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Alessandra D'Annibale
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Questo straordinario film d’animazione, commovente e avventuroso, che racconta la storia di un grosso toro che però possiede anche un grande cuore, uscirà nelle sale domani, e già si prevede un grande successo! Dopo essere stato scambiato per un animale pericoloso, viene catturato e strappato alla sua casa. Ma essendo determinato a tornare dalla sua famiglia, e all’amore di una bambina che l’ha cresciuto, Ferdinand raduna una squadra di animali emarginati per avventurarsi nel lungo viaggio di ritorno. Ambientato in Spagna, Ferdinand dimostra che le apparenze possono ingannare, quando ci si trova di fronte a un enorme toro, e mette in risalto che il vincitore non è chi sconfigge il nemico, ma chi evita di combattere.
Tratto dalla storia di Munro Leaf “The story of Ferdinand” del 1936, questo cartone esprime tutta la bellezza e la poesia che esiste in ogni essere animato, e soprattutto è portatore di un messaggio universale: la determinazione e il desiderio di cambiare le cose sono più forti della violenza. Un vero manifesto pacifista, che però negli anni ’30 venne bandito dalla Spagna franchista.
Prodotto dai Blue Sky Studios e diretto dal regista di Rio Carlos Saldanha, nel film la narrazione fa emergere non solo il concetto del pregiudizio estetico: un grosso toro equivale a dire “animale violento”, ma svela la natura violenta della corrida, voluta non dai tori ma dagli uomini, la crudeltà del mattatoio, ultimo stadio di chi come Ferdinand non vuole combattere, e quindi ancora una volta il vero animale violento e crudele è l’essere umano.
Tanti sono i personaggi che accompagnano Ferdinand in questa rivoluzione, dalla capra calmante, ai cavalli vanesi che danzano leggiadri, al coniglietto che si trova sempre nel posto e nel momento sbagliato.
Ferdinand ci dimostra che possiamo sempre scegliere. Scegliere di non combattere, scegliere di non partecipare ad una corrida, scegliere di non mangiare carne, basta avere il coraggio di esprimere le nostre idee anche se questo significa farsi molti nemici.
Insomma un film corale, ma un film che pone l’attenzione sul concetto di “volere” che ci ricorda una celebre frase di Vittorio Alfieri: “Volli sempre volli, fortissimamente volli”; perché se un semplice toro destinato a combattere in una corrida, amante dei fiori e della natura, che crede nell’amicizia e nel valore della vita, riesce a scardinare nella mente degli umani il concetto di violenza, crudeltà, e a far capire che si può sempre scegliere di non uccidere e di non combattere, pur rimanendo dei vincitori, allora ci possiamo riuscire tutti.
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