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Mafalda Bruno
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Se la situazione generale del nostro Paese non fosse ancora così dannatamente malconcia, dovremmo ringraziare sentitamente i nostri politici: tutti, nessuno escluso. Dovremo premiarli con un Oscar al sollazzo, talmente esilaranti e comici sono i siparietti di cui ci stanno omaggiando che, ripeto, ad essere un tantino più spensierati sul futuro nostro e dei nostri figli, ci vedrebbe protagonisti del motto ottocentesco: “una risata vi seppellirà”.
Niente male, niente male davvero, la bagarre scatenata dal centro destra in questo periodo di elezioni. Qualunque soap televisiva impallidisce confronto ai colpi di scena e alle variazioni di decisioni come quelle offerte dalla compagine guidata (ancora per quando? E chi lo sa!) dal Cavaliere: raramente il centrodestra è stato così diviso, esibendo urbi et orbi, tutti i possibili candidati, l’un contro l’altro armati.
Che fosse una scelta suicida quella di candidare Bertolaso lo avevano capito pure i sampietrini. Viene da chiedersi perché Berlusconi, di solito sempre molto attento alle tattiche, alle strategìe, agli accordi utili benché improbabili, sia arrivato a darsi così tante zappe sui piedi da solo. E se non da solo, sicuramente molto mal consigliato.
Ma il vero colpo di grazia sulla decisione di candidarsi, fino ad allora incerta, di Giorgia Meloni , Berlusconi l’ha dato dichiarando che la stessa: “deve fare la Mamma” come se le due cose fossero incompatibili. Situazione smentita, non foss’altro, da varie Ministre alle prese con pappe e pannolini nell’attuale esecutivo (leggi ad es. Madia e Lorenzin , quest’ultima con addirittura due gemelli).
E cosa mai poteva seguire ad una simile dichiarazione? Ma la candidatura ufficiale della Meloni , ovvio no? Come poteva pensare il Cavaliere che la Meloni incassasse solo e portasse a casa? Non è il tipo. Così ora, non solo Bertolaso si vedrà scippati i voti dall’affetto indiscutibile di cui la Meloni gode presso i romani, ma si è aggiunta un’aggravante, anzi due, che fanno molta presa sulle persone che andranno a votare: la palese discriminazione sul lavoro femminile e, cosa ancor più grave, il fatto, ancestralmente italico, che qualcuno abbia osato giudicare nientemeno che una Mamma in dolce attesa.
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