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Fabrizio Federici
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E' scomparso improvvisamente, nella sua casa vicino Roma, Umberto Puato, architetto e tecnologo, già docente di discipline storico-artistiche e tecnologiche negli Istituti statali superiori, Cultore di Museografia alla “Sapienza”, specialista in Restauro architettonico e Archeologia industriale, e libero docente, autore di centinaia di pubblicazioni.
Puato era stato fondatore e presidente dell’Associazione “CulturAmbiente International”: battendosi anche contro quelle vetuste visioni ideologiche che ancora oggi vedono l’ambientalismo non come aspetto primario della cultura, ma come terreno di spregiudicate o, addirittura folli, avventure politiche (basti pensare alle bravate odierne - senza senso, prima ancor che criminali - di ambientalisti estremisti contro beni culturali essenziali per l’identità civile di un popolo). E presidente del “Centro per la Pace” (2005). A settembre 2012, grazie alla collaborazione di CulturAmbiente al Meeting internazionale della Fondazione “Il Mandir della Pace” sul Dialogo Interreligioso, Umberto aveva ricevuto il riconoscimento di “Ambasciatore di Pace” nella Sala Consiliare di Assisi. Occupandosi fortemente da allora, in questa veste, di pace e collaborazione culturale ed economica tra popoli, nazioni, enti locali.
Puato, inoltre, già militante nella DC e Vicesegretario nazionale del MONDEPI, Movimento Nazionale Disoccupati e Pensionati Italiani, fondato dal Senatore DC pugliese Luigi Russo, è stato per moltissimi anni Segretario Nazionale de “L’ALTRA ITALIA”, creata sempre da Russo, senatore membro, tra l’altro, di varie commissioni parlamentari di inchiesta sulle condizioni dei lavoratori e sui beni culturali e ambientali. Negli anni 2010-20112 aveva partecipato attivamente anche all’esperimento di trasformazione della vecchia UDC in PDN, Partito della Nazione. (progetto fortemente caldeggiato anche dal Segretario nazionale dell’ UDC, Lorenzo Cesa).
Ultimamente, Puato era stato ViceSegretario Nazionale del M.D.L.F, Movimento Democratici Liberi e Forti, ispirato alla dottrina sociale di Don Luigi Sturzo, e richiamante , già nel nome, lo slogan con cui, il 18 gennaio 1919, il combattivo prete cattolico di Caltagirone aveva annunciato la fondazione del Partito Popolare Italiano.
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