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martedì, 05 aprile 2016 22:48 |
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Mafalda Bruno
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Quando si parla di figli d'arte, non si può non pensare a lui anzitutto come al figlio del grande, istrionico e inimitabile Vittorio Gassman.
Ma se a volte portare sulle spalle un cognome impegnativo può essere addirittura penalizzante, per Alessandro certamente non è così. Il suo curriculum artistico, prestigioso e ricco di meritati successi, ne fa un degno erede del padre Vittorio, sebbene alcuni grandi nomi del cinema italiano saranno impossibili a riprodursi artisticamente, finanche tra la loro stessa prole.
Gassman junior è stato in costiera amalfitana per girare lo spot di una nota azienda produttrice di tonno. Ora si dirà, cosa c'è di impegnativo nel girare uno spot? Non sta recitando Shakespeare in un teatro, non sta declamando un atto delle commedie di Brecht o Pirandello. No, d'accordo, ma quello che si può dire è che si è visto comunque l'impegno dell'artista, durato un giorno intero con solo brevissime pause tra un "si gira" ed un "azione!"
Del resto, la stoffa dell'attore, oltre ad un indubbio fascino fisico, Alessandro l'ha dimostrata già a 17 anni debuttando nel film autobiografico Di padre in figlio, scritto, diretto e interpretato con il padre Vittorio, con il quale poi ha studiato recitazione presso la "Bottega Teatrale" di Firenze.
Con Gianmarco Tognazzi (altro figlio di cotanto padre) nel 1996 ha recitato in vari film tra cui Uomini senza donne, Facciamo fiesta, Lovest, I miei più cari amici, Teste di cocco, Ex e Natale a Beverly Hills.
Anche il mondo delle fiction tv gli fanno da meritato palcoscenico: ha interpretato ruoli da protagonista in Piccolo mondo antico, Le stagioni del cuore, La guerra è finita e La Sacra Famiglia.
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Nel 2008 partecipa al film Caos calmo, nella parte del fratello del protagonista interpretato da Nanni Moretti. Quella sua interpretazione gli valse il David di Donatello come miglior attore non protagonista, il Ciak d'oro, il Nastro d'Argento e il Globo d'oro della stampa estera.
Come se non bastasse, dal 2010 Alessandro Gassmann è direttore del Teatro stabile del Veneto "Carlo Goldoni"; nello stesso anno, insieme a Giancarlo Scarchilli, ha realizzato un documentario sul padre Vittorio a dieci anni dalla scomparsa, presentato in apertura della Mostra del Cinema di Venezia.
Nel 2015, insieme all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) , Alessandro ha presentato in prima mondiale alla 72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il documentario TORN, curandone la regia e raccontando la vita e le speranze di artisti siriani rifugiati in Giordania e in Libano.
Un impegno solido e attivo il suo, un aiuto verso chi, ai giorni nostri, vive un dramma senza paragoni: la crisi siriana rappresenta la più grande tragedia umanitaria della nostra era. La metà della popolazione è stata costretta ad abbandonare la propria casa: quasi 8 milioni di persone sono sfollate all’interno della Siria e più di 4 milioni sono rifugiati nei paesi limitrofi. Alessandro è, da molti anni, anche testimonial di Amnesty International. E ha voluto fare, di persona, un'esperienza tra i profughi siriani ospiti nei campi di accoglienza libanesi in qualità di ambasciatore dell'Alto Commissariato dell'Onu per i Rifugiati.
Si, possiamo scriverlo senza tema di essere smentiti: il grande Vittorio può essere fiero del figlio.
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