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Al Vittoriale di Gardone Riviera, tumulate solennemente le spoglie del senatore fiumano Riccardo Gigante

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martedì, 18 febbraio 2020 17:57

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Fabrizio Federici
Al Vittoriale degli italiani di Gardone Riviera, sono stati tumulati solennemente i resti di Riccardo Gigante (1891-1945, politico, imprenditore, storico e giornalista nel grande solco dell'irredentismo novecentesco) al Mausoleo monumentale nei giardini della villa. Si è realizzato, così, il desiderio di D'Annunzio di avere accanto a se l'amico, il compagno di guerra e dell'impresa fiumana, insieme ad altri nove amici, in altrettante urne disposte a cerchio nel Mausoleo.
Fiumano, Riccardo Gigante nel 1907, a soli 26 anni, era divenuto direttore del periodico La Giovane Fiume. Irredentista, con altri 99 fiumani partecipò alla "Grande guerra" nel Regio Esercito, dove ottenne la Croce al valor militare. Sindaco di Fiume dal novembre 1919 al dicembre 1920, nel pieno dell'impresa dannunziana, con l'annessione di Fiume all'Italia aderì al PNF (come Luigi Pirandello, in quel 1924 che vide traballare pericolosamente il fascismo per le responsabilità di Mussolini nel delitto Matteotti); dal '30 al '34 fu podestà di Fiume.
Senatore dal 1934, dopo la caduta del fascismo aderì alla RSI, diventando, nel '43, governatore della Provincia di Fiume: carica, questa, che mantenne per 3 settimane. Sul quotidiano fiumano "La vedetta d'Italia", peraltro, criticò la politica di assimilazione forzata degli slavi fatta negli anni precedenti.
Rimasto in città anche dopo il 25 aprile, Gigante decise di affrontare il suo destino, attenendo i partigiani jugoslavi: il 3 maggio 1945 fu prelevato dall'OZNA e fucilato il giorno dopo a Castua (oggi Kastav): la fossa comune dove fu gettato, nel bosco di Loza in località Crekvina, è stata individuata nel 1992, e scavata a luglio 2018. Grazie all'impegno della Società di Studi Fiumani, che da decenni tutela il ricordo delle vittime delle foibe del '43-'47 e dei 350.000 esuli istriani, giuliani e dalmati del dopoguerra, sono state riesumate ossa risultate poi di 8 persone, e consegnate al Consolato italiano di Fiume.
I presunti resti di Gigante sono tornati in Italia a ottobre 2018, e, dopo gli esami condotti dai Carabinieri del RIS di Parma, attribuiti ufficialmente al senatore, giungendo il 14 febbraio al Vittoriale.
Affollata la partecipazione alla cerimonia della sepoltura, con rappresentanti delle istituzioni civili, militari, religiose e delle associazioni d'Arma e combattentistiche.
Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione "Il Vittoriale degli italiani", ha sottolineato che oggi è la giornata più solenne degli ultimi anni, perché possiamo far riposare qui i resti di Riccardo Gigante, e soddisfare una volontà precisa di D'Annunzio, quella appunto di avere accanto a se gli amici dell'impresa fiumana. Ma oggi, ricordiamo anche la tragedia dell'esodo dei profughi giuliani, fiumani e dalmati che furono costretti a lasciare le loro case e la loro storia, per fuggire al terrore di un vincitore spietato, e la tragedia delle foibe. Ma quello di oggi non è un atto di ostilità e rancore: vuole essere un atto di pace in un luogo di pace come è il Vittoriale, ha concluso.
Una commossa Daniela Gigante, nipote del senatore fiumano, ha spiegato: Mai avrei sperato di arrivare a questo giorno. Devo ringraziare tutti per essere arrivati ad oggi con la restituzione dei resti di mio nonno. Non c'è nulla di più bello e credo possa essere un esempio per tutti.
Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, ha spiegato che "ci tenevo ad essere qui oggi, mi sembrava un obbligo morale, anche perché veniamo da una terra in cui queste cose sono molto sentite. Ed è una parte di storia d'Italia, di cinquant'anni di oblio e dimenticanza di cui dovremmo vergognarci".
La ricerca ultraventennale di Amleto Ballarini sulla fossa di Castua, e tutte le attività promosse in qualità, allora, di Presidente della Società di Studi Fiumani , aggiunge Marino Micich, direttore dell'Archivio Museo storico di Fiume a Roma, e segretario della Società di studi fiumani, sono state coronate da questa solenne tumulazione. Un ringraziamento particolare al Presidente Giordano Bruno Guerri, per aver accolto i resti del senatore fiumano con una cerimonia unica nel suo genere, e di altissimo profilo. Come va un altro grande ringraziamento al Vice presidente del Senato Maurizio Gasparri per aver accolto, in questi anni, le richieste di intervento della Società di Studi Fiumani.
I I ringraziamenti si estendono poi a Onorcaduti, al nostro Ministero degli Esteri e a FederEsuli; nonchè al presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo, Franco Papetti, e ad altri come Tito Sidari, presidente dell’Associazione degli italiani di Pola e dell’Istria
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