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Un’Anima ingannata dallo stesso Amore, che ritorna, quando tutto tace, nel buio della notte, quando tutto si è compiuto, torna per riscrivere attimi rubati, di un fluire che va veloce senza mai arrestare la sua corsa, violento, la fa sua, così forte la perdizione nell'irreale compiuto, quasi a divenir vero. Un interrogativo che svela o ci rivela, la poetica della stessa autrice, “Allora dov'è il vero amore? Quand'è il vero amore?
Beffarda questa vita che, dapprima come per un dono non a tutti svelato, ci rende parte di Esso, all'unisono respiriamo e poi come una nuvola al vento scompare, come presenza, al tatto tuo e ne resta quell'amara sensazione di vuoto che, nulla se non il ricordo, a volte nei momenti di cui l'autrice parla, può sanare. Autrice Lei, di un Arazzo ben definito, da profonde tessiture, di filati forti dall'intenso colore, dal rievocativo ricordo. Una Poesia, quella che riconduce al vero, che scuote l'animo, tormentato protagonista. Interroga te lettore, ti invita a condividere spaccati di autentica verità a volte come un amico, la sostieni, le tendi le braccia e caloroso la accogli, in un mistico rito in cui rivedi la tua di vita.
Pentagramma quest'anima di ballate burlesche, incise le note ubriache dai sensi di un bacco provocatore, inebriato come anestetico all'ira funesta che attanaglia l'uomo serrato tiene il cuore imbrigliandolo nella più feroce delle morse si che la pietà non sopravvenga...” “Il dolore atavico indelebile per l'eternità...”
Nel testo Anima Eterna l'autrice svela il proprio arcano, ogni singola parola, si muove in uno spazio, di cui l'animo, abile architetto, le rende onore giustizia e merito, componenti di un'imponente opera, unica ,quale la vita di ogni singolo individuo, è.
Esistono confini di tangibile concretezza, ed altri impalpabili, imposti a noi spesso per paura, per timore di ciò che un cuore, incatenato nella prigione della perdizione, non sia capace di fare mai...
Annarita Melaragna
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