Redazione     Informativa     Link  

L’Islam in Europa

giovedì, 10 dicembre 2015 10:41

condividi su facebook
Miniatura raffigurante cristiani e musulmani che giocano a scacchi in al-Andalus (Spagna islamica), dal libro dei giochi di Alfonso X di Castiglia, 1285 - Sito: https://it.wikipedia.org/wiki/Contributo_islamico_all'Europa_medievale
Rosario Pesce
Uno dei problemi principali, che rappresenta certo un ostacolo per un proficuo dialogo interreligioso, è costituito dalla presenza, sempre maggiore, di cittadini europei, che decidono di aderire all’Islam dopoché, per molti anni, sono stati in una posizione di agnostici o, comunque, di credenti non praticanti del Cristianesimo.
Infatti, può verificarsi che queste persone assumano atteggiamenti di tipo integralistico molto più facilmente di quanto non facciano coloro che sono nati islamici, perché provenienti dall’Africa o dall’Asia.
Non è, invero, un caso se gli organi di polizia si trovano, sovente, a fronteggiare forme di possibile eversione armata, dovuta alla presenza di cittadini europei che, attraverso il web, si mettono in contatto con le cellule islamiste presenti in Siria, in Iraq, in Turchia o in Arabia.
La vera difficoltà, però, risiede nel fatto che la presenza di tali fedeli viene vista, sempre, con maggiore avversione dagli Europei, che in loro presenza temono di trovarsi di fronte a dei terroristi, che non provengono da un altro mondo, ma che, fino a qualche tempo fa, sono stati piuttosto il loro vicino di casa o l’amico con cui conversavano più amabilmente.
Nella strage di novembre a Parigi un ruolo non secondario lo hanno avuto, infatti, cittadini francesi, che erano al di sopra di ogni sospetto, se non per il fatto che avevano, di recente, abbracciato la religione islamica.
Una cosa è certa: per combattere il terrorismo, è necessario che si vinca la psicosi, che molto, troppo facilmente può espandersi, dal momento che siamo spinti ad immaginare che, ad ogni angolo di strada, può trovarsi il potenziale omicida, pronto a fare un attentato, nonostante sia egli stesso di origine europee e possa, finanche, avere amici fra le persone, di cui può stroncare violentemente la vita.
Per tal via, il problema più autentico non è rappresentato dall’accoglienza dei migranti, fra i quali potrebbe nascondersi l’affiliato di Al Quaeda o dell’Isis, ma diviene sempre più centrale garantire una possibile forma di convivenza fra Europei, innanzitutto.
Infatti, l’inasprirsi del clima non può che determinare un ulteriore fattore di rischio per chi, finanche privo di colpe immediate, può essere additato come un potenziale terrorista, capace di far del male ad un proprio consimile.
Un musulmano e un cristiano suonano il liuto, miniatura castigliana - Sito: https://it.wikipedia.org/wiki/Contributo_islamico_all'Europa_medievale
Nei prossimi mesi ed anni, sarà sempre più pressante mettere ordine in una siffatta, intricata questione: ci dovremo abituare a vedere, anche fra i nostri simili, persone che aderiscono all’Islàm, ma dovremo altresì imparare a non ipotizzare, sempre e comunque, la presenza di intenzioni malevole in chi, semplicemente, fa una scelta di vita diversa dalla nostra.
Ormai, bisogna stare attenti ad uno stereotipo: immaginare che la società occidentale possa nascondere al proprio interno il germe dell’accidia e dell’odio, perché, partendo da simili premesse, non si può che soffiare sul fuoco e, quindi, innescare una spirale perversa, per cui, come ai tempi della peste, ogni persona, solo perché diversa dalla maggioranza, sarebbe immediatamente tacciata di essere il portatore di violenza e di distruzione.
In questo momento, è chiaro che gli animi siano esagitati, per cui può succedere che, all’interno del pullman, non ci si segga accanto alla donna che indossa il burqa o al mercato si ascoltano parole velenose verso l’islamico che fa regolarmente ed onestamente la spesa, mettendosi in coda agli altri clienti.
Quando sarà superata questa soglia di eccessiva attenzione e si potrà consumare un caffè al bar insieme ad un musulmano, non avendo paura che egli si possa far saltare in aria, allora la nostra società avrà realizzato un percorso di maturazione e si sarà avviata, effettivamente, ad includere al suo interno l’elemento differente, che, qualora si sentisse invece escluso, potrebbe concretamente divenire assai pericoloso, perché potrebbe cadere vittima del fanatismo religioso e dell’estremismo politico, che invero sono connaturati con alcuni ambienti della complessa galassia islamica. Per tal via, è chiaro che la scuola dovrà insegnare il rispetto ed impedire che sorga una facile diffidenza, perché, qualora mai venisse meno l’approccio democratico e dialettico fra l’europeo cristiano e quello di fede musulmana, allora saremmo prossimi ad uno scontro di civiltà, che può avere qualsiasi epilogo, finanche uno estremamente disastroso per l’oggi e per le generazioni future.
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - FreeTopNews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.
Informativa:

