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martedì, 18 dicembre 2018 16:59 |
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Alessandra D'Annibale
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Il film nominato ai Golden Globe come Miglior film d’animazione, promette al grande pubblico un successo senza precedenti. Acclamato dalla critica internazionale, Spider-Man: Un nuovo universo ha ricevuto gli elogi del regista Premio Oscar Guillermo del Toro che sul suo profilo Twitter ha scritto: “Credo che Spider-Man: Un nuovo universo possa essere la rivelazione in questa stagione dei premi”. Sulle pagine di Rotten Tomatoes si può leggere: “ Spider Man: un nuovo universo unisce narrazione coraggiosa a una grafica suggestiva, per una godibile avventura ricca di cuore, humour e un sacco di superaeroi”. Il film, targato Sony sta al 13° posto nella lista dedicata ai miglior film dell’anno, (infatti questo film sta alle potenzialità del personaggio), non solo per la storia ma per una tecnica di animazione che unisce le moderne colorazioni con i glitch dei videogiochi, miscelati ai vecchi retini quadri cromatici, accontentando così vecchi e nuovi fan di Spider-Man. Il film dimostra sapientemente e con grande maestria che chiunque può essere uno Spider-Man e soprattutto che si può rompere la tradizione sviluppando tante storie attraverso lo stesso personaggio, perché in fondo ogni personaggio ha la sua storia da raccontare!
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Miles Morales e Peter Parker si incontrano per la prima volta in questo universo parallelo, insieme a lui tutti gli altri protagonisti divenuti Spider- man (Peny Parker, Spider-Gwen, Spider-Man-Noir, Spider-Ham fino a Peter Parker) con cui, non hanno solo in comune il fatto di essere Spider-Man, e di essersi ritrovati in un universo comune, ma soprattutto di essere unici nella loro similitudine, e di avere tutti bisogno l’uno dell’altro.
Se la fisica quantistica, avrebbe qualcosa da ridere su come vengono descritti gli universi paralleli, in Spider-Man Un nuovo universo, la sceneggiatura scritta da Phil Lord e Christopher Miller, se pur difficile nella sua struttura, ha una linea narrativa semplice e chiara. La storia di Miles Morales, un ragazzino afro-americano di origine ispaniche, figlio di un poliziotto e di una infermiera, che vince una borsa di studio in una scuola prestigiosa di New York, che ama frequentare lo zio Aaron, e che in circostanze anomale si trova a vestire i panni di Spider-Man, divenendo il vero eroe nella lotta contro il malvagio Wilson Fisk, viene descritta con estrema precisione e linearità. Se pur complicato parlare di fratture tra universi paralleli, motivo per cui si ritrovano tanti Spider-Man tutti insieme, attraverso le vicissitudine del giovane Morales tutto viene reso semplice e dinamico al tempo stesso. Una volta assunta la piena consapevolezza delle sue capacità Miles e i suoi co- Spider-Man, senza dimenticare la Zia May, riusciranno a chiudere il portale degli universi paralleli e a rimettere al loro posto l’ordine cronologico degli eventi. Bellissimo il cameo di Stan Lee, omaggiato anche nel finale.
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