|
|
Fabrizio Federici
|
|
Così l’Associazione Medici di origine Straniera in Italia (Amsi) e le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), fondatrici del movimento internazionale transnazionale “Uniti per Unire”, insieme ad altre centinaia di associazioni e comunità, augurano Buon lavoro al nuovo Governo italiano formato da M5 stelle e Lega. “Ci si augura che si possa ora continuare a collaborare in favore dell’integrazione, della cooperazione internazionale e del diritto alla salute: materie di cui ci occupiamo da sempre, collaborando con tutte le istituzioni, senza pregiudizi nei confronti del colore politico”.
Questo auspica il fondatore di AMSI e Co-mai, prof. Foad Aodi, medico fisiatra: il quale augura buon lavoro al Governo italiano, al nuovo ministro della Sanità e a tutti gli altri ministri. Aodi si augura che si possano fare politiche costruttive nell’ambito dell’economia, del lavoro, della sanità, dell’integrazione e della cooperazione internazionale, nell’ interesse di tutti, senza distinzioni.
“Si giudicherà il lavoro del Governo Italiano dai fatti concreti - continua Aodi - senza pregiudizi; auspicando, da parte sua, la disponibilità a dialogare con le associazioni e le comunità di origine straniera, arabe e musulmane, valorizzando il loro ruolo per una politica dei “due binari”. E promuoveremo ancora i valori dell’integrazione coniugata con la sicurezza, come abbiamo sempre proposto nel nostro progetto “Buona Immigrazione “: il quale comprende una proposta di legge per l’immigrazione in Europa, sul rispetto dei diritti e doveri, sul rispetto del diritto alla salute. No, quindi, all’immigrazione irregolare, no alle moschee e imam “fai dai te”; sì ad un albo per gli imam italiani, si alla preghiera del venerdì in lingua italiana, si alla trasparenza dei finanziamenti provenienti dall’estero. No al precariato e alla disoccupazione giovanile, no alla “fuga dei cervelli”, sì alla tutela dei diritti e doveri degli italiani e al rispetto della cultura italiana.
L’integrazione è necessaria per chi sceglie di vivere in Italia rispettando le sue leggi e le sue usanze, senza fare sconto a nessuno “, conclude Aodi.
|
|