Il Gestore del sito si riserva il diritto di pubblicare solo gli articoli ritenuti meritevoli, a suo insindacabile giudizio. Tutto il materiale inviato non verr restituito.
Limiti di Responsabilit :
Con la spedizione dell articolo l Autore espressamente ne autorizza la pubblicazione su ftnews.it e il Gestore del sito non assume nessuna responsabilit , n civile, n penale, in relazione al contenuto di quanto pubblicato sul sito ed all'uso che terzi ne potranno fare, sia per le eventuali contaminazioni derivanti dall'accesso, dall'interconnessione, dallo scarico di materiale dal Sito. Pertanto il Gestore del sito non sar tenuto per qualsiasi titolo a rispondere in ordine a danni, perdite, pregiudizi di alcun genere che terzi potranno subire a causa del contatto intervenuto con il Sito oppure a seguito dell'uso di quanto nello stesso pubblicato cos come dei software impiegati.
Il Gestore del sito declina ogni responsabilit per l attivit di trattamento dati eseguita dai siti web consultati dall Utente tramite link. L Utente quando accede attraverso un link ad un altro sito web deve sapere e ricordare che esso indipendente dal ftnews.it e che quest'ultimo non ha alcun controllo sul contenuto del sito in questione e quindi non comporta l'approvazione o l'accettazione di responsabilit circa il contenuto o l'utilizzazione di detto sito.
L'utente che decide di visitare un sito internet collegato al Sito ftnews.it lo fa a suo rischio, assumendosi l'onere di prendere tutte le misure necessarie contro virus od altri elementi distruttivi.
Il Gestore del sito non assume alcuna responsabilit per materiali creati o pubblicati da terzi con i quali il Sito abbia un collegamento ipertestuale ("link").
Il Gestore del sito non intende violare alcun Copyright. Le informazioni e le immagini qui raccolte sono, al meglio della nostra conoscenza, di pubblico dominio. Se, involontariamente, stato pubblicato materiale soggetto a copyright o in violazione alla legge si prega di comunicarcelo (info@ftnews.it) per provvedere immediatamente alla rimozione. Il Gestore si riserva il diritto di modificare i contenuti dell'intero sito e delle presenti Informazioni in qualsiasi momento e senza alcun preavviso.
Limiti all utilizzo:
Il materiale contenuto nel Sito protetto da copyright. La documentazione, le immagini, i caratteri, il lavoro artistico, la grafica, il software applicativo e tutti i codici e format scripts utilizzati per implementare il Sito sono di propriet di ftnews.it.
Se non espressamente previsto, i contenuti del Sito non possono, n in tutto n in parte, essere copiati, modificati, riprodotti, trasferiti, caricati, scaricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.
fatta salva la possibilit di immagazzinare tali contenuti nel proprio computer o di stampare estratti delle pagine del Sito ad uso esclusivamente personale.
I marchi e i loghi presenti nel Sito sono di propriet di ftnews.it.
Essi non possono essere utilizzati su alcun altro sito internet diverso dal Sito o su altri mezzi di comunicazione senza il preventivo consenso di ftnews.it.
Il nome " ftnews.it " e qualsiasi marchio che includa il marchio " ftnews.it " non possono essere utilizzati come indirizzi internet di altri siti, o quali parti di tali indirizzi, senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.