale, vanno le nostre sincere condoglianze e la nostra piena solidarietà. Ciao, caro Carmine, ti lasciamo, speriamo, in piacevole compagnia coi tuoi amati De Chirico (della cui Fondazione, se non erro, eri stato anche Vicepresidente), Dalì, Balla, Luzzatto, Warhol...mi raccomando, se incontri qualche nostro ex ministro dei Beni Culturali, cerca di fargli capire che un Paese che non tutela veramente la sua arte, anche se ha avuto un passato glorioso, è destinato a una triste, inevitabile decadenza.
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