Redazione     Informativa     Link  

Il banchiere Presidente

sabato, 17 settembre 2016 18:55

condividi su facebook
Rosario Pesce
La morte di Carlo Azeglio Ciampi dispiace non poco, visto che egli è stato uno dei protagonisti più importanti della vicenda istituzionale del nostro Paese per molti decenni, dapprima nelle vesti di Governatore della Banca d’Italia, poi in quelle Ministro del Tesoro e di Presidente del Consiglio ed, infine, in quelle di Capo dello Stato.
Certamente, egli sarà ricordato per essere stato uno degli artefici del nostro ingresso nell’area euro, visto che ha assunto responsabilità di governo nel momento più difficile per la nazione, quando andava traghettato il Paese dal sistema della Prima Repubblica a quello della Seconda.
Molto probabilmente, visti gli esiti del processo di unificazione monetaria a livello europeo, in questo momento storico i suoi sforzi non sono apprezzati nella misura giusta: molte e diverse sono le criticità in riferimento alla nascita dell’euro, ma non tutte sono - immediatamente - riconducibili all’operato di Ciampi.
Non dobbiamo, infatti, dimenticare che, quando siamo entrati in Europa, l'Italia era investita da una delegittimazione profonda del suo ceto politico, per cui lo stesso Presidente Ciampi venne chiamato per assumere un ruolo istituzionale, quello dapprima di Ministro del Tesoro e poi di Capo dell’Esecutivo, che in un Paese “normale” spetterebbe, sempre e comunque, ad un rappresentante del popolo e non ad un banchiere.
Purtroppo, dal 1994 in poi, le migliori energie dello Stato hanno dovuto assolvere ad un ruolo di supplenza di una classe politica ampiamente delegittimata ed, in tal senso, banchieri - come lo stesso Ciampi o Dini - sono stati preziosi per evitare che la Repubblica si sciogliesse come neve al sole, così come era avvenuto dopo l’8 settembre 1943 con il Regno d’Italia.
Peraltro, l’elezione di Ciampi al Quirinale venne contrassegnata da una sotterranea guerra per bande fra partiti e correnti: infatti, il Capo dello Stato, che doveva essere eletto, era Nicola Mancino, per molti anni Presidente del Senato ed espressione di quella corrente cattolico-democratica di estrazione irpina, che nei decenni precedenti aveva espresso altre importantissime cariche dello Stato.
Ma, Walter Veltroni, Segretario dei Democratici di Sinistra, per evitare che il Quirinale finisse nelle mani di un altro democristiano, subito dopo il settennato di Oscar Luigi Scalfaro, ritenne opportuno far cadere il consenso del principale partito italiano sulla figura dell’ex-Governatore della Banca d’Italia, ben sapendo che nessuna forza politica avrebbe potuto tirarsi indietro dall’eleggere un rappresentante nobilissimo delle istituzioni democratiche, estraneo a qualsiasi logica faziosa.
Infatti, Ciampi, uscito dal Partito d’Azione, è stato - sin dal secondo dopoguerra - un protagonista importante della vicenda bancaria italiana, divenendo il Governatore che fu chiamato a difendere l’Italia dalle speculazioni finanziarie degli anni Ottanta, che erano all’ordine del giorno in un Paese dilaniato dall’inflazione e da un debito pubblico oltre ogni ragionevole misura.
Il Presidente Ciampi durante il messaggio per la Festa del Tricolore del 2003 - dal sito:https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Azeglio_Ciampi
Oggi, non si può non contestare le scelte dei burocrati di Bruxelles, che prediligono il risanamento finanziario al rilancio dell’economia, ma è ineluttabile che ciò accada in un continente dove la politica è molto debole rispetto all’alta finanza, proprio come accadeva nell’Italia del dopo-Tangentopoli.
Ciampi fu uomo dalla moralità pubblica cristallina: basti pensare che la Banca d’Italia, negli anni del suo Governatorato, è stata ben lontana dagli scandali, che pure l’avevano colpita nei decenni precedenti.
Questa immagine di Ciampi – quella del fedele e probo servitore dello Stato – ci piace non poco: è un’icona che trasmette serenità in una nazione, come la nostra, che si divide sempre per guelfi e ghibellini, tendente allo scontro continuo e permanente fra opzioni culturali, che non sono giammai in grado di trovare una sintesi alta e significativa.
Ciampi fu repubblicano, liberale e laico, ma seppe trovare il modo per ragionare con socialisti e cattolici; fu banchiere, ma seppe interpretare il ruolo del politico, quando fu chiamato a ricoprire una funzione molto diversa da quella per la quale aveva studiato.
Questa, senza alcun dubbio, è l’immagine dell’Italia migliore, quella che noi vorremmo, un’Italia che – purtroppo – è sempre più latitante in una stagione nella quale prevale chi, invece, urla e non chi ragiona sommessamente per il bene di tutti.
Gli sia, per davvero, lieve la terra, perché di esempi simili - nell’attuale frangente - ne servirebbero, invero, tantissimi.
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - FreeTopNews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.
Informativa:

Il Gestore del sito si riserva il diritto di pubblicare solo gli articoli ritenuti meritevoli, a suo insindacabile giudizio. Tutto il materiale inviato non verr restituito.
Limiti di Responsabilit :
Con la spedizione dell articolo l Autore espressamente ne autorizza la pubblicazione su ftnews.it e il Gestore del sito non assume nessuna responsabilit , n civile, n penale, in relazione al contenuto di quanto pubblicato sul sito ed all'uso che terzi ne potranno fare, sia per le eventuali contaminazioni derivanti dall'accesso, dall'interconnessione, dallo scarico di materiale dal Sito. Pertanto il Gestore del sito non sar tenuto per qualsiasi titolo a rispondere in ordine a danni, perdite, pregiudizi di alcun genere che terzi potranno subire a causa del contatto intervenuto con il Sito oppure a seguito dell'uso di quanto nello stesso pubblicato cos come dei software impiegati.
Il Gestore del sito declina ogni responsabilit per l attivit di trattamento dati eseguita dai siti web consultati dall Utente tramite link. L Utente quando accede attraverso un link ad un altro sito web deve sapere e ricordare che esso indipendente dal ftnews.it e che quest'ultimo non ha alcun controllo sul contenuto del sito in questione e quindi non comporta l'approvazione o l'accettazione di responsabilit circa il contenuto o l'utilizzazione di detto sito.
L'utente che decide di visitare un sito internet collegato al Sito ftnews.it lo fa a suo rischio, assumendosi l'onere di prendere tutte le misure necessarie contro virus od altri elementi distruttivi.
Il Gestore del sito non assume alcuna responsabilit per materiali creati o pubblicati da terzi con i quali il Sito abbia un collegamento ipertestuale ("link").
Il Gestore del sito non intende violare alcun Copyright. Le informazioni e le immagini qui raccolte sono, al meglio della nostra conoscenza, di pubblico dominio. Se, involontariamente, stato pubblicato materiale soggetto a copyright o in violazione alla legge si prega di comunicarcelo (info@ftnews.it) per provvedere immediatamente alla rimozione. Il Gestore si riserva il diritto di modificare i contenuti dell'intero sito e delle presenti Informazioni in qualsiasi momento e senza alcun preavviso.
Limiti all utilizzo:
Il materiale contenuto nel Sito protetto da copyright. La documentazione, le immagini, i caratteri, il lavoro artistico, la grafica, il software applicativo e tutti i codici e format scripts utilizzati per implementare il Sito sono di propriet di ftnews.it.
Se non espressamente previsto, i contenuti del Sito non possono, n in tutto n in parte, essere copiati, modificati, riprodotti, trasferiti, caricati, scaricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.
fatta salva la possibilit di immagazzinare tali contenuti nel proprio computer o di stampare estratti delle pagine del Sito ad uso esclusivamente personale.
I marchi e i loghi presenti nel Sito sono di propriet di ftnews.it.
Essi non possono essere utilizzati su alcun altro sito internet diverso dal Sito o su altri mezzi di comunicazione senza il preventivo consenso di ftnews.it.
Il nome " ftnews.it " e qualsiasi marchio che includa il marchio " ftnews.it " non possono essere utilizzati come indirizzi internet di altri siti, o quali parti di tali indirizzi, senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.