Redazione     Informativa     Link  

1 Maggio in tono minore

domenica, 01 maggio 2016 08:15

condividi su facebook
Il quarto stato, di Giuseppe Pellizza da Volpedo
Rosario Pesce
Quella del 1 Maggio, ormai da qualche anno, è una festa dimezzata, visto che il lavoro, che dovrebbe essere un diritto per tutti, così come recita la Costituzione, sta divenendo sempre più merce rara.
Infatti, il nostro Paese sta vivendo un’involuzione invero drammatica, se si pensa che il tasso di disoccupazione e quello di inoccupazione sono ai livelli di una realtà da secondo mondo industrializzato.
Dopo la fine del Novecento, i grossi flussi del capitalismo mondiale hanno, ineluttabilmente, determinato il trasferimento fuori dall’Europa dei luoghi della produzione, per cui il sistema produttivo si è delocalizzato in Asia, in America latina, in alcune aree africane, dove ovviamente i costi della manodopera sono, di gran lunga, inferiori a quelli imposti sul suolo del vecchio continente dalle regole contrattuali odierne.
Si tratta, dunque, di un processo almeno ventennale, a cui se ne accompagna un altro, non meno preoccupante: l’allungamento della vita lavorativa di chi è costretto a dover allontanare, sempre più, il momento del proprio pensionamento, perché le casse dello Stato non consentono regimi previdenziali ben più generosi nei riguardi di chi ha avuto la fortuna di svolgere un lavoro non in nero.
Anche la Sinistra italiana, alla fine degli anni Novanta, ha commesso il grave errore di innamorarsi del concetto di precarietà, per cui, durante gli anni della cosiddetta Seconda Repubblica, abbiamo ascoltato leaders di spessore nazionale, che hanno esaltato la possibilità che l’essere umano possa cambiare, almeno, un paio di lavori nel corso della sua carriera.
Quei leaders non si sono resi conto che, così, aprivano un orizzonte, che oggi è avvertito in modo sempre più drammatico, perché, se la precarizzazione del lavoro ha consentito a qualche giovane di poter ancora lavorare, è anche vero che, così facendo, si sono persi dei diritti, che - nel corso del secolo scorso - sono stati conseguiti grazie alle lotte del mondo sindacale.
Manifestazione per il Primo Maggio in Italia (anni '50)
Oggi, quella precarietà è divenuta, meramente, l’anticamera della disoccupazione, visto che, finanche, il lavoro precario, in taluni casi, è divenuto una chimera, che molti agognerebbero a fronte di una condizione di vita, che diventa obiettivamente sempre più pesante.
Cosa fare?
Il Governo, lo scorso anno, ha varato il Jobs Act, i cui esiti non sono stati brillanti, dal momento che, certamente, non si può considerare “lavoro” la precarizzazione - di fatto - permanente del proprio status giuridico di lavoratore.
Eppure, dal lavoro dipende la dignità delle persone: un cittadino, che non lavora, perde la propria autostima, che è un patrimonio culturale di valore inestimabile, perché da questa discende la percezione della posizione che ciascuno ha, di sé, nel mondo.
Il Novecento, dunque, è stato il secolo del lavoro e dei diritti dei lavoratori; il XXI secolo è, invece, finora quello della negazione di ciò che è stato costruito nei decenni precedenti.
Per tali motivi, festeggeremo un 1 Maggio magro per davvero, in occasione del quale le stesse organizzazioni sindacali dovranno iniziare a riflettere sul loro ruolo nel sistema produttivo odierno, visto che la loro delegittimazione è sotto gli occhi di tutti, ancor più di quella dei partiti tradizionali e della politica.
Il giudizio, infatti, da parte dell’uomo comune sull’attività sindacale non sempre è dei più rasserenanti per gli stessi sindacati, per cui ipotizzare uno scenario nel quale i lavoratori – quei pochi che, ancora, resistono nei luoghi di lavoro – non sono protetti da organizzazioni sindacali, pienamente legittimate, rappresenta un ulteriore fattore di inquietudine, a cui bisogna dare una risposta pronta, immediata e convincente.
Frattanto, dominano gli imbonitori, quanti cioè continuano a promettere sorti progressive dell’umanità a fronte di una crisi economica strutturale, che solo un cieco potrebbe negare.
Il prossimo tempo storico, che vivremo, sarà quello degli apocalittici o degli integrati?
Anche, a questa domanda il 1 Maggio dovrà fornire una risposta plausibile.
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - FreeTopNews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.
Informativa:

