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Da dex.: Tonino Cioccolanti, Mafalda Bruno e Marino Giorgetti
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Le discussioni hanno riguardato tutto il variegato e complesso mondo dell’olivicultura e la strategia di tecnica colturale: dall’analisi dettagliata di come e quando gli insetti letali colpiscono, a come fare arrivare in frantoio le olive nel migliore stato di conservazione possibile, come travasare correttamente un olio perché non perda il suo gusto, come abolire il contatto con l’aria, quali sono i contenitori adatti e quali quelli da evitare in assoluto, quale è la giusta temperatura perché il prodotto non perda le sue proprietà antiossidanti, nutritive e di gusto, come riconoscere un aroma specifico piuttosto che un altro ecc. Tematiche queste, hanno poi provocato una serie di domande e risposte tra i presenti e i relatori, disponibilissimi a soddisfare ogni curiosità e chiarire ogni dubbio.
Il convegno ha voluto rappresentare, in sintesi, una chiamata a raccolta di tutti gli olivicoltori del teramano per fare quadrato e fronteggiare insieme il rischio di danni che, finora, si sono fatti sentire pesantemente: ben tre campagne olearie sono finite in passivo per colpa della (killer) mosca olearia. Antonio è convinto che, unendo le forze di tutti gli operatori del settore, incontrandosi, parlandone, e informandosi di più, si possa ottenere un risultato positivo, di qualità eccellente, in modo da guardare alle prossime stagioni con un rinnovato ottimismo e che, insieme, si possa realizzare una produzione di olio sopraffino non solo a livello locale, ma anche pronta a raccogliere la sfida di altri mercati del settore a livello europeo ed internazionale.
Quindi, cosa aggiungere? Buon EVO a tutti!
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