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Francesca Bianchi
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Si è conclusa l'11 dicembre scorso la mostra Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud, Palmira, allestita al Colosseo. L’esposizione, che ha avuto il Patrocinio dell’Unesco, è stata ideata e curata da Francesco Rutelli e Paolo Matthiae con l’impegno dell’Associazione Incontro di Civiltà e il fondamentale sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, promossa e realizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma, con Electa.
Milioni di visitatori hanno potuto ammirare tre preziosi monumenti distrutti o danneggiati dalla furia iconoclasta dell'Isis: l'imponente Toro di Nimrud (Iraq) con la testa dalle fattezze umane, posto a guardia della Sala del Trono del palazzo di Assurnasirpal II e distrutto nella primavera del 2015; il soffitto del Tempio di Bel, a Palmira (Siria), di cui restano soltanto frammenti; la sala dell’archivio di Stato del Palazzo di Ebla (Siria), che custodiva 17.000 tavolette cuneiformi e che ora versa in grave stato di abbandono. La mostra ha proposto la ricostruzione 1:1 di questi tre importanti monumenti. Per ottenere le copie scrupolosamente fedeli del Toro di Nimrud e del soffitto del Tempio di Bel si è ricorso alla tecnica della stampa in 3D, preceduta da un accurato studio di disegni e fotografie dei monumenti distrutti e seguita dalla copertura dei modelli ottenuti con sostanze plastiche mescolate con polvere di pietra, il più possibile simile a quella originaria dei monumenti. La Sala di Archivio di Ebla, invece, è stata riprodotta creando un modello in polistirolo, poi usato per la creazione della copia in vetroresina, più adatta a riprodurre la muratura in crudo.
La rinascita di questi monumenti, preziose testimonianze delle antiche civiltà del Medio Oriente e del loro intenso rapporto culturale con il Mediterraneo, è stata possibile grazie al lavoro altamente qualificato e specializzato svolto da tre aziende italiane, con il ricorso a tecnologie innovative. Tutta la lavorazione è stata eseguita sotto la guida di un comitato scientifico di archeologi e storici dell’arte.
Ha completato la mostra una video installazione firmata da Studio Azzurro, che ha contribuito ad immergere lo spettatore nelle atmosfere di Siria ed Iraq, i Paesi dei tre monumenti ricostruiti, che tanti meriti hanno avuto nella costruzione della Civiltà. Gli occhi delle persone incontrate e riprese in quelle terre assolate, da custodi di una memoria condivisa, sono adesso divenuti gli attoniti testimoni della sua distruzione. Media Partner della mostra è stata Sky ARTE HD.
Obiettivo di questa straordinaria esposizione è stato quello di sensibilizzare il pubblico internazionale alla conoscenza, alla cultura e alla salvaguardia di luoghi e monumenti, inestimabile patrimonio storico-culturale dell’Umanità. Si è cercato anche di favorire il dibattito sulla ricostruzione di quanto è stato irrimediabilmente distrutto e sul restauro di ciò che resta.
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