Il Gestore del sito si riserva il diritto di pubblicare solo gli articoli ritenuti meritevoli, a suo insindacabile giudizio. Tutto il materiale inviato non verr restituito.
Limiti di Responsabilit :
Con la spedizione dell articolo l Autore espressamente ne autorizza la pubblicazione su ftnews.it e il Gestore del sito non assume nessuna responsabilit , n civile, n penale, in relazione al contenuto di quanto pubblicato sul sito ed all'uso che terzi ne potranno fare, sia per le eventuali contaminazioni derivanti dall'accesso, dall'interconnessione, dallo scarico di materiale dal Sito. Pertanto il Gestore del sito non sar tenuto per qualsiasi titolo a rispondere in ordine a danni, perdite, pregiudizi di alcun genere che terzi potranno subire a causa del contatto intervenuto con il Sito oppure a seguito dell'uso di quanto nello stesso pubblicato cos come dei software impiegati.
Il Gestore del sito declina ogni responsabilit per l attivit di trattamento dati eseguita dai siti web consultati dall Utente tramite link. L Utente quando accede attraverso un link ad un altro sito web deve sapere e ricordare che esso indipendente dal ftnews.it e che quest'ultimo non ha alcun controllo sul contenuto del sito in questione e quindi non comporta l'approvazione o l'accettazione di responsabilit circa il contenuto o l'utilizzazione di detto sito.
L'utente che decide di visitare un sito internet collegato al Sito ftnews.it lo fa a suo rischio, assumendosi l'onere di prendere tutte le misure necessarie contro virus od altri elementi distruttivi.
Il Gestore del sito non assume alcuna responsabilit per materiali creati o pubblicati da terzi con i quali il Sito abbia un collegamento ipertestuale ("link").
Il Gestore del sito non intende violare alcun Copyright. Le informazioni e le immagini qui raccolte sono, al meglio della nostra conoscenza, di pubblico dominio. Se, involontariamente, stato pubblicato materiale soggetto a copyright o in violazione alla legge si prega di comunicarcelo (info@ftnews.it) per provvedere immediatamente alla rimozione. Il Gestore si riserva il diritto di modificare i contenuti dell'intero sito e delle presenti Informazioni in qualsiasi momento e senza alcun preavviso.
Limiti all utilizzo:
Il materiale contenuto nel Sito protetto da copyright. La documentazione, le immagini, i caratteri, il lavoro artistico, la grafica, il software applicativo e tutti i codici e format scripts utilizzati per implementare il Sito sono di propriet di ftnews.it.
Se non espressamente previsto, i contenuti del Sito non possono, n in tutto n in parte, essere copiati, modificati, riprodotti, trasferiti, caricati, scaricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.
fatta salva la possibilit di immagazzinare tali contenuti nel proprio computer o di stampare estratti delle pagine del Sito ad uso esclusivamente personale.
I marchi e i loghi presenti nel Sito sono di propriet di ftnews.it.
Essi non possono essere utilizzati su alcun altro sito internet diverso dal Sito o su altri mezzi di comunicazione senza il preventivo consenso di ftnews.it.
Il nome " ftnews.it " e qualsiasi marchio che includa il marchio " ftnews.it " non possono essere utilizzati come indirizzi internet di altri siti, o quali parti di tali indirizzi, senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.