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lunedì, 24 ottobre 2016 08:27 |
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Francesca Bianchi
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Qualche mese fa, per le Edizioni Tlon, Ivo Nardi ha pubblicato il libro Riflessioni sul senso della vita, una preziosa raccolta di riflessioni, dieci domande esistenziali a più di cento personaggi diversi tra loro per formazione culturale, status sociale, credo, età, scelte di vita.
Dopo essersi diplomato, Nardi è entrato nel mondo della televisione, diventando operatore e montatore video di documentari e fiction, soprattutto per la RAI. Nel 2000 ha creato
http://www.riflessioni.it/
sito web il cui scopo è quello di raccogliere e divulgare contenuti che possano stimolare la riflessione e sviluppare un pensiero libero da pregiudizi e condizionamenti. Nel corso degli anni il sito, tuttora gestito da Nardi, è diventato un importante portale culturale, punto di riferimento per molti.
FtNews
ha incontrato Ivo Nardi, che con grande entusiasmo ci ha raccontato le varie tappe che hanno portato alla stesura del libro, sostenendo che il suo senso della vita è quello di partecipare in modo costruttivo al miglioramento della società. Nel corso della conversazione, l'autore ci ha confidato la sua personale convinzione in base a cui la morte è la fine dell’esistenza, sostenendo, però, che resterà una traccia indelebile ed impalpabile di ciò che ognuno di noi ha fatto e detto durante la vita.
Come e quando è maturata l'idea di dare alle stampe un libro, dal titolo "Riflessioni sul Senso della Vita", frutto delle interviste che nel corso degli anni ha fatto a diversi personaggi di spicco del mondo della cultura?
Ho iniziato le interviste nel 2009 e l’idea del libro è nata nello stesso anno, quando mi sono accorto di avere da subito contenuti preziosi, profondi pensieri e riflessioni che sarebbero inevitabilmente aumentati nel tempo, visto che mi ero prefissato di intervistare molti personaggi. Raggiunto lo scopo del progetto, il cui intento è quello di mettere a confronto più punti di vista possibili riguardo il senso della vita, l’idea di divulgare il materiale raccolto è diventata una necessità, confermatami dai molti feedback positivi ricevuti dai lettori.
Come è strutturato il libro?
Nei cinque anni di incontri ho sempre posto le stesse dieci domande esistenziali, quindi ad ognuna di esse è stato dedicato un capitolo, in modo da rendere immediato il confronto tra le diverse risposte. Il tutto è preceduto da una breve introduzione. Dopo le domande appare un capitolo dove racconto come è nata l’idea del progetto e come ho realizzato le interviste, le difficoltà e diversi aneddoti sulla mia esperienza con i vari personaggi. Il libro si conclude con l’elenco dei nomi degli intervistati, che vengono brevemente presentati.
In base a quale criterio ha scelto le persone da intervistare?
Dovendo mettere a confronto pensieri eterogenei, ho cercato di contattare personaggi diversi tra loro per formazione culturale, status sociale, credo, età, scelte di vita, quindi: filosofi, scrittori, medici, cantautori, scienziati, matematici, registi, giornalisti, artisti, psicologi, psichiatri, poeti, professori universitari, studiosi, sacerdoti, maestri tibetani, sufi, induisti, buddisti, teosofi, massoni, esperti di Kabala, maestri di meditazione, esoteristi e persone che hanno vissuto forti esperienze di vita.
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Immagine tratta dal video pubblicato sul canale Youtube di Riflessioni.it, dedicato agli aforismi estratti dal libro
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Cosa accomuna gli intervistati?
Senza dubbio la volontà di esporsi, dal momento che rispondere a questo tipo di domande inevitabilmente induce a svelare pensieri che sovente possono essere intimi e personali. Inoltre ho sempre trovato una grande disponibilità che ha reso gli incontri molto piacevoli; spesso ho potuto percepire una grande umanità e, soprattutto, umiltà.
C'è qualche risposta alle varie domande che L'ha colpita in modo particolare?
Sono molte e sarebbe davvero lungo parlarne. Le risposte contenute nel libro sorprenderanno chiunque lo legga e ciascuno in maniera diversa.
L'uomo moderno, immerso nei ritmi frenetici della quotidianità e sempre più avulso da qualsiasi forma di contemplazione e meditazione, si pone domande sul senso della vita e sul mistero che la governa?
Non penso che la vita frenetica possa determinare la necessità di porsi o meno certe domande. Il porsi la domanda sul senso della vita credo faccia parte fondamentalmente di una curiosità, una sensibilità interiore.
Qual è, secondo Lei, il senso della vita?
Non c’è un senso della vita valido per tutti, ciascuno ha il suo e questo rende ancora più importante avere il più possibile le idee chiare in merito. Lo scopo del libro è aiutare ad individuare meglio il probabile senso della propria vita.
Il mio senso della vita è quello di partecipare in modo costruttivo al miglioramento della società.
Come definirebbe la felicità?
Cito la definizione che mi è stata data dal filosofo Mario De Caro, che condivido pienamente: La felicità è quei momenti rarissimi in cui ci sembra che il mondo si sia adattato a ciò che noi speravamo.
Che spiegazione si può dare alla presenza costante del dolore e della sofferenza nell'esistenza umana?
La sofferenza è una tonalità emotiva necessaria per poter elaborare il dolore e l’elaborazione del dolore è un passo decisivo per la crescita.
Nel libro si affronta anche il tema dell'ignoto, un tema ricco di fascino, ma anche di profonda angoscia. Perché l'uomo è terrorizzato dall'ignoto? Come può difendersi da questa paura irrazionale?
L’uomo è terrorizzato dall’ignoto semplicemente perché ha paura di ciò che non conosce, ma non a caso, chi è curioso e nella vita esplora e cerca di capire, ne è affascinato e non terrorizzato. La miglior difesa sono la conoscenza, la cultura, il sapere.
Secondo Lei cos'è la morte? Crede nell'esistenza di una vita ultraterrena?
Le rispondo sintetizzando le due domande in un’unica risposta: la morte è per me la fine dell’esistenza. La persona semplicemente non esiste più. Rimarrà, però, una traccia indelebile, anche se spesso impalpabile, di ciò che ha fatto e detto durante la vita. Le parole, le azioni di ognuno di noi influenzano costantemente il mondo esterno, innescando, così, un effetto domino infinito che coinvolge ogni cosa, anche se la maggior parte delle volte non lo percepiamo. Durante la nostra esistenza contribuiamo a causare e ad alimentare una serie di avvenimenti che scandiscono e formano quella che chiamiamo vita. Ciò che avremo generato, nel bene e nel male, e che nostro malgrado continuerà a determinare trasformazioni negli altri e nelle cose, sarà quello che resterà.
Quale messaggio si augura possa arrivare ai lettori del Suo libro?
Mi auguro che il ricco confronto dei diversi punti di vista esposti nel libro aiuti a demolire i tanti pregiudizi che quotidianamente condizionano il nostro pensiero.
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da: arch.albertosusanna@libero.it |
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Messaggio: Un articolo che incuriosisce e invita ovviamente alla lettura di un testo in cui sono raccolte domande e risposte di personaggi di cultura dai quali l'autore è riuscito a cogliere in ognuno di loro una personale considerazione su temi che coinvolgono l'intera specie umana e consentono al lettore di condividerla o confrontarla con la propria. alberto - Roma |
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