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martedì, 22 maggio 2018 05:45 |
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ANGELO SCHILLACI, ESTERINO MONTINO, MONICA CIRINNA', SEBASTIANO PECCI, CECILIA D'AOSTA
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Alessandra Zauli
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Alla vigilia della Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia, presso il Comitato di Via del Faro, si è svolto, il 16 maggiou.s., un evento/dibattito “FIUMICINO NON DISCRIMINA” su come le istituzioni possano e debbano intervenire per prevenire e combattere qualsiasi forma di discriminazione.
Erano presenti e sono intervenuti, primo fra tutti, Davide Farruggio, candidato alle prossime elezioni comunali nelle liste del PD, vittima lui stesso di un episodio di discriminazione e, da anni attivista impegnato nella lotta per il riconoscimento dei diritti LGBT; in cerca di un appartamento in affitto insieme al proprio compagno, si è visto rifiutare più alloggi, una volta perché la presenza di due uomini avrebbe potuto scandalizzare, per chissà quale oscuro motivo, dei bambini, una volta per presenza di inquilini omofobi nello stesso stabile. Dopo aver raccontato sui social la propria storia ha ricevuto il sostegno degli esponenti del PD ed ha deciso di impegnarsi sempre di più affinchè tali episodi non accadano.
E’ poi intervenuta Cecilia D’Avos, fondatrice dell’Associazione Rete Genitori Rainbow, che, invece, ha trovato a Fiumicino, dove abita da qualche anno, un ambiente accogliente e che cerca di difendere le famiglie omogenitoriali, assistendole nelle difficoltà della vita quotidiana, dall’accettazione a scuola, al quartiere ed ha proposto, così come accade all’interno della propria associazione, l’istituzione di uno sportello d’ascolto per persone discriminate o semplicemente indifficoltà, che possano essere assistite da operatori specializzati.
A lei ha fatto seguito l’intervento di Angelo Schillaci (Ricercatore Diritto Pubblico Comparato alla Sapienza di Roma, Dems Arcobaleno) che ha spiegato, in termini legali ma molto comprensibili,ad una platea molto interessata, la situazione attuale delle iscrizioni dei bambini con due genitori dello stesso sesso. Non essendo presente una legge, è stato dato mandato ai sindaci di decidere se iscrivere questi bambini ai registri della propria anagrafe; alcuni, a partire dal Sindaco Appendino di Torino, per fortuna, hanno deciso di farlo, riconoscendo, finalmente, a questi bambini il diritto di avere due genitori. Ha poi consegnato al Sindaco Montino un vademecum per sindaci sul comportamento da tenere in questa circostanza.
Ha proseguito Sebastiano Secci (Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli) ponendo l’attenzione e l’allarme sulla crescita di episodi di intolleranza, in tutte le città d’Italia, con una forte recrudescenza di insulti, volti alle persone con orientamento sessuale diverso dal proprio. Ha auspicato una maggiore collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini al fine di sradicare questa cultura “fascista” in forte crescita.
A questo punto del dibattito c’è stata la risposta delle istituzioni rappresentate dal Sindaco Montino, che, nonostante sia impegnato nella campagna elettorale, ha voluto fortemente questo evento; sebbene tratti un argomento definito da molti “scomodo” per lui è invece fondamentale. In questi cinque anni si è impegnato, non a parole, ma con i fatti, affinchè tali diritti venissero riconosciuti e difesi, primo fra tutti l’atto dell’iscrizione di coppie di fatto quando ancora non era in vigore la legge sulle unioni civili. Ha ribadito la propria partecipazione al Pride di Roma del 9 giugno, non come Sindaco ma come essere umano, attento ai diritti delle minoranze poiché, quando anche le persone non personalmente coinvolte sposano una causa, ritenendola fondamentale, la minoranza potrà diventare maggioranza ed ottenere dei risultati. L’amministrazione Montino ha combattuto in questi anni per difendere i diritti di chi li vede negati ogni giorno a causa dell’intolleranza e dell’ignoranza.
Ha concluso l’evento la Senatrice Monica Cirinnà ponendo l’attenzione sulla pericolosità dell’omofobia, della lesbofobia e della transfobia, ribadendo la centralità e l’importanza della cultura per contrastare queste manifestazioni di intolleranza e di odio. Nella Giornata internazionale contro l’omofobia e la trans fobia si ricorda che il 17 maggio del 1990 (solo 25 anni fa) l’omosessualità è stata cancellata, dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dalla lista delle malattie psichiatriche; il che fa comprendere, con enorme rabbia e tristezza, di quanto siamo ancora lontani dal vedere riconosciuti diritti fondamentali alle persone LGBT.
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