|
|
Rosario Pesce
|
|
Quello che stiamo vivendo è un campionato di calcio certamente anomalo, non solo per effetto del Covid.
Infatti, gli equilibri sono saltati, visto che la Juve, che ha dominato in modo incontrastato negli ultimi nove campionati, è attardata in classifica e, ad oggi, la lotta per il vertice sembra essere competenza esclusiva delle squadre milanesi, che devono rifarsi da molti anni di difficoltà, dato che - da un decennio circa - nessuna delle due vince un trofeo importante in Italia o in Europa.
Ed, allora, dovremo assistere ad una competizione solo fra Milan ed Inter per la parte rimanente del torneo?
È evidente che la diversa tempistica, imposta dall’emergenza Covid, ha ineluttabilmente inserito un fattore di novità, che può certamente indurre un esito finale diverso rispetto alle previsioni iniziali.
Leggere una classifica con il Napoli al quinto posto e la Juve, addirittura, al sesto posto è, certamente, una novità, visto che nel corso degli ultimi anni queste due squadre sono quelle che si sono sfidate per il primato nazionale e che hanno mostrato il livello tecnico maggiore della serie A.
Ma, al di là del fattore agonistico in sé, è chiaro che il calcio italiano debba essere riformato, partendo in primis dal cambiamento del format dei campionati, introducendo magari i play-off ed i play-out, che conferirebbero al campionato una ragione in più di interesse.
Ma, anche la relazione fra l’ordinamento civile e quello sportivo va rivista.
La recente sentenza della Corte del Coni, che ha riconosciuto la piena validità delle norme civili per l’ordinamento sportivo in merito all’applicazione del protocollo Covid per la partita mai giocata Juve-Napoli, dimostra in modo plastico come le leggi dello sport debbano essere coerenti con quelle dello Stato e non possano, in alcun modo, differenziarsi da queste.
È, perciò, necessario che il mondo e le istituzioni del calcio facciano una riflessione seria ed approfondita intorno alle regole che disciplinano lo sport più amato dagli Italiani, a meno che non si voglia che, anche, in futuro la giurisdizione del Coni o quella dei tribunali amministrativi regionali cancelli sentenze della Corte della Federcalcio, come appunto è successo nella vicenda del match Juve-Napoli.
In attesa di queste riforme, non possiamo che tifare per i nostri colori sportivi amati, ben sapendo che, comunque, il calcio per i tifosi può essere un utile rifugio in momenti tristi, come questi che stiamo vivendo a causa della pandemia.
|
|