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Roma - Al Teatro Brancaccio: Tutti Parlano di Jamie

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venerdì, 17 febbraio 2023 17:49

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Alessandra D'Annibale
Dopo il clamoroso successo di pubblico e critica torna al Teatro Brancaccio Tutti Parlano di Jamie il musical, manifesto di una nuova generazione nel segno dell’inclusività, è in tournée nei principali teatri italiani nella stagione 2022/2023.
Edizione italiana del pluripremiato musical Everybody’s talking about Jamie è una storia di formazione moderna per una generazione alla ricerca della sua “vera” identità, che vuole affermare sé stessa al di là del genere, dell’orientamento sessuale e delle convenzioni sociali.
Tutti parlano di Jamie il musical nasce dal documentario del 2011 della BBC Jamie: Drag Queen at 16 diretto da Jenny Popplewell dove si racconta la vera storia di Jamie Campbell, teenager cresciuto a Sheffield, piccolo paese nel Nord dell’Inghilterra che, dopo il coming out a soli 14 anni, decide a 16 di voler condividere il suo sogno di esprimere sé stesso anche indossando favolosi abiti femminili. Da qui inizia la straordinaria avventura di Jamie Campbell. La sua storia farà il giro del mondo e sarà di ispirazione per tanti ragazzi di questa generazione.
Nel febbraio del 2017 la storia di Jamie diventa il musical Everybody’s talking about Jamie che debutta a Sheffield con la regia di Jonathan Butterell. Da quel momento in poi è un continuo successo di pubblico e critica, raccogliendo prestigiosi premi tra cui nel 2017 Critics Circle Theatre Award per Miglior Attore Emergente e nel 2018 WhatsOnStage Awards per miglior musical originale, miglior attore in un musical e miglior attrice non protagonista, oltre che numerose candidature ai Laurence Olivier Awards.
Nel 2021 il musical diventa anche un film con l’esordiente Max Harwood e il candidato premio Oscar Richard E. Grant.
Lo spettacolo italiano, diretto da Piero Di Blasio, mette in scena nel classico stile del Musical Theatre, un testo divertente ma anche commovente con canzoni pop e coreografie originali; uno stile fresco, giovane ed immediato che, grazie alla sua forza ed energia, riesce a travolgere il pubblico con il suo messaggio di inclusività e libertà.
Le musiche originali composte da Dan Gillespie Sells, leader della band inglese “The feeling” attiva dalla seconda metà degli anni ’90, rispecchiano il movimento pop progressive di quegli anni, miste al nuovo soft-rock, creando un'alchimia di musica e testi che catturano immediatamente il pubblico. “Puro pop britannico” come il compositore ama definire la colonna sonora di Tutti parlano di Jamie, con qualche riferimento a band della scena pop inglese anni ‘80 come i celeberrimi Frankie Goes to Hollywood.
Giancarlo Commare veste gli scintillanti panni di Jamie, attore rivelazione delle ultime stagioni televisive e cinematografiche, di straordinaria presenza scenica.
Tutti parlano di Jamie racconta le vicende di Jamie, un adolescente che vive nella tranquilla cittadina di Sheffield, nel nord dell’Inghilterra. Va a scuola, come tutti i ragazzi della sua età, ma a differenza loro, Jamie ha un sogno ambizioso: essere libero di esprimere sé stesso anche attraverso abiti femminili.Non è solo la scelta di voler diventare una Drag Queen, come crede all’inizio, a renderlo “diverso”, ma soprattutto la voglia di normalità nella diversità, come scoprirà alla fine. Ogni persona è unica e irripetibile… è il “glitter sopra il grigio di città”. Abbandonato dal padre, ma supportato dall’amorevole madre Margaret, dalla sua migliore amica Pritti e da un mentore eccentrico (Hugo – Loco Chanelle), Jamie scopre il gusto della libertà: la libertà di essere se stessi. Tra una professoressa un po’ dura (Miss Hedge), una “zia” particolare (Ray, la migliore amica della mamma), il bullo della scuola (Dean) ed una classe di compagni scatenati, Jamie si avvierà al ballo di fine anno con una sola idea in mente: presentarsi come la migliore e più reale versione di sé, distruggendo convinzioni e costrizioni e abbattendo il muro più alto e duro di tutti, quello del giudizio.
Jamie enfatizza il concetto che tutti dovremmo sposare: il diritto di essere se stessi. La sua è una rivoluzione gentile, non fatta di pugni e lotte violente ma di glitter e battute surreali che spazzano via i preconcetti e pregiudizi di una classe cresciuta e pasciuta in schemi di cui non ricorda più l’origine.
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