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Alessandra D'Annibale
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La mostra Mirò il costruttore di sogni intende proporre un percorso attraverso il mondo creativo di uno dei maggiori artisti dell’arte del novecento. L’artista esponente della corrente surrealista, assieme a Picasso e Dalì, forma quello straordinario trittico di artisti spagnoli che hanno cambiato il corso della storia dell’arte. Con una raccolta di opere realizzate tra il 1924 e il 1981, la mostra rende omaggio alla singolarità di Joan Miró e alla sua straordinaria attitudine alla libertà, alla sperimentazione e all’indipendenza da ogni dogma artistico, sociale e culturale. Pittore, ceramista, scultore, il catalano Joan Miró, riconosciuto tra gli artisti più rivoluzionari del XX secolo, esalta la sua straordinaria leggerezza e gioia di vivere in tutte le opere in esposizione: lui il solo cantore del calore, del segno, e dell’aspetto gioioso e ludico dell’arte. Le sue opere non sono semplici immagini, ma sensazioni, emozioni immediate e suggestioni.
La mostra è divisa in un percorso di 8 aree tematiche: 80 opere tra dipinti, tempere, acquerelli, Litografie, Manifesti, Poesia, Ceramiche,Musica; Miró e i suoi amici, ognuna delle quali riferita alle passioni e agli attraversamenti dell’arte di Miró. In particolare, tra le opere che sono esposte, spiccano numerose litografie curate da stampatori e incisori di eccellenza come Fernand Mourlot, al quale si deve la perfetta e ineguagliabile resa di colore nel procedimento di stampa delle preziose opere grafiche. Sono presenti, inoltre, anche alcuni esemplari di ceramiche dipinte a mano e le tavole litografiche disegnate per accompagnare i versi di Parler Seul del poeta dadaista Tristan Tzara (1950), oltre ai bellissimi bozzetti per la messa in scena di L’Uccello Luce (1981) di Silvano Bussotti, realizzati in occasione della Biennale di Venezia.
L’esposizione è arricchita anche da una piccola sezione intitolata Miró e i suoi amici comprendente una decina di opere di Man Ray, Picasso, Dalí, e fotografie di Cohen e Bertrand, oltre che libri e documenti dei poeti Breton, Éluard, Chair, Tzara per evidenziare le diverse connessioni di Miró con il mondo dell’arte e della cultura del tempo. La creatività artistica del genio catalano punta l’attenzione sulla sfrenata libertà di una sensibilità tradotta in colore, materia e segni laddove la razionalità tace; e, infine, la tenace capacità di resistenza, in cui la joie de vivre e il fervore espressivo si realizzano in un linguaggio a sé stante, nella dimensione inafferrabile e primitiva dell’io più profondo.
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