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Da sinistra: Diego Zamora, Maria Valencia e Carolina Varela
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Fabrizio Federici
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Per celebrare il 201mo anniversario della liberazione dell'Ecuador dal dominio spagnolo con la battaglia di Pichincha del 24 maggio 1822, la “Fundación Progressio Ecuador”, rappresentata in Italia dalla soprano Carolina Varela, insieme all’ associazione culturale e sociale “AYLLU”, col patrocinio dell’Ambasciata ecuadoriana ha organizzato a Roma, nella Sala Baldini annessa alla chiesa di Santa Maria in Campitelli, nel Centro storico, il “Concerto dal Mezzo del Mondo”, con la partecipazione di celebri artisti ecuadoriani.
Innanzitutto Diego Zamora, baritono, compositore, attore, manager culturale, fondatore e Presidente dell’Ente che porta il suo nome: recentemente designato ambasciatore turistico e culturale dell’Ecuador, per la sua trentennale carriera musicale e il suo impegno per la promozione del suo Paese. Zamora, di Cuenca, terza città più popolata dell' Ecuador, cantante lirico, non ha mai voluto, però, farsi incasellare in un solo genere artistico; e da interprete poliedrico, ha proposto novità sempre di valore, abbinando, ad esempio, la lirica con la canzone tradizionale latina. Con questa variegata offerta culturale ha avuto successo in tutto il mondo, dal Festival di Salisburgo alla Metropolitan Opera House di New York, e a quest'ultimo “Concierto desde la mitad del mundo” di Roma: dove ha interpretato un’aria della “Carmen”. Con lui si sono esibite il soprano dell’Opera di Roma, Carolina Varela, di Quito (con una composizione barocca di Handel) e la trombettista María Valencia, di Guayaquil (la città più popolata dell’ Ecuador), con l’accompagnamento del pianista Maestro Lucio Del Vescovo, che ha presentato un repertorio lirico di musica ecuadoriana. Nel giorno della commemorazione della battaglia di Pichincha del 24 maggio 1822, quando l’esercito ecuadoriano di liberazione, guidato dal Gen. Antonio Josè de Sucre (stretto collaboratore del mitico Simon Bolivar), sconfisse, presso Quito, le truppe spagnole, Zamora ha dimostrato quanto la musica - e, più in generale, l'arte e la cultura vere - non hanno bisogno di confini e steccati.
Lo spettacolo ha voluto trasmettere al pubblico italiano il significato della cultura musicale (e non) ecuadoriana, fortemente legata alla realtà di questo Paese e, al tempo stesso, con proiezione cosmopolita. Erano presenti il Corpo diplomatico dell’Ambasciata e del Consolato, il Comandante della marina militare ecuadoriana a Roma, il rappresentante dell’Ambasciata del Brasile, Myriam Vargas e Gladys Rosado, imprenditrici ecuadoriane (specializzata, la seconda, nella produzione dei mitici cappelli “Panama”, nati, in realtà, proprio in Ecuador): col sostegno di Alfredo Aramondi, imprenditore con stretti legami di cooperazione col Paese sudamericano; Anna Cajas (responsabile dell’emittente radiotv “Vox mundi” ), Danilo Lisei Cassinelli, reporter autore, con Jony Rea, del video documentario sull’Ecuador “Radici del Mondo”, progetto di ricerca centrato su immigrati italiani in Ecuador e loro discendenti, trasmesso su alcune emittenti tv e diffuso sul web, e l’architetto Cynthia Medina.
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