|
|
Fabrizio Federici
|
|
Sulla via Laurentina, esattamente al Cippo carsico, che ricorda i caduti giuliano-dalmati di tutte le guerre, nei pressi del “Quartiere giuliano-dalmata” di Roma (limitrofo all'EUR), la manifestazione Una rosa per Norma ha onorato il ricordo di Norma Cossetto e di tutte le altre donne vittime della violenza di matrice comunista, e dell’odio su base ideologica e razziale, in Istria, Venezia giulia e Dalmazia, in “quella lunga notte” che va dal dopo settembre 1943 sino, addirittura, al 1947. A Fiume - ricorda Marino Micich, figlio di esuli dalmati, direttore del Museo - Archivio Storico di Fiume a Roma, in Via Cippico a poca distanza dal Cippo carsico – ma un po’ in tutte le terre istriane e dalmate, prima e dopo la Seconda guerra mondiale ci siamo trovati schiacciati tra le dittature di opposto colore; resesi colpevoli non solo della morte di decine di migliaia di persone, nelle Foibe o in altri modi, ma anche della sistematica rapina dei loro averi (casa, beni mobili, attività economiche, ecc…). Ora, grazie alla legge 92 del 2004, istitutiva del Giorno del Ricordo del 10 febbraio (che, voglio ricordare, fu approvata quasi all’unanimità), finalmente è possibile commemorare pubblicamente questi morti; ma, trovandoci qui, non possiamo fare a meno di pensare a quanti di noi esuli non ci sono più, e che in passato avrebbero potuto ritrovarsi con noi a questo tipo di commemorazioni, se la società italiana fosse maturata prima, smettendo di “occultare” la memoria delle Foibe e dell’Esodo giuliano, istriano e dalmata.
Una rosa per Norma: questo il titolo della manifestazione, a cura del Coordinamento delle Associazioni del nucleo storico del quartiere giuliano- dalmata (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Società di Studi fiumani-Archivio Museo Storico di Fiume, Associazione per la Cultura fiumana, istriana e dalmata nel Lazio, Associazione Nazionale Dalmata di Roma, e altre), in memoria di Norma Cossetto - trucidata il 4 o 5 ottobre 1943, mentre in Istria, dopo 25 luglio e 8 settembre, il fascismo traballava, e le forze titoiste invadevano temporaneamente la regione - e di tutte le altre vittime. “Una manifestazione – ha precisato Emanuele Merlino, Presidente del “Comitato 10 febbraio” – che, per la prima volta, vede partecipare, quest’anno, oltre 200 città italiane (Roma, Milano, ecc...) e molte altre di USA, Argentina, Irlanda e Spagna: col patrocinio di moltissimi Comuni, dell’ ANSI, Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia, e dell’ Associazione Cultura Identità”.
A Roma, a “Norma Cossetto e alle vittime dell’odio ideologico” è stata dedicata – come già fatto, nell’ultimo anno, in memoria di altri caduti di quel periodo - una panchina tricolore, posata, vicino appunto al Cippo Carsico di via Laurentina, dal Municipio Roma IX. La cui presidente, Titti Di Salvo, ha evidenziato il significato dell’omaggio a Norma anche come più generale omaggio a tutte le donne rimaste - e che purtroppo continuano anche oggi a rimanere - vittime della violenza su base ideologica, razziale o di genere: “dall’Istria di allora all’Iran e Afghanistan di oggi”. “Nel ringraziare tutti i consiglieri municipali intervenuti al di là delle specifiche identità politico-culturali, rafforzando quella che è una comune memoria di quartiere “, ha proseguito la Presidente Di Salvo ,"ricordo anche che il nostro Municipio parteciperà (come fatto, del resto, anche nelle passate edizioni) alla “Corsa ricordo” del 30 ottobre, in memoria di tutte le vittime delle Foibe, e dell’Esodo degli italiani da quelle terre, dal 1945 sino ad anni ‘50 inoltrati”.
“Alla memoria di Norma – ha ricordato Andrea De Priamo, consigliere comunale e neoeletto senatore, per FLDI, a Roma – abbiamo dedicato, in questi anni, una strada, e tentato di dedicare anche una scuola; molto importante, poi, è stato il conferimento postumo a lei della cittadinanza onoraria dell'Urbe, oggi possibile grazie a un nuovo, apposito Regolamento comunale”. “Oggi – ha aggiunto Maurizio Gasparri, riconfermato deputato, per Forza Italia, nelle ultime elezioni – in un clima socio-culturale nazionale senz’altro diverso che in passato, possiamo finalmente ricordare tutte le tragedie italiane del ‘900, senza alcuna discriminante ideologica. Passo importante in questo senso è stata la realizzazione, nel 2018, del film di Maximiliano Hernando Bruno Rosso Istria, appunto sulla vicenda di Norma: prodotto anche in seguito alle pressioni esercitate da tutti noi, poi trasmesso dalla RAI, per il Giorno del Ricordo, l’8 febbraio 2019”.
“L’esempio di Norma Cossetto – ha osservato, in chiusura, Donatella Schurzel, Vicepresidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – è stato veramente quello di una martire in senso proprio originario, etimologico: cioè di testimone”.
|
|