Redazione     Informativa     Link  

La corruzione: un allarme sociale

domenica, 22 marzo 2015 20:10

condividi su facebook
Rosario Pesce
La corruzione è, certamente, il male del secolo, che rende la società italiana invisa agli Europei, visto che il tasso di corruttela si attesta al livello dei Paesi del Terzo Mondo, nonostante si verifichi un controllo molto forte da parte degli organismi giudiziari e della grande stampa, che è sempre pronta ad accendere le luci della ribalta sugli episodi più incresciosi, che si verificano, ininterrottamente, sin dai tempi di Tangentopoli.
I due fatti fondamentali della giornata di ieri sono, indubbiamente, rappresentati dalla visita di Papa Bergoglio a Napoli e dalla manifestazione dell’Associazione Libera a Bologna: in entrambi i casi, il tema centrale degli eventi è stato quello della lotta alla corruzione, visto che - come ben sappiamo - sia il Pontefice, che don Ciotti sono due personalità che hanno speso una parte importante della loro esistenza – rispettivamente, in Argentina ed in Italia – nel contrasto al crimine organizzato.
Orbene, le graduatorie, stilate da importantissimi organismi internazionali, hanno dimostrato come una parte significativa del PIL del nostro Paese venga erosa dai fenomeni di corruzione, che costituiscono il principale freno inibitore per la crescita e lo sviluppo, tanto più in un momento storico – come quello odierno – nel quale la crisi, di per sé, non agevola - certo - né i consumi, né la ridistribuzione delle ricchezze.
Si credeva, dopo i fatti di Tangentopoli, che l’Italia avesse sviluppato il necessario sistema immunitario, utile allo scopo di evitare di ricadere in atteggiamenti, gravemente, lesivi della moralità pubblica, oltreché dei precari conti dello Stato.
Purtroppo, a distanza di venti anni, le cose non solo non sono cambiate nel senso desiderato, ma sembra che siano, finanche, peggiorate: infatti, nel biennio 1992/94, la corruzione creò un fortissimo allarme sociale, in virtù del quale politici di peso e grandissimi imprenditori o dovettero abbandonare la loro carriera, fino ad allora luminosa, o - peggio ancora - si suicidarono, perché non ressero allo stress derivante dalle continue pressioni operate dalla stampa nazionale ed internazionale.
Oggi, invece, il medesimo livello di allerta non è affatto presente, per cui - contrariamente a venti anni fa - gli interventi giudiziari, volti a fare pulizia, non sempre ricevono lo stesso gradimento popolare dell’epoca, sicché i giudici ed i poliziotti si trovano ad operare - talora - in un clima di diffusa complicità ambientale, che può contribuire a lasciare impuniti chi commette reati, che determinano un altissimo costo sociale e finanziario.
Cosa fare, allora, per sensibilizzare i cittadini e per creare, così, quelle giuste condizioni, che dovrebbero rappresentare un elemento di freno per atteggiamenti, che rischiano - altrimenti - di superare una soglia, socialmente, accettabile?
Le parole di Papa Francesco e quelle, reiterate, di don Ciotti dovrebbero costituire un esempio per moltissimi Italiani; finanche la scuola, benché oberata da tantissimi impegni, svolge un ruolo fondamentale nella diffusione dei giusti valori civici, consoni al livello di benessere e di sviluppo economico della nostra nazione.
Ma, nonostante questo, ogni sforzo appare insufficiente, visto che i giornali sono pieni, quotidianamente, di notizie afferenti a reati di corruzione, che danneggiano – non solo in termini di immagine – quanti operano, invece, onestamente in nome e per conto della Pubblica Amministrazione.
Quello contro la corruzione sembra essere divenuto un conflitto perso a-priori, benché l’allarme sociale sia stato, sempre, tenuto alto dagli organi di stampa.
Forse, sarà colpa del dna degli Italiani che, ad onta di una formazione religiosa di tipo cattolico, perseguono – talora – con pervicacia un’idea ed una prassi criminale, che li porta a danneggiare il futuro dei loro stessi figli?
Forse, sarà il segno dei tempi, tipici di una generazione cresciuta senza valori ideali pregnanti, che non fossero quelli del mero ed immediato consumo?
Forse, sarà il frutto di un materialismo becero, che porta gli uomini a ricercare un benessere tanto voluttuario, quanto transitorio ed effimero? Certo è che la società italiana dovrà darsi una svolta a breve, prima che i danni per lo Stato e per la comunità nazionale non diventeranno così ingenti, da portare l’Italia ad essere esclusa dal consesso della civile e sobria Europa.
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - FreeTopNews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.
Informativa:

