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Seminario Regressione alle Vite Passate con Alex Raco 

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martedì, 17 aprile 2018 17:25

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Alessandra D'Annibale
Il 15 aprile presso l’Hotel Quirinale di Roma si è svolto il Seminario di Regressione alle Vite passate con Alex Raco, dove le persone hanno avuto la possibilità di sperimentare, come attraverso l’ipnosi regressiva e la meditazione, si possono riportare alla luce, le memorie di vite passate.
Alex Rago ha raccontato come lui all’inizio era molto scettico. Capitò per caso ad un seminario di Brian Weiss, e lasciandosi guidare dalla tecnica di rilassamento che sta alla base di qualsiasi ipnosi, è riuscito a percepire emozioni ed immagini di un'altra vita, una vita passata in cui lui, nelle vesti e nel corpo di una donna viveva un aborto. Questa esperienza, rielaborandola, lo aiutò a risolvere molti suoi problemi di natura fisica, in quanto l’area del ventre corrispondeva esattamente alla zona dei sui malesseri di natura intestinale. La regressione a vite precedenti, è la tecnica più utilizzata dal Dottor Weiss, (tecnica che viene utilizzata anche in psicanalisi) in quanto sostiene che le esperienze di vite passate possono ripercuotersi sulla psiche delle persone, creando in esse disturbi di ogni genere. Anche solo ricordando le proprie esperienze passate, e creando una connessione spirituale con la memoria precedente, si riescono a rivedere momenti importanti e a beneficiarne, attraverso il ricordo, dando vita al percorso di guarigione della propria anima. Parlando di ipnosi si devono sfatare alcuni miti e leggende. Primo fra tutti il fatto che il soggetto rimane vigile e può sempre decidere di cosa parlare e cosa non dire, perché l’ipnosi è uno stato meditativo. Il soggetto non immagina ciò che visualizza, l’immaginazione è un processo più lento rispetto alla memoria. La memoria è più veloce.
Formatosi nella scuola di Brian Weiss, oggi Alex Raco, autore anche del libro Non è mai la fine, ci aiuta attraverso questi incontri, a capire meglio noi stessi, le nostre vite , ma soprattutto a trovare il modo di non ripetere lezioni e comportamenti che abbiamo già vissuto nelle vite passate, e a liberarci per sempre di relazioni sbagliate, fobie, ansie che non ci permettono in questa vita di evolverci, ma ostacolano il nostro cammino. La nostra anima attraverso molte vite, apprende molte lezioni, come una scuola, secondo il concetto di Karma, per cui riuscire a regredire, ci arricchisce, ci fornisce gli strumenti necessari per lasciare andare definitivamente tutto ciò che è un retaggio del passato e che non ci serve nel nostro presente. Perdiamo la paura di morire, perché appunto la parola fine non esiste e comprendiamo come le memorie del passato risolvono la vita attuale. Dimentichiamo le nostre potenzialità perché la vita è una scuola e se avessimo tutte le facoltà non potremmo più imparare ed evolvere.
Per lui le coincidenze non esistono: tutto rientra in un percorso, o come lui suole dire, in un fiume, la cui corrente volontariamente o involontariamente ci porta a valle, quindi tanto vale lasciarsi andare e scendere senza inciampare sui sassi!
Le vite ce le scegliamo noi prima ancora di scendere sulla Terra, per cui i nostri cari, la nostra famiglia, gli incontri, la stessa forma fisica, il paese o la razza ecc, è già tutto scelto prima ancora di reincarnarci. Torniamo ogni volta ad una nuova vita non solo per imparare ma anche per incontrarci di nuovo e per un po’ di sesso, droga e rock and roll, come lui ci dice scherzando! E da qui ne consegue il concetto e l’idea dell’anima gemella. Il riconoscimento dell’anima gemella può essere immediato oppure no, l’anima gemella può essere un genitore, un figlio, un parente, un amico, non necessariamente la persona che abbiamo sposato. A volte le anime si incontrano ma non si riconoscono, a volte l’anima meno evoluta può essere dannosa per l’altro, pur trattandosi sempre di anima gemella. L’incontro dell’anima gemella è dettato dal destino, che le incontreremo è certo, ma cosa decidiamo di fare dopo quell’incontro rientra nell’ambito della scelta e del libero arbitrio. Il seminario si è concluso con una bellissima poesia di una poetessa polacca Wislawa Szymborska di cui menzionerò solo alcuni versi “…L’anima la si ha ogni tanto. Nessuno la ha di continuo e per sempre… Di rado ci da una mano in occupazioni faticose, Su mille nostre conversazioni partecipa a una, e anche questo non necessariamente, poiché preferisce il silenzio. Non dice da dove viene e quando sparirà di nuovo, ma aspetta chiaramente simili domande.”
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