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Alessandra D'Annibale
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Massimiliano Bruno – dopo i recenti successi cinematografici - arriva al Teatro Parioli, dal 3 al 21 maggio, con uno spettacolo in prima nazionale assoluta: LO STATO DELLE COSE.
In scena un nutrito cast composto da: Sara Baccarini, Lara Balbo, Federico Capponi, Alessia Capua, Tiziano Caputo, Giulia Vittoria Cavallo, Cristina Chinaglia, Germana Cifani, Clarissa Curulli, Francesca De Cupis, Daniele Di Martino, Agnese Fallongo, Niccolò Felici, Sofia Ferrero, Liliana Fiorelli, Giulia Fiume, Federico Maria Galante, Daniele Locci, Filippo Maria Macchiusi, Anna Malvaso, Francesco Mastroianni, Matteo Milani, Cecilia Napoli, Rosario Petix, Giorgio Petrotta, Giuseppe Zep Ragone, Giorgia Remediani, Malvina Ruggiano, Kabir Tavani, Daniele Trombetti, Chiara Tron, Martina Zuccarello. Gli attori comporranno tre diverse distribuzioni che si alterneranno per le tre settimane di scena con Massimiliano Bruno in tre diversi spettacoli.
Uno scrittore, aiutato dalla sua assistente, sta cercando un’idea per il suo nuovo spettacolo e lotta costantemente con la paura di non avere più idee. Cercano storie convincenti, fino a quando le sue idee magicamente prendono vita sul palcoscenico attraverso altri interpreti, buffi personaggi invisibili conquistano il palco per cercare di restituire la creatività all’autore in crisi.
Ricordando vagamente un Pirandello 2.0, in cui i personaggi quasi prepotentemente irrompono sul palco, chiedendo e pretendendo di essere ascoltati, così i personaggi e le storie che li accompagnano conducono il nostro autore in crisi verso la fisiologica composizione della sua opera. E proprio come nei “Sei personaggi in cerca d’autore”, autore e personaggi collaborano insieme allo sviluppo della trama dello spettacolo. “Ho trovato, nella storia di uno scrittore nel pieno di una crisi creativa – afferma Massimiliano Bruno - un'opportunità per provare a descrivere la situazione di precarietà che ad oggi si respira in Italia. Da qui la duplice valenza del nome "Lo Stato delle cose". Ho scelto di raccontare questa condizione umana attraverso monologhi e dialoghi scritti negli ultimi vent'anni della mia vita, come tante piccole finestre sul mondo odierno, coinvolgendo gli attori che mi hanno accompagnato durante il mio percorso didattico e artistico”.
In un caleidoscopico avvicendarsi di emozioni, ascoltiamo le storie di questi “fantasmi” che popolano la fantasia dell’autore: bambini africani in fuga dalla povertà, donne che fanno del sesso la propria ragione di vita, fidanzati depressi, pseudo razzisti incompresi, donne vittime di violenze domestiche ecc. Uniti in una sorta di scatola magica, tutti per uno e uno per tutti, si ritroveranno a diventare reali, perché si sa, i personaggi bussano sempre alla porta dello scrittore chiedendo di esistere! Ognuno di loro ha una sua missione, ognuno vuole far emergere una propria verità, e Massimiliano come un buon padre li accoglie uno ad uno sul palco lasciandogli l’opportunità di raccontarsi, di “esistere” non solo nella sua mente ma nella vita reale. Potremmo dire, licenza a parte, che Massimiliano Bruno diversamente da Pirandello, accoglie benevolmente i personaggi, senza disintegrare lo spazio teatrale, senza scomporre le strutture drammatiche, perché nonostante siano personaggi che prendono forma sul palco dopo essere nati nella mente dell’autore, sono sfaccettature dell’autore stesso, sono scatti di fotografie, sono diversi piani paralleli di stati d’animo che hanno caratterizzato e percorso la vita dell’autore, quindi niente artificiosità ma solo esternazione di veri sentimenti vissuti. Massimiliano potremmo dire, si mette a nudo, o allo specchio, attraverso i suoi personaggi, le loro battute, i loro pensieri, nati vivi dalla fantasia di un autore che ha poi deciso di scrivere la loro storia…che è anche la sua.
Come diceva Italo Calvino: “L'arte di scrivere storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto”
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