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Fabrizio Federici
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“Siamo con tutti i popoli, coi bambini, le donne e gli anziani che soffrono e sono vittime di abusi sessuali e lavorativi”, precisa Foad Aodi, fondatore e Presidente del Movimento Uniti per Unire e delle Co-mai, Comunità del mondo Arabo in Italia. Per questo, in occasione dell’8 marzo, Festa internazionale della donna, le Co-mai, “Uniti per Unire” e L’Università di Roma Tre, organizzano il Convegno “La figura della donna nelle tre religioni monoteiste”: che si svolgerà appunto l’8 marzo, dalle ore 15, all’Università degli Studi Roma Tre, Via Milazzo 11,b (Aula Volpi), sull’attuale situazione della donna nel cristianesimo, nell’ebraismo e nell’islam, con speciale attenzione ai suoi diritti e al suo inserimento nel mondo del lavoro, in una situazione economico-sociale e culturale in movimento ormai in tutto il mondo.
Interverranno: Carmelina Chiara Canta, Docente a Roma Tre di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi; Avv. Luigia Bagnato, civilista; Nicola Lofoco, giornalista e portavoce di U. x U, autore del saggio “Quel velo sul tuo volto” (centrato sul tema del velo nell’islam); Tiziana Ciavardini, giornalista e antropologa; Elena Rossi, giornalista e coordinatrice Dipartimento donne UxU; Shazarahel, scrittrice e vice Presidente della Confederazione CILI-Italia; Foad Aodi, docente alla “Sapienza”, medico fisiatra. Presiederà il Prof. Roberto Cipriani, sociologo della religione, docente emerito a Roma Tre; moderatore, Fabrizio Federici, giornalista coordinatore dell’Ufficio Stampa congiunto di Uniti per Unire.
“Organizziamo questo convegno – dichiara il Prof. Foad Aodi - per lanciare due messaggi al mondo politico e diplomatico. Uno vòlto a stemperare il clima d’intolleranza, di sopraffazione, di odio che da tempo pervade vari settori della società italiana, specie nei confronti di immigrati, musulmani, islam: clima alimentato, in vista delle prossime elezioni, da politici irresponsabili facenti riferimento a partiti d’estrema destra.
Il secondo messaggio, volto alle ONG e all’ONU: di chiarire al più presto riguardo tutto quello che si legge in questi giorni sugli abusi sessuali commessi, nei confronti di donne e bambini, in Siria e in altri Paesi arabi e africani.
Le Co-mai e Uniti per Unire, prosegue Aodi, “da anni lavorano per un’integrazione seria, ragionata, programmata, degli immigrati nella società italiana (che non vuol dire porta aperta sempre e indiscriminatamente all’immigrazione): nella consapevolezza che decine di migliaia di professionisti della sanità e di altri settori, provenienti da altri Paesi, da decenni partecipano regolarmente alla formazione del PIL italiano e al buon funzionamento dei servizi pubblici di questo Paese. Ci auguriamo allora che domenica 4 marzo, alle elezioni, gli italiani scelgano responsabilmente, secondo logica e buonsenso: premiando, in tutti gli schieramenti, quanti lavorano per l’integrazione nella società e non per la sua disgregazione, sull’onda dell’odio razzista e qualunquista”.
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