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lunedì, 05 settembre 2016 22:41 |
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Mafalda Bruno
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Una piccola, grande donna assurge agli onori dell'altare con la proclamazione della sua santità. Madre Teresa ha speso la sua vita al servizio degli umili, degli emarginati, dei piccoli, dei miseri. Un Vangelo vivente, l'incarnazione fatta persona del messaggio di Gesù, tra i quali oggi, per i credenti, spicca quel: "qualunque cosa avrete fatto a uno di questi piccoli, lo avrete fatto a me".
Accoglienza, disponibilità, carità, comprensione, abbraccio umano e spirituale a chi dalla vita ha avuto solo sofferenze, disagi, privazioni e pene di ogni tipo. E non a caso la canonizzazione di questa Donna, vero concentrato di carità, cade proprio nell'anno del Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco.
Certamente anche Lei, la piccola Suora, non avrà avuto vita facile. Il contatto anche materiale con la miseria umana, con la sofferenza di bambini innocenti, reietti, malati, emarginati nei sobborghi più miseri delle grandi città, può addirittura portare all'eccesso opposto se non si è aiutati da una grande fede: si può arrivare a dubitare che Dio esista e che da Padre misericordioso quale dovrebbe essere, non impedisce queste sofferenze e non aiuta i suoi figli più deboli, non accorre in loro sostegno.
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E Madre Teresa di questi dubbi ne ha avuti molti, alcuni noti e dichiarati. A riprova del fatto che la santità non è non dubitare mai, avere solo certezze assolute, ma cercare di non perdere la strada maestra, quella della fede, anche se a volte i sentieri della vita ci portano a deviazioni diverse. Santità è l’umiltà di tornare sui passi di Dio.
Dolce e misericordiosa certamente, ma anche di gran carattere, tant’è che non è stata amata da tutti. Ma la sua indubbia personalità non l’ha portata comunque a tacere quando si rivolgeva ai grandi della terra e cercava di riportarli alla ragione, a mettere al primo piano il valore della vita e denunciare le ingiustizie e abbattere la povertà.
Una canonizzazione meritata quella di Madre Teresa, coincidente in molti aspetti con i tratti peculiari della predicazione di Papa Francesco; tante sono le cose che accomunano queste due grandi figure della nostra storia contemporanea.
Stessa avversione per lussi e privilegi, stessa misericordia verso i più bisognosi, stessa predisposizione quasi caparbia a non ritenere Dio un giudice severo, ma un Padre pronto a dispensare misericordia.
“Ho visto bambini morire per la mancanza di una tazza di latte. Ho visto madri soffrire perché i loro figli morivano di fame tra le loro braccia. Non chiedo soldi, voglio che sacrifichiate qualcosa che vi piace, che vorreste tenere per voi, e che ne facciate dono a chi ne ha bisogno”.
(Santa Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la pace, 1979
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