Il Gestore del sito si riserva il diritto di pubblicare solo gli articoli ritenuti meritevoli, a suo insindacabile giudizio. Tutto il materiale inviato non verr restituito.
Limiti di Responsabilit :
Con la spedizione dell articolo l Autore espressamente ne autorizza la pubblicazione su ftnews.it e il Gestore del sito non assume nessuna responsabilit , n civile, n penale, in relazione al contenuto di quanto pubblicato sul sito ed all'uso che terzi ne potranno fare, sia per le eventuali contaminazioni derivanti dall'accesso, dall'interconnessione, dallo scarico di materiale dal Sito. Pertanto il Gestore del sito non sar tenuto per qualsiasi titolo a rispondere in ordine a danni, perdite, pregiudizi di alcun genere che terzi potranno subire a causa del contatto intervenuto con il Sito oppure a seguito dell'uso di quanto nello stesso pubblicato cos come dei software impiegati.
Il Gestore del sito declina ogni responsabilit per l attivit di trattamento dati eseguita dai siti web consultati dall Utente tramite link. L Utente quando accede attraverso un link ad un altro sito web deve sapere e ricordare che esso indipendente dal ftnews.it e che quest'ultimo non ha alcun controllo sul contenuto del sito in questione e quindi non comporta l'approvazione o l'accettazione di responsabilit circa il contenuto o l'utilizzazione di detto sito.
L'utente che decide di visitare un sito internet collegato al Sito ftnews.it lo fa a suo rischio, assumendosi l'onere di prendere tutte le misure necessarie contro virus od altri elementi distruttivi.
Il Gestore del sito non assume alcuna responsabilit per materiali creati o pubblicati da terzi con i quali il Sito abbia un collegamento ipertestuale ("link").
Il Gestore del sito non intende violare alcun Copyright. Le informazioni e le immagini qui raccolte sono, al meglio della nostra conoscenza, di pubblico dominio. Se, involontariamente, stato pubblicato materiale soggetto a copyright o in violazione alla legge si prega di comunicarcelo (info@ftnews.it) per provvedere immediatamente alla rimozione. Il Gestore si riserva il diritto di modificare i contenuti dell'intero sito e delle presenti Informazioni in qualsiasi momento e senza alcun preavviso.
Limiti all utilizzo:
Il materiale contenuto nel Sito protetto da copyright. La documentazione, le immagini, i caratteri, il lavoro artistico, la grafica, il software applicativo e tutti i codici e format scripts utilizzati per implementare il Sito sono di propriet di ftnews.it.
Se non espressamente previsto, i contenuti del Sito non possono, n in tutto n in parte, essere copiati, modificati, riprodotti, trasferiti, caricati, scaricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.
fatta salva la possibilit di immagazzinare tali contenuti nel proprio computer o di stampare estratti delle pagine del Sito ad uso esclusivamente personale.
I marchi e i loghi presenti nel Sito sono di propriet di ftnews.it.
Essi non possono essere utilizzati su alcun altro sito internet diverso dal Sito o su altri mezzi di comunicazione senza il preventivo consenso di ftnews.it.
Il nome " ftnews.it " e qualsiasi marchio che includa il marchio " ftnews.it " non possono essere utilizzati come indirizzi internet di altri siti, o quali parti di tali indirizzi, senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.