Redazione     Informativa     Link  

Se siamo carenti in istruzione…

lunedì, 05 gennaio 2015 18:40

condividi su facebook
Rosario Pesce
Il rapporto Ocse del 2014 fornisce un’esatta fotografia della condizione dell’istruzione nel nostro Paese, che purtroppo non è molto dissimile da quella degli anni precedenti.
L’Italia è, infatti, ancora in forte ritardo rispetto alle nazioni più sviluppate, perché molti indicatori continuano ad essere deficitari: innanzitutto, è altissima la percentuale dei cosiddetti N.E.E.T., cioè di coloro che non sono impegnati in percorsi né di istruzione, né di formazione/lavoro.
Non è un caso se le nostre scuole producono un numero inferiore di diplomati rispetto a quelle dei Paesi più avanzati, così come, dall’indagine del 2014, trova conferma un dato tipico della tradizione italiana: la cultura scientifico-matematica incontra difficoltà notevoli nello svilupparsi, per cui, in particolar modo, le facoltà universitarie del settore tecnologico danno meno laureati rispetto al fabbisogno nazionale, anche se la qualità degli stessi è molto buona, visto che poi moltissimi di loro, emigrando, riescono a conseguire importanti riconoscimenti professionali, anche in ambiente accademico.
Un altro dato preoccupante è rappresentato dagli investimenti statali in materia di istruzione: infatti, nel corso del primo decennio del nuovo secolo, lo Stato ha tagliato in modo rilevante la spesa per Scuola ed Università, procedendo in controtendenza rispetto alle altre nazioni sviluppate che, negli anni della crisi economico-finanziaria, dal 2007 in poi, hanno investito in ricerca allo scopo di attraversare - con il minor numero di danni possibili - la contingenza storica non favorevole.
Un sol dato premia l’Italia, ma questo elemento va preso in considerazione ed approfondito: nel nostro Paese, risulterebbero impiegati un maggior numero di docenti rispetto alla media occidentale.
Bisogna tener conto, però, del fatto che, da noi, esiste un sistema di integrazione della disabilità molto importante e significativo, per cui è rilevante, in termini statistici, la figura del docente di sostegno, assente invece in altre realtà – come, ad esempio, in Francia – dove, non essendo in vigore la medesima legislazione italiana, non è previsto il regime delle compresenze ed il rapporto fra docenti ed alunni diviene, inevitabilmente, più basso.
Le cifre, fornite dall’Ocse, quindi evidenziano bene come il nostro sistema scolastico tenda ad uscire molto, troppo lentamente dalla condizione di crisi, in cui versa ormai da anni; nonostante le molte riforme, che si sono succedute nel corso degli ultimi due decenni, l’istruzione pubblica continua ad essere una delle criticità più rilevanti dell’Italia, rappresentando uno dei freni più gravi alla crescita dell’economia e del sistema sociale nel suo complesso.
È ovvio che bisogna tornare ad investire in istruzione e ricerca, se si vuole che lo standard culturale del Paese non si abbassi a livelli inaccettabili per un Paese che è, tuttora, fra quelli economicamente più avanzati del vecchio continente: nel corso del prossimo ventennio, però, Cina, Brasile ed India supereranno l’Occidente in termini di ricchezza prodotta ed, invero, il dato dell’istruzione sarà determinante, affinché si realizzi una dinamica virtuosa siffatta.
Non a caso, sono stati citati tre Paesi, i cui allievi sono fra i migliori al mondo in termini di risultati nelle prove di valutazione delle competenze tecnico-scientifiche, a dimostrazione del fatto che il nesso istruzione-sviluppo non è una mera ridondanza retorica, ma sostanzia la scommessa che i politici dovranno affrontare nei prossimi decenni.
Non intendiamo fornire suggerimenti al legislatore, che conosce bene lo stato delle cose e che, in particolare, non ignora i limiti delle legislazioni, introdotte nel corso degli anni precedenti. È, però, necessario che l’istruzione diventi, effettivamente, il punto centrale di qualsiasi plausibile riformismo, che ambisca ad essere credibile ed intenda riportare l’Italia ai primati, culturali e scientifici, di cui essa poteva fregiarsi un tempo.
Riusciremo tutti insieme - con il contributo decisivo di sindacati, partiti e corpi sociali intermedi - a vincere siffatta scommessa?
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - FreeTopNews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.
Informativa:

Il Gestore del sito si riserva il diritto di pubblicare solo gli articoli ritenuti meritevoli, a suo insindacabile giudizio. Tutto il materiale inviato non verr restituito.
Limiti di Responsabilit :
Con la spedizione dell articolo l Autore espressamente ne autorizza la pubblicazione su ftnews.it e il Gestore del sito non assume nessuna responsabilit , n civile, n penale, in relazione al contenuto di quanto pubblicato sul sito ed all'uso che terzi ne potranno fare, sia per le eventuali contaminazioni derivanti dall'accesso, dall'interconnessione, dallo scarico di materiale dal Sito. Pertanto il Gestore del sito non sar tenuto per qualsiasi titolo a rispondere in ordine a danni, perdite, pregiudizi di alcun genere che terzi potranno subire a causa del contatto intervenuto con il Sito oppure a seguito dell'uso di quanto nello stesso pubblicato cos come dei software impiegati.
Il Gestore del sito declina ogni responsabilit per l attivit di trattamento dati eseguita dai siti web consultati dall Utente tramite link. L Utente quando accede attraverso un link ad un altro sito web deve sapere e ricordare che esso indipendente dal ftnews.it e che quest'ultimo non ha alcun controllo sul contenuto del sito in questione e quindi non comporta l'approvazione o l'accettazione di responsabilit circa il contenuto o l'utilizzazione di detto sito.
L'utente che decide di visitare un sito internet collegato al Sito ftnews.it lo fa a suo rischio, assumendosi l'onere di prendere tutte le misure necessarie contro virus od altri elementi distruttivi.
Il Gestore del sito non assume alcuna responsabilit per materiali creati o pubblicati da terzi con i quali il Sito abbia un collegamento ipertestuale ("link").
Il Gestore del sito non intende violare alcun Copyright. Le informazioni e le immagini qui raccolte sono, al meglio della nostra conoscenza, di pubblico dominio. Se, involontariamente, stato pubblicato materiale soggetto a copyright o in violazione alla legge si prega di comunicarcelo (info@ftnews.it) per provvedere immediatamente alla rimozione. Il Gestore si riserva il diritto di modificare i contenuti dell'intero sito e delle presenti Informazioni in qualsiasi momento e senza alcun preavviso.
Limiti all utilizzo:
Il materiale contenuto nel Sito protetto da copyright. La documentazione, le immagini, i caratteri, il lavoro artistico, la grafica, il software applicativo e tutti i codici e format scripts utilizzati per implementare il Sito sono di propriet di ftnews.it.
Se non espressamente previsto, i contenuti del Sito non possono, n in tutto n in parte, essere copiati, modificati, riprodotti, trasferiti, caricati, scaricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.
fatta salva la possibilit di immagazzinare tali contenuti nel proprio computer o di stampare estratti delle pagine del Sito ad uso esclusivamente personale.
I marchi e i loghi presenti nel Sito sono di propriet di ftnews.it.
Essi non possono essere utilizzati su alcun altro sito internet diverso dal Sito o su altri mezzi di comunicazione senza il preventivo consenso di ftnews.it.
Il nome " ftnews.it " e qualsiasi marchio che includa il marchio " ftnews.it " non possono essere utilizzati come indirizzi internet di altri siti, o quali parti di tali indirizzi, senza il preventivo consenso scritto di ftnews.it.