Redazione     Informativa     Link  

La crisi irreversibile del PD

domenica, 18 gennaio 2015 11:19

condividi su facebook
Rosario Pesce
La crisi del PD, manifestatasi nella vicenda delle primarie liguri, pone degli interrogativi importanti sia per lo sviluppo della legislatura in corso, che per la vita stessa del partito.
Esaminiamo in breve le vicende: indette le primarie in Liguria per individuare il candidato, che dovrà competere per la Presidenza della Regione, a Cofferati - dato per vincente, visto il suo curriculum di assoluto prestigio - si contrappone una giovane donna, assessore uscente della Giunta Burlando, sostenuta apertamente dal Nuovo Centro Destra, che però non avrebbe dovuto far parte dell’alleanza per il voto di maggio.
Così facendo, si cambiano gli esiti della partita: Cofferati perde e, soprattutto, in Liguria non ci sarà più un’intesa di Centro-Sinistra a presentarsi ai nastri di partenza della competizione elettorale, ma correrà uno schieramento, che è la mera riproduzione, a livello regionale, dell’attuale maggioranza che governa il Paese, designando in questo modo la fine dell’accordo di tipo ulivista non solo a Roma, ma anche sui territori.
Un simile fatto non può non determinare conseguenze a livello centrale, visto che mancano poco più di dieci giorni all’inizio della tornata elettorale per il Quirinale.
Infatti, l’annuncio di Cofferati, che ha dichiarato pubblicamente la sua intenzione di uscire dal PD, non potrà non incidere sul voto quirinalizio, dato che molti parlamentari sono in sofferenza, dal momento che, nel 2013, furono eletti grazie all’accordo con Vendola e la Sinistra ed oggi, invece, si trovano ad essere alleati, formalmente, di Alfano, mentre – di fatto – il vero Patto, su cui si regge la politica italiana, è quello - ancora più discutibile - del Nazareno.
La radice ulivista del PD, per effetto della vicenda ligure, è stata definitivamente soppressa, per cui il PD renziano si è trasformato in una formazione meramente centrista, che preferisce l’intesa ed il dialogo con le forze posizionate alla sua Destra, piuttosto che con quelle alla sua Sinistra.
Le sofferenze democratiche non hanno, però, fine con la vicenda di Cofferati: ancora più traumatica e, per certi aspetti, grottesca è la vicenda della Campania, regione essenziale negli equilibri politici non solo del Sud, ma dell’intero Paese, visto che - per numero di abitanti e, dunque, di elettori - è la seconda in Italia, dopo la Lombardia.
In quel territorio, reduce da cinque anni di governo locale della Destra, sono state rinviate per ben due volte le primarie: l’ultima data, quella di domenica 1 febbraio, è tuttora incerta, visto che ai due contendenti storici, Cozzolino e De Luca, si sarebbe aggiunto un terzo, il deputato Migliore, caldeggiato dai renziani, il quale però non sa ancora se parteciperà alla competizione elettorale interna o se sarà incoronato candidato, bypassando le primarie, attraverso la designazione di almeno il 60% dei componenti della Direzione Campana del PD, come da regola statutaria.
In caso di revoca delle elezioni - già organizzate, in larghissima parte, nei centri urbani più importanti - i due candidati, che non avrebbero più la possibilità di misurarsi, andrebbero in grave disagio e non è detto che almeno uno dei due, De Luca, possa allestire una sua lista civica e correre alle elezioni di maggio contro Migliore, vista l’individuazione di quest’ultimo con metodi certo poco democratici e non ortodossi.
È evidente che lo stato di incertezza, che si registra sui territori, debba poi avere un riflesso nazionale: come si può ipotizzare di governare un Paese, complesso come il nostro, se non ci sono idee chiare?
Il PD bersaniano era una cosa seria, quello renziano ha ben altra identità: si può, forse, accusare Bersani di essere stato un perdente, in quanto in alcuni momenti chiave della vicenda istituzionale non ha avuto la fermezza per imporre le sue scelte, ma quel partito aveva dei contorni – che piacessero o meno – molto netti e precisi.
Era, infatti, una forza di tipo socialdemocratico, che basava le sue possibilità di successo sull’alleanza strategica fra la parte moderata e quella, più marcatamente, progressista dello schieramento di Centro-Sinistra, secondo una formula, che - nel corso della Seconda Repubblica - ha consentito all’Ulivo prodiano di sconfiggere, per ben due volte, Berlusconi ed il suo notevole apparato di potere mediatico ed economico.
Invece, quello renziano è un partito centrista, che rifugge apertamente da qualsiasi schema ulivista e, soprattutto, tende a giocare su più tavoli: su quello di Alfano e Casini, per un verso, e su quello del Cavaliere per l’altro, creando però grandissima confusione sia a livello romano, che locale, dove le classi dirigenti si vengono a trovare in una condizione di stallo, abbandonate a loro stesse ed alle ambizioni legittime, che però non trovano un giudice autorevole, che sia in grado di dipanare i contenziosi, che inevitabilmente nascono, quando si deve procedere alla designazione di candidature o leadership regionali o cittadine.
Peraltro, le difficoltà del PD fanno il paio con quelle del partito di Berlusconi: infatti, a distanza di un anno, il Patto del Nazareno continua a produrre dissapori all’interno di Forza Italia, per cui frange sempre più numerose, che non comprendono solo i deputati di fede fittiana, arrivano a contestare manifestamente gli ultimi dodici mesi, condotti in un regime di collaborazione con il Governo Renzi, che ha portato la formazione berlusconiana ad essere sempre più residuale negli equilibri politici in Parlamento.
È notizia odierna che, finanche, Brunetta abbia preso le distanze da Berlusconi, visto che in molti, ormai, in quel partito non sono più disposti a sacrificare il loro futuro sull’altare della difesa degli interessi personali del Cavaliere e di quelli delle sue aziende.
Si dice che la convergenza con Renzi, nella scelta del Presidente della Repubblica, verrebbe ricambiata con un aperto sostegno del Governo in favore di una delle più importanti realtà imprenditoriali di Berlusconi, che versa in difficoltà: Mediolanum.
Pertanto, è ovvio che, nei prossimi giorni, verrà a dipanarsi uno dei nodi essenziali della presente legislatura: l’asse Berlusconi-Renzi reggerà alle guerre intestine, che ha prodotto nei rispettivi partiti?
La democrazia italiana trarrà vantaggi da un’alleanza così spuria, che viene fortemente contestata, finanche, da chi - per un anno intero - ne è stato protagonista suo malgrado, come nel caso di Brunetta?
A livello locale, il PD riuscirà a reggere gli effetti di scelte scellerate, che sembrano essere state assunte ad hoc, per far vincere gli avversari – almeno, teorici – di Forza Italia?
Il Premier uscirà rafforzato da un passaggio istituzionale simile o, forse, andrà incontro ad un futuro non meno gramo di quello che egli stesso ha contribuito pesantemente a comporre ai danni di Bersani e di Letta?
Certo è che la pubblica opinione, mentre nel Palazzo si organizzano faide e guerre sotto traccia, per eliminare il nemico di turno, rimane sempre più esclusa dai giochi di potere ed, invero, un siffatto dato non può far bene alla popolarità della politica e dei suoi invisi gruppi dirigenti.
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - FreeTopNews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.
Informativa:

Il Gestore del sito si riserva il diritto di pubblicare solo gli articoli ritenuti meritevoli, a suo insindacabile giudizio. Tutto il materiale inviato non verr restituito.
Limiti di Responsabilit :
Con la spedizione dell articolo l Autore espressamente ne autorizza la pubblicazione su ftnews.it e il Gestore del sito non assume nessuna responsabilit , n civile, n penale, in relazione al contenuto di quanto pubblicato sul sito ed all'uso che terzi ne potranno fare, sia per le eventuali contaminazioni derivanti dall'accesso, dall'interconnessione, dallo scarico di materiale dal Sito. Pertanto il Gestore del sito non sar tenuto per qualsiasi titolo a rispondere in ordine a danni, perdite, pregiudizi di alcun genere che terzi potranno subire a causa del contatto intervenuto con il Sito oppure a seguito dell'uso di quanto nello stesso pubblicato cos come dei software impiegati.
Il Gestore del sito declina ogni responsabilit per l attivit di trattamento dati eseguita dai siti web consultati dall Utente tramite link. L Utente quando accede attraverso un link ad un altro sito web deve sapere e ricordare che esso indipendente dal ftnews.it e che quest'ultimo non ha alcun controllo sul contenuto del sito in questione e quindi non comporta l'approvazione o l'accettazione di responsabilit circa il contenuto o l'utilizzazione di detto sito.
L'utente che decide di visitare un sito internet collegato al Sito ftnews.it lo fa a suo rischio, assumendosi l'onere di prendere tutte le misure necessarie contro virus od altri elementi distruttivi.
Il Gestore del sito non assume alcuna responsabilit per materiali creati o pubblicati da terzi con i quali il Sito abbia un collegamento ipertestuale ("link").
Il Gestore del sito non intende violare alcun Copyright. Le informazioni e le immagini qui raccolte sono, al meglio della nostra conoscenza, di pubblico dominio. Se, involontariamente, stato pubblicato materiale soggetto a copyright o in violazione alla legge si prega di comunicarcelo (info@ftnews.it) per provvedere immediatamente alla rimozione. Il Gestore si riserva il diritto di modificare i contenuti dell'intero sito e delle presenti Informazioni in qualsiasi momento e senza alcun preavviso.
Limiti all utilizzo:
Il materiale contenuto nel Sito protetto da copyright. La documentazione, le immagini, i caratteri, il lavoro artistico, la grafica, il software applicativo e tutti i codici e format scripts utilizzati per implementare il Sito sono di propriet di ftnews.it.
Se non espressamente previsto, i contenuti del Sito non possono, n in tutto n in parte, essere copiati, modificati, riprodotti, trasferiti, caricati, scaricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.
fatta salva la possibilit di immagazzinare tali contenuti nel proprio computer o di stampare estratti delle pagine del Sito ad uso esclusivamente personale.
I marchi e i loghi presenti nel Sito sono di propriet di ftnews.it.
Essi non possono essere utilizzati su alcun altro sito internet diverso dal Sito o su altri mezzi di comunicazione senza il preventivo consenso di ftnews.it.
Il nome " ftnews.it " e qualsiasi marchio che includa il marchio " ftnews.it " non possono essere utilizzati come indirizzi internet di altri siti, o quali parti di tali indirizzi, senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.