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Fiorello: Penso che un sogno così…

lunedì, 26 gennaio 2015 16:00

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Giuseppe Fiorello- foto di Pino Lepera
Dal nostro inviato
Alessandra D'Annibale

Salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili.
Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi.

Giuseppe Fiorello

Beppe Fiorello si mette a nudo sul palco, cantando Modugno, riesce a farci rivivere le emozioni di quando era picciriddu, facendoci entrare in questo viaggio dentro il suo Io bambino, facendoci sentire i sapori e gli odori di una Sicilia anni ‘70, ormai troppo lontana dall’Io adulto di Fiorello.
Modugno per me non è stato solo una storia da raccontare - spiega Fiorello - o un personaggio da interpretare, ma la possibilità di ritrovare un tempo lontano rimasto sempre dentro di me. Ricordo, e sembra ieri, quando lo vedevo in televisione in bianco e nero. Era così forte, sfrontato, sicuro di sé.
Ci sedevamo sul divano e rimanevamo incantati a guardarlo. Mi voltavo verso mio padre e la somiglianza era impressionante. Sembravano due fratelli
” Questo meraviglioso excursus della sua vita, partendo dall’infanzia, passando per l’adolescenza fino ad arrivare ai primi successi, Beppe Fiorello ce lo presenta attraverso i grandi successi di Domenico Modugno, come se i grandi eventi della sua vita fossero in qualche modo segnati e legati da alcune memorabili canzoni del grande cantautore.
Penso che un sogno così di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, è un lavoro totalmente diverso da quello per la televisione “Volare”, (in cui si ripercorreva la vera storia di Domenico Modugno), questa volta hanno scelto la strada più personale, il privato, i sogni inconfessabili di un giovane ragazzo del Sud, timido e di poche parole, che aveva costruito un mondo tutto suo per continuare a volare e non essere schiacciato dalla realtà che gli stava stretta.
Grazie alle scene semplici e suggestive, ai due musicisti che coordinano e accompagnano le narrazioni dell’attore siciliano, che racconta aneddoti e quotidianità della sua famiglia, le canzoni di “Mimmo” si mescolano perfettamente nella narrazione, tanto da non capire più se il soggetto siano i ricordi di Beppe o la vita di Modugno.
Il modo in cui le vicende della famiglia Fiorello vengono raccontate attraverso le canzoni dell’artista di Polignano a mare (che si finge siciliano per vendere più dischi), commuove e diverte con una naturalezza e una bravura da vero one man!
Giuseppe Fiorello- foto di Pino Lepera
Uno spettacolo davvero suggestivo, non solo per la particolarità della narrazione (si rivolge al se stesso bambino, ride della sua timidezza, delle sue paure) non solo perché adesso Fiorello è suo padre, poi è se stesso, o è Modugno, ma perché tra passato e presente ci guida in un susseguirsi di storie, eventi, aneddoti che presi in se non sono così particolari, ma nel complesso riescono a sprigionare una tale emozione da commuovere il pubblico presente.
Mio padre voleva fare l'artista ma non è mai riuscito a realizzare quel sogno perché non era facile. Lui è il protagonista di questo spettacolo, quindi finalmente ho realizzato il suo sogno: salire sul palcoscenico e fargli raccontare una storia.
Meraviglioso infine il modo in cui introduce la nascita del petrolchimico in terra sicula e del polo siderurgico di Taranto, entrambi visti come grandi cambiamenti negli stili di vita, una vita che sarebbe dovuta migliorare per gli abitanti di quelle terre, perché avrebbe dato lavoro e agiatezze, ma che con l’alibi della produttività hanno spazzato via sale, sapone, archeologia, salute e lu pesce spade, e a distanza di tempo li guardiamo con gli occhi della morte.
Uno spettacolo davvero emozionante grazie all’indiscussa bravura di Beppe Fiorello.


TEATRO AMBRA JOVINELLI
22 gennaio – 1 febbraio 2015
Via Guglielmo Pepe, 43 /47 Roma 00185

Spettacoli:
ore 21.00
domenica ore 17.00
lunedì riposo
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