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Vito Zarzana: la preistoria nella Valle del Belice

lunedì, 15 maggio 2023 21:36

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Sito archeologico Castello della Pietra, Castelvetrano – La riserva di caccia e il promontorio
Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
FtNews ha intervistato il prof. Vito Zarzana, ispettore onorario della Regione Siciliana per i Beni culturali della Città di Partanna e curatore del volume Itinerari culturali preistorici nella Valle del Belice, edito dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. La guida, realizzata in doppia lingua (italiano e inglese), offre un prospetto dei principali siti preistorici nell’area della Valle del Belice. Ogni sito è affiancato da una scheda descrittiva con notizie di carattere storico e scientifico-naturalistico, fotografie a colori e informazioni sui percorsi e sui tempi di percorrenza. Consapevole che il turismo culturale potrebbe essere una fonte preziosa di sviluppo economico, il prof. Zarzana ha espresso l'auspicio che la storia della Valle del Belice possa avere la valorizzazione che merita.

Prof. Zarzana, come è nata la guida Itinerari culturali preistorici nella Valle del Belice? Quando ha iniziato ad interessarsi della preistoria nel territorio?
Sono stato amico fraterno di Sebastiano Tusa, con cui ho condiviso parte dell'attività di ricerca sulla preistoria nella Valle del Belice. Tra tutti i beni culturali, i siti archeologici minori, a maggior ragione quelli preistorici, risultano i più fragili e di più gravosa salvaguardia, sia per la loro precaria solidità, sia per la poca notorietà che hanno. Io mi sono interessato a questo territorio per curiosità personale, non sono un esperto. Ho avuto modo di partecipare a diversi convegni e attività divulgative insieme a Sebastiano Tusa. Per anni ho battuto la Valle del Belice insieme ad alcuni amici dell'Associazione "Prima Archeologia", che ha anche edito la rivista Sicilia Archeologica, una rivista specifica sull'archeologia siciliana. Ho avuto modo di vedere una guida dei siti archeologici sottomarini della Soprintendenza del Mare. Ho pensato, così, di fare la stessa cosa per i siti preistorici più interessanti della Valle del Belice; mi piaceva l'idea di creare un itinerario con delle indicazioni ben precise. Nel periodo di pandemia ho potuto dedicarmi bene a questo progetto. Una volta sistemato questo lavoro, l’amico Stefano Cascio, storico locale, presidente della Commissione Archeologia del Rotary Club Castelvetrano Valle del Belice, l'ha visto e mi ha chiesto cosa ne volessi fare. Mi ha proposto, così, di farlo pubblicare dal suo Club e ha coinvolto in questa iniziativa gli altri Club Rotary della Valle del Belìce con sedi a Menfi (AG), Mazara del Vallo, Salemi e Partanna. Successivamente, su proposta dell’associazione Prima Archeologia, l'Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana ha apprezzato questo lavoro, ritenendolo di “particolare rilevanza”, e ha ristampato altre 300 copie.
Area archeologica Contrada Stretto, Partanna – Sezione del fossato Nord
Come è strutturato il libro?
La Valle del Belice racchiude una cospicua quantità di centri minori antichissimi, precedenti all'età classica. Per ogni sito è stata predisposta una scheda, in italiano e in inglese, con le indicazioni per poterlo raggiungere, partendo dai due capoluoghi sede degli scali aeroportuali "Falcone e Borsellino" di Palermo e "Vincenzo Florio" di Trapani-Birgi, corredate dalle cartine stradali, le esaustive informazioni tecnico-scientifiche di riferimento, una sintetica descrizione di ciò che si può osservare e, infine, foto significative. In una apposita sezione vengono proposti i percorsi per chi desiderasse visitare in sequenza gli itinerari suggeriti.

Quali sono i siti più significativi della Valle del Belice?
Per quanto riguarda la preistoria, i ritrovamenti più importanti sono stati effettuati a Partanna, con il sito di Contrada Stretto, e a Salemi, con i siti di Mokarta e Monte Polizzo, che purtroppo sono ancora poco conosciuti. Con alcuni gruppi abbiamo fatto diverse escursioni nel sito del Castello della Pietra di Castelvetrano, un luogo molto importante anche dal punto di vista ambientale: qui resiste una delle ultime oasi della macchia mediterranea che caratterizzava la bassa Valle del Belice. Ci sono, poi, i siti elimi di Entella e Monte Adranone, rispettivamente a Contessa Entellina e a Sambuca; sono meno pubblicizzati rispetto ai siti classici, ma non per questo meno interessanti. Entrambi sono situati sulle rocche, per cui consentono di ammirare un panorama stupendo. A Contessa c'è una grotta carsica che costituisce un'area naturale protetta dalla Regione Siciliana.

In base a cosa ha scelto i siti da inserire nella guida?
Le schede elaborate non comprendono tutti i siti preistorici della Valle del Belice, che sono tantissimi, ma solo quelli che ho ritenuto più rappresentativi. Consiglio di visitare quelli proposti e, se possibile, di farlo con una guida locale, al fine di poter meglio individuare questi interessanti luoghi. Spesso, infatti, rimangono celati da una rigogliosa vegetazione e, purtroppo, dall'incuria alla quale vengono abbandonati.
Il prof. Vito Zarzana
Ha mai provato a coinvolgere le scolaresche in iniziative indirizzate alla conoscenza del patrimonio storico, archeologico e naturalistico del territorio?
Sono un dirigente scolastico in quiescenza, per cui ho sempre cercato di coinvolgere le scuole per far conoscere il territorio ai nostri giovani. Il Museo Regionale di Preistoria del Belice, situato a Partanna all’interno del prestigioso Castello Grifeo, è molto frequentato dalle scolaresche. Il Polo museale dell'area archeologica di Contrada Stretto, a Partanna, è stato affidato alla Fondazione "Sebastiano Tusa". Proprio a Contrada Stretto è stato scoperto uno degli esempi più importanti della cosiddetta civiltà neolitica dei fossati. All'interno di un fossato sono stati ritrovati manufatti in ceramica, selce, ossidiana, segni di fuoco. In una tomba a grotticella è stato ritrovato il cranio trapanato di un individuo che subì con successo un delicato intervento di chirurgia cranica. Proprio presso il fossato neolitico la Fondazione realizzerà un'area dove verranno costruite due capanne, una neolitica e una dell'età del Bronzo. All'interno di queste capanne saranno organizzate attività di archeologia sperimentale per le scolaresche della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. Questo servirà a salvaguardare il luogo: solo la conoscenza può consentirci di proteggere e salvaguardare il territorio.

Quale messaggio si augura possa arrivare ai lettori di Itinerari culturali preistorici nella Valle del Belice?
Spero di suscitare l'interesse per questi siti e per altri che non ho potuto elencare. Il nostro territorio è pieno di testimonianze degli uomini che hanno vissuto nella nostra Isola prima dell'arrivo dei Greci e dei Fenici. Spero di suscitare la curiosità e il desiderio di visitarli per fare in modo che non vengano distrutti. Noi salvaguardiamo l'archeologia preistorica, che era il principale interesse di Sebastiano.
Inviterei, inoltre, le autorità a porre maggiore attenzione alla tutela e alla salvaguardia dei siti preistorici. Mi auguro che questa terra possa avere la giusta valorizzazione. Dobbiamo mettere i turisti nelle condizioni di visitare questa zona in maniera corretta e in sicurezza; il turismo culturale potrebbe essere una fonte preziosa di sviluppo economico.
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