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martedì, 31 maggio 2016 23:23 |
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un raduno di ragazzi malati di linfoma, che si terrà domenica 5 giugno a Roma
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Francesca Bianchi
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Domenica 5 giugno Piazza del Pantheon sarà invasa dall'allegria dei Linfoamici, ragazzi malati di linfoma che attraverso il loro quinto "Linforaduno", dedicato a Marta Vanzetto e a Giacomo Trolese, vogliono manifestare tutto l’amore per la vita di cui sono capaci.
FtNews ha intervistato Anna Milici, presidente dell'Associazione Linfoamici Onlus, che con grande entusiasmo ha raccontato il forte legame che lega tutti i suoi giovanissimi componenti, che nonostante il calvario di una malattia subdola come il cancro, vogliono urlare al mondo la loro voglia di vivere e di sconfiggere il male.
Nel corso della nostra bella conversazione, Anna ha ribadito più volte la necessità di abbattere la paura e il muro di diffidenza e pregiudizi che spesso si tende ad innalzare nei confronti dei malati oncologici, soffermandosi sulla forza che un semplice abbraccio può infondere a una persona che si trova a dover combattere contro un tumore. Il cancro non è contagioso, l'amore sì: questo è lo straordinario messaggio che i Linfoamici vogliono trasmettere a tutte le persone che guardano con paura e compassione chi ha il cancro.
L'evento ha ottenuto il patrocinio del Comune di Roma, della Regione Lazio e del Coni.
Accanto ai Linfoamici scenderanno in piazza anche Admo, Ail, Ehi tu! Hai midollo?, Il Paese di Gertrude e l'Associazione Giacomo Sintini per diffondere l’importanza delle donazioni di midollo.
Nel corso della manifestazione si esibiranno Aysha e le figlie di Ra, Coro Notevolmente Milleluci team dance, Drt Family e Ilaria Cimmaruta.
Anna, come è nata l’associazione Linfoamici Onlus e quali sono i suoi obiettivi?
I Linfoamici sono nati dagli abbracci con cui si sono virtualmente stretti, confortati ed incoraggiati gli oltre 2000 membri del gruppo Facebook, tutti ragazzi malati di linfoma che si sono raccontati storie ed esperienze, dandosi forza l'uno con l'altro.
Una domenica di 5 anni fa hanno deciso di radunarsi a Roma per potersi finalmente abbracciare di persona. In Piazza del Pantheon hanno così dato vita alla prima edizione del Linforaduno.
Da quell'incontro è nata l'associazione Linfoamici Onlus, che ha sempre avuto l'obiettivo di coadiuvare progetti di donazioni e di ricerca ed aiutare economicamente le famiglie di questi ragazzi, spesso costrette a sostenere ingenti spese per raggiungere i centri di cura. Soprattutto cerchiamo di fornire un supporto psicologico ai giovani malati. Su Facebook è possibile trovare la pagina Nazionale della nostra Associazione e le pagine delle varie delegazioni regionali, su cui è possibile seguire tutte le attività grazie all’aiuto dei volontari che rispondono alle richieste degli utenti dei social.
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Marta Vanzetto e Giacomo Trolese
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Quanto è importante condividere sui social la lotta contro il cancro?
E’ importantissimo, perché si tratta di strumenti di larghissima diffusione, soprattutto tra i giovani, che devono assolutamente essere sensibilizzati verso questi temi. Oggi è possibile vedere su Instagram o su Facebook la foto di una ragazza che mostra la "V" di "vittoria", mentre sta attaccata ad una pompa di infusione o leggere una lunga lettera di ringraziamento che un malato di leucemia trapiantato di midollo osseo invia idealmente al proprio donatore. Chi ha il cancro tende a chiudersi in se stesso e a pensare che nessuno possa capire il dramma che sta vivendo. Un gruppo Facebook serve a farsi coraggio, a raccontarsi ciò che si ha dentro e che solo chi sta vivendo la tua stessa esperienza può capire. La condivisione con il resto del mondo fa sentire meno soli, mitiga le esperienze negative e aiuta a capire quanto sia importante donare midollo osseo e sangue.
Nei Vostri raduni ricorre sempre il motto "Free Hugs". Con un abbraccio è possibile abbattere pregiudizi e diffidenza?
Con un abbraccio è possibile sconfiggere la paura, la tristezza, la solitudine, la diffidenza delle persone che preferiscono chiudere gli occhi e fare finta di niente davanti ad un malato di tumore. Bisogna abbattere il muro della paura e del pregiudizio che viene eretto nei confronti di chi ha una malattia oncologica. Ci sono "Free Hugs" che rimangono dentro per sempre e che riescono a trasmettere la carica giusta per affrontare il calvario della malattia.
Questo sarà il primo raduno senza Giacomo Trolese, che con il suo meraviglioso sorriso girava in Piazza del Pantheon con un cartello con su scritto "Free Hugs". Proprio a lui e a Marta Vanzetto avete voluto dedicare il raduno di quest'anno.
Sì, il raduno sarà dedicato a lui e a Marta. Linfoamici Onlus è riuscita a raccogliere fondi per la famiglia di Giacomo, un ragazzo di 19 anni che, in recidiva continua, è stato sottoposto a terapie sperimentali all’estero, costringendo la famiglia a sostenere ingenti spese per i continui spostamenti. Purtroppo Giacomo è venuto a mancare quest'anno a gennaio, lasciandoci un dolore infinito e tanta rabbia. Il suo motto era: la vera forza non è vincere ma decidere di non arrendersi. Queste parole, insieme al ricordo dei suoi sorrisi e degli occhi scuri e profondi di Marta, ci aiuteranno a perseguire i nostri obiettivi con più determinazione.
Qual è il messaggio che vorreste far arrivare alla gente?/
Vorremmo far capire che il cancro non è contagioso, l’amore si. Di questa terribile malattia non fanno male soltanto gli interventi, i trapianti, gli effetti devastanti della chemioterapia o la paura di non farcela, fa male anche la paura che si legge negli occhi di chi guarda, come se la persona malata di cancro non contasse più nulla